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Descrizione

Centro di collina risalente al Medioevo; la sua economia si fonda principalmente sull’apparato industriale, di notevoli dimensioni, e sul settore terziario, stimolato dalla cospicua affluenza turistica del periodo estivo. Solo una minima parte dei colbordolesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiede nel capoluogo comunale, disposto con pianta compatta sulla sommità di un piccolo colle e cinto da mura difensive; il resto della comunità si distribuisce nella popolosa località di Bottega, in quelle di Cappone, Montefabbri, Morciola e Talacchio, in un certo numero di piccolissimi aggregati urbani e in case sparse sui fondi. Il territorio comunale, dall’andamento altimetrico essenzialmente collinare, confina con isole amministrative dei comuni di Tavullia, Montelabbate e Urbino. Dalla valle pianeggiante del fiume Foglia le quote aumentano gradatamente e altrettanto gradualmente il paesaggio assume i caratteri tipici dell’entroterra collinare marchigiano, tappezzato di coltivi e screziato di macchie boschive di roverella, cerro, acero e castagno. Nei mesi caldi i prati si colorano delle fioriture di papaveri, ginestre, margherite e narcisi. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia un monte a due cime ammantato di alberi, ai piedi del quale sorgono una casa e una chiesa; nel “capo” figura una fascia obliqua con una greca d’oro e d’argento.

Storia

Citata in documenti risalenti ai primi anni del XIII secolo, fu ben presto fortificata e munita di un castello. Posta in posizione strategica sul confine tra Romagna e Marche, fu assediata e devastata da Sigismondo Pandolfo Malatesta (1446), entrando in seguito a far parte del ducato di Urbino. Con la devoluzione di quest’ultimo alla Chiesa, nel 1631, conobbe un lungo periodo di relativa pace, che si concluse con l’occupazione francese. Dopo la caduta di Napoleone tornò tra i territori amministrati dallo Stato Pontificio, fino all’annessione al regno d’Italia. Il toponimo, menzionato nelle RATIONES DECIMARUM delle Marche (anni 1290-1292), potrebbe essere un composto di “colle” e del nome proprio BURDULUS, di origine germanica, o derivare dalla locuzione latina COLLIS UBER OLEI, ‘colle ricco di olivi’. Nel centro storico, cui si accede attraverso un arco posto alla base della torre civica, si erge la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, che custodisce tre pregevoli tele seicentesche, raffiguranti una “Madonna con Bambino e Angeli” di scuola baroccesca, una “Immacolata” di Gian Giacomo Pandolfi e una “Madonna con Bambino e Santi” di Claudio Ridolfi. Degne di attenzione sono inoltre la chiesa romanico-gotica di Santa Maria in Morciola e villa Albani, dimora patrizia del XIX secolo.

Economia

L’economia colbordolese si avvale ancora del contributo delle attività rurali, incentrate sulla coltivazione di cereali, foraggi, uva e olive, ma si è indirizzata da tempo verso gli altri settori economici: l’industria, particolarmente sviluppata nei comparti del legno, della carta, della gomma, della plastica, del vetro, della lavorazione dei metalli e della meccanica, mostra una certa vitalità anche in quello dei mobili ed è in grado di assorbire forza-lavoro dai comuni limitrofi; il terziario, stimolato dall’affluenza di turisti, comprende una buona rete di distribuzione e servizi privati qualificati. Il comune dispone di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado nonché di una biblioteca comunale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre l’assistenza sanitaria è garantita localmente dalla farmacia.

Relazioni

Immersa nella quiete della campagna marchigiana, rappresenta la meta ideale per chi ambisca a ritemprare la mente e il corpo dallo stress della vita moderna. Gli amanti del trekking e delle passeggiate possono usufruire del “Percorso Natura”, un sentiero corredato di giochi e attrezzature ginniche che si snoda lungo il corso del torrente Apsa, bordato da piante secolari. Un ulteriore elemento di richiamo è rappresentato dai vari momenti di festa dedicati al folclore e alla cultura locali: la sagra della crescia di Pasqua e del vino (lunedì in Albis), dedicata alla nota specialità gastronomica locale a base di formaggio pecorino; la mostra del libro per ragazzi (prima quindicina di maggio); i “Giochi di quartiere” (fine luglio-primi di agosto); gli “Incontri d’estate”, rassegna di spettacoli musicali, teatrali e cinematografici. Il Patrono San Giovanni si festeggia il 24 giugno. Tra i personaggi illustri cui ha dato i natali figura Giovanni Santi (1435-1494 ca.), pittore e padre del grande Raffaello Sanzio, emblema della pittura rinascimentale italiana.

Località

Bottega, Cannarecchia, Cappone, Capponello, Casella, Coldazzo, Molino Ruggeri, Montefabbri, Morciola, Pontevecchio, Talacchio

INFO
  • Popolazione 0
  • Lat 43° 49' 12,37'' 43.82010278
  • Long 12° 43' 21,33'' 12.72259167
  • CAP 61022
  • Prefisso 0721
  • Codice ISTAT 041012
  • Codice Catasto C830
  • Altitudine slm 293 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2309
  • Superficie 27.43 Km2
  • Densità 0,00 ab/Km2
  • Sismicità Zona
  • Alba 06:49
  • Tramonto 16:55
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C.R.I. COMITATO LOCALE DI MONTELABBATEVIA DELL'INDUSTRIA SNC
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U.I.L.D.M. UNIONE ITAL. LOTTA DISTROFIA MUSCOLARE SEZ. PUVIA FRATELLI CERVI 1
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