Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole affiancate da modeste iniziative industriali. I costanzanesi, il cui indice di vecchiaia è raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nel nucleo urbano di Saletta nonché in case sparse. La posizione geografica di pianura comporta che il profilo geometrico del territorio comunale subisca variazioni altimetriche lievi. L'abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, ha una pianta dispersa. Lo stemma comunale è stato concesso con Regio Decreto. Vi si raffigura, su fondo azzurro, una torre merlata posta su un terreno montuoso e accostata, ai lati, da sei piante di gelso disposte in fascia.

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole affiancate da modeste iniziative industriali. I costanzanesi, il cui indice di vecchiaia è raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nel nucleo urbano di Saletta nonché in case sparse. La posizione geografica di pianura comporta che il profilo geometrico del territorio comunale subisca variazioni altimetriche lievi. L'abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, ha una pianta dispersa. Lo stemma comunale è stato concesso con Regio Decreto. Vi si raffigura, su fondo azzurro, una torre merlata posta su un terreno montuoso e accostata, ai lati, da sei piante di gelso disposte in fascia.

Storia

Il toponimo, forse di epoca carolingia, è un prediale derivato dal personale latino CONSTANTIUS e deriva da (VILLA) CONSTANTIANA, nel significato di ‘fondo della famiglia di Costanzo'. La prima citazione compare in una donazione fatta nel 1152 dall'imperatore Federico I in favore del vescovo di Vercelli; in seguito la signoria passò a Vercellino Ianuense e nel 1223 ogni diritto fu acquistato dal canonico di Sant'Eusebio, Salimbene de Torcello, per conto del cardinale Guala Bicchieri, alla cui morte, nel 1227, l'abbazia di Sant'Andrea divenne proprietaria di ogni possedimento. Il castello fu costruito negli ultimi decenni del XII secolo ed è citato per la prima volta in alcuni atti di acquisto di beni del luogo nel 1204. Quaranta anni dopo fu teatro delle aspre lotte fra guelfi e ghibellini vercellesi e fu ceduto a questi ultimi, in lotta con il comune di Vercelli, dall'abate Tommaso Gallo. La sua storia seguente non presenta avvenimenti di particolare rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la parrocchiale di Santo Stefano, edificio di non grandi dimensioni, con una semplice facciata barocca, e il castello, che perdette progressivamente importanza strategica: da edificio militare divenne, all'inizio del XVI secolo, una costruzione adibita a usi agricoli. Della fortificazione, di cui ancora nel 1506 si attesta l'esistenza di un fossato e del ponte levatoio, oggi non restano che scarsi ruderi della cortina e una piccola torre cilindrica.

Il toponimo, forse di epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CAROLINGIA'>carolingia</a>, è un prediale derivato dal personale latino CONSTANTIUS e deriva da (VILLA) CONSTANTIANA, nel significato di ‘fondo della famiglia di Costanzo'. La prima citazione compare in una donazione fatta nel 1152 dall'imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOI'>Federico I</a> in favore del vescovo di Vercelli; in seguito la signoria passò a Vercellino Ianuense e nel 1223 ogni diritto fu acquistato dal canonico di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SANTEUSEBIO'>Sant'Eusebio</a>, Salimbene de Torcello, per conto del cardinale Guala Bicchieri, alla cui morte, nel 1227, l'abbazia di Sant'Andrea divenne proprietaria di ogni possedimento. Il castello fu costruito negli ultimi decenni del XII secolo ed è citato per la prima volta in alcuni atti di acquisto di beni del luogo nel 1204. Quaranta anni dopo fu teatro delle aspre lotte fra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFI'>guelfi</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GHIBELLINI'>ghibellini</a> vercellesi e fu ceduto a questi ultimi, in lotta con il comune di Vercelli, dall'abate Tommaso Gallo. La sua storia seguente non presenta avvenimenti di particolare rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la parrocchiale di Santo Stefano, edificio di non grandi dimensioni, con una semplice facciata barocca, e il castello, che perdette progressivamente importanza strategica: da edificio militare divenne, all'inizio del XVI secolo, una costruzione adibita a usi agricoli. Della fortificazione, di cui ancora nel 1506 si attesta l'esistenza di un fossato e del ponte levatoio, oggi non restano che scarsi ruderi della cortina e una piccola torre cilindrica.

Economia

Fatta eccezione per gli ordinari uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, ortaggi e frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento di avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti tessile, metallurgico, edile, della lavorazione del legno e della produzione di macchine per l'agricoltura. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Tra le strutture sociali si annovera un centro per anziani. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Fatta eccezione per gli ordinari uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, ortaggi e frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento di avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, metallurgico, edile, della lavorazione del legno e della produzione di macchine per l'agricoltura. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Tra le strutture sociali si annovera un centro per anziani. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Non costituisce una meta turistica particolarmente ricercata ma non è del tutto priva di attrattiva: a breve distanza dall'abitato, infatti, si snodano gli itinerari naturalistici del Parco Naturale delle Sorti della Partecipanza di Trino. Alla scarsa affluenza turistica fa riscontro uno scarso afflusso dall'esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l'impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi, a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare, periodicamente, visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 novembre.

Non costituisce una meta turistica particolarmente ricercata ma non è del tutto priva di attrattiva: a breve distanza dall'abitato, infatti, si snodano gli itinerari naturalistici del Parco Naturale delle Sorti della Partecipanza di Trino. Alla scarsa affluenza turistica fa riscontro uno scarso afflusso dall'esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l'impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi, a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare, periodicamente, visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 novembre.

Località

Saletta, Torrione

Saletta, Torrione

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Costanzana rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.