Descrizione

Centro collinare di remotissime origini; la sua popolazione è occupata prevalentemente nel settore industriale e nel terziario. I fabrichesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per lo più concentrati nel capoluogo comunale; il resto della comunità risiede in alcune altre località (Faleri e Regolelli) e in numerose case sparse sui fondi. L’abitato, interessato da una sensibile espansione edilizia, conserva un nucleo antico, costituito da abitazioni risalenti al XV-XVI secolo, sovrastate da un’imponente rocca. Il territorio comunale, il cui profilo geometrico non evidenzia rilevanti oscillazioni altimetriche, è inciso dagli avvallamenti che l’erosione delle acque ha prodotto nel terreno costituito dai materiali eruttati dai vulcani Vicano (l’odierno lago di Vico) e Cimino; appezzamenti coltivati e vigneti, inframmezzati da distese adibite al pascolo e boschi di cerri, roverelle e noccioli, compongono uno scenario tranquillo e riposante.

Centro collinare di remotissime origini; la sua popolazione è occupata prevalentemente nel settore industriale e nel terziario. I fabrichesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per lo più concentrati nel capoluogo comunale; il resto della comunità risiede in alcune altre località (Faleri e Regolelli) e in numerose case sparse sui fondi. L’abitato, interessato da una sensibile espansione edilizia, conserva un nucleo antico, costituito da abitazioni risalenti al XV-XVI secolo, sovrastate da un’imponente rocca. Il territorio comunale, il cui profilo geometrico non evidenzia rilevanti oscillazioni altimetriche, è inciso dagli avvallamenti che l’erosione delle acque ha prodotto nel terreno costituito dai materiali eruttati dai vulcani Vicano (l’odierno lago di Vico) e Cimino; appezzamenti coltivati e vigneti, inframmezzati da distese adibite al pascolo e boschi di cerri, roverelle e noccioli, compongono uno scenario tranquillo e riposante.

Storia

Abitata sin dalla preistoria, fu sede in epoca romana di FALERII NOVI e nell’alto Medioevo fece parte del ducato romano, subendo poi le invasioni di longobardi e saraceni; appare comunque menzionata per la prima volta nel 1093 d.C., quando venne donata da Ildebrando di Odelerio all’abbazia di Farfa. Divenuta nel XII secolo proprietà dell’abbazia di Sant’Elia sub Pentoma (Castel Sant’Elia), appartenne a diversi feudatari, tra cui i Prefetti Di Vico, e nel Quattrocento passò all’Ospedale di Santo Spirito in Sassia. Sotto il pontificato del pontefice Sisto IV (Francesco Della Rovere) fu assegnata in enfiteusi a Lucrezia Della Rovere e sotto il governo di papa Paolo III fece parte del ducato di Castro. Dopo la dissoluzione del ducato nel 1649 per volere di papa Innocenzo X, fu nuovamente assoggettata alla Santa Sede e ne seguì le vicende fino all’unità d’Italia. È difficile risalire al significato del toponimo, assunto nel 1873: “fabrica” potrebbe corrispondere a ‘fucina’ o, semplicemente, a ‘costruzione’. Il centro storico è dominato dalla rocca, risalente al XII secolo e appartenuta, tra gli altri, ai Farnese –oggi versa in cattivo stato di conservazione–; nel centro storico si trovano anche diversi interessanti palazzi nobiliari, come il palazzo dei Prefetti Di Vico (XIII secolo), il palazzo Bachetoni, fatto costruire dai Della Rovere nel Cinquecento, e il settecentesco palazzo Cencelli. Tra gli edifici religiosi è degna di nota la collegiata di San Silvestro, eretta nel XII secolo ma rimaneggiata nel Cinquecento e nel Settecento: vi è custodito, tra l’altro, un grande affresco attribuito ai fratelli Torresani o a Taddeo Zuccari. Il territorio comunale ospita inoltre i resti di FALERII NOVI.

Abitata sin dalla preistoria, fu sede in epoca romana di FALERII NOVI e nell’alto Medioevo fece parte del ducato romano, subendo poi le invasioni di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SARACENI'>saraceni</a>; appare comunque menzionata per la prima volta nel 1093 d.C., quando venne donata da Ildebrando di Odelerio all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIFARFA'>abbazia di Farfa</a>. Divenuta nel XII secolo proprietà dell’abbazia di Sant’Elia sub Pentoma (Castel Sant’Elia), appartenne a diversi feudatari, tra cui i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=PREFETTIDIVICO'>Prefetti Di Vico</a>, e nel Quattrocento passò all’Ospedale di Santo Spirito in Sassia. Sotto il pontificato del pontefice Sisto IV (Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DELLAROVERE'>Della Rovere</a>) fu assegnata in enfiteusi a Lucrezia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DELLAROVERE'>Della Rovere</a> e sotto il governo di papa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=PAOLOIII'>Paolo III</a> fece parte del ducato di Castro. Dopo la dissoluzione del ducato nel 1649 per volere di papa Innocenzo X, fu nuovamente assoggettata alla Santa Sede e ne seguì le vicende fino all’unità d’Italia. È difficile risalire al significato del toponimo, assunto nel 1873: “fabrica” potrebbe corrispondere a ‘fucina’ o, semplicemente, a ‘costruzione’. Il centro storico è dominato dalla rocca, risalente al XII secolo e appartenuta, tra gli altri, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=FARNESE'>Farnese</a> –oggi versa in cattivo stato di conservazione–; nel centro storico si trovano anche diversi interessanti palazzi nobiliari, come il palazzo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=PREFETTIDIVICO'>Prefetti Di Vico</a> (XIII secolo), il palazzo Bachetoni, fatto costruire dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DELLAROVERE'>Della Rovere</a> nel Cinquecento, e il settecentesco palazzo Cencelli. Tra gli edifici religiosi è degna di nota la collegiata di San Silvestro, eretta nel XII secolo ma rimaneggiata nel Cinquecento e nel Settecento: vi è custodito, tra l’altro, un grande affresco attribuito ai fratelli Torresani o a Taddeo Zuccari. Il territorio comunale ospita inoltre i resti di FALERII NOVI.

Economia

L’economia locale appare piuttosto diversificata: le tradizionali attività rurali, pur essendo ormai esercitate da una piccola parte della comunità, sono ancora attestate su notevoli livelli qualitativi e quantitativi nella produzione di nocciole e uva; sono altresì praticati l’allevamento di bovini e le attività silvicole. Il settore secondario, assai sviluppato, è rappresentato da diversi stabilimenti che producono manufatti in ceramica (piastrelle, sanitari, stoviglie) nonché da aziende attive in particolare nei comparti alimentare, del legno, della stampa, metallurgico e del mobile; il quadro economico è completato da un vivace commercio, in grado di soddisfare le esigenze della comunità e del movimento turistico, e da un’adeguata dotazione di servizi, nella quale figurano il credito e le assicurazioni. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone delle scuole dell’obbligo e di una biblioteca comunale; vanta una buona capacità ricettiva, assicurata da ristoranti e strutture per il soggiorno, e per l’assistenza sanitaria si avvale della farmacia.

L’economia locale appare piuttosto diversificata: le tradizionali attività rurali, pur essendo ormai esercitate da una piccola parte della comunità, sono ancora attestate su notevoli livelli qualitativi e quantitativi nella produzione di nocciole e uva; sono altresì praticati l’allevamento di bovini e le attività silvicole. Il settore secondario, assai sviluppato, è rappresentato da diversi stabilimenti che producono manufatti in ceramica (piastrelle, sanitari, stoviglie) nonché da aziende attive in particolare nei comparti alimentare, del legno, della stampa, metallurgico e del mobile; il quadro economico è completato da un vivace commercio, in grado di soddisfare le esigenze della comunità e del movimento turistico, e da un’adeguata dotazione di servizi, nella quale figurano il credito e le assicurazioni. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone delle scuole dell’obbligo e di una biblioteca comunale; vanta una buona capacità ricettiva, assicurata da ristoranti e strutture per il soggiorno, e per l’assistenza sanitaria si avvale della farmacia.

Relazioni

La cordialità dei fabrichesi, l’amenità dell’ambiente naturale che la circonda, la vicinanza del lago di Vico e le bellezze storico-architettoniche del centro storico sono alcuni dei principali elementi di richiamo, contribuendo a determinare un movimento immigratorio molto consistente. Ad essi si uniscono alcune manifestazioni tradizionali assai spettacolari, come l’Infiorata del Corpus Domini (giovedì dopo la Pentecoste), in occasione della quale le vie dell’abitato si ricoprono di un tappeto multicolore di fiori. Animano il periodo estivo le rassegne cinematografiche, gli spettacoli teatrali e musicali nonché gli altri eventi di carattere soprattutto culturale compresi nel programma dell’“Estate fabrichese” (luglio e agosto). La festa del Patrono San Matteo si celebra il 21 settembre, con spettacoli all’insegna della cultura e del folclore.

La cordialità dei fabrichesi, l’amenità dell’ambiente naturale che la circonda, la vicinanza del lago di Vico e le bellezze storico-architettoniche del centro storico sono alcuni dei principali elementi di richiamo, contribuendo a determinare un movimento immigratorio molto consistente. Ad essi si uniscono alcune manifestazioni tradizionali assai spettacolari, come l’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=INFIORATA'>Infiorata</a> del Corpus Domini (giovedì dopo la Pentecoste), in occasione della quale le vie dell’abitato si ricoprono di un tappeto multicolore di fiori. Animano il periodo estivo le rassegne cinematografiche, gli spettacoli teatrali e musicali nonché gli altri eventi di carattere soprattutto culturale compresi nel programma dell’“Estate fabrichese” (luglio e agosto). La festa del Patrono San Matteo si celebra il 21 settembre, con spettacoli all’insegna della cultura e del folclore.

Località

Faleri, Regolelli

Faleri, Regolelli

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fabrica di Roma rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.