Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine incerta, che basa la sua economia sulle tradizionali attività rurali e su una modesta presenza industriale cui ha affiancato lo sviluppo del settore turistico. I civiaschesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale; solo pochissimi risiedono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.257 metri di quota. L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, sorge in posizione panoramica su uno sperone che domina da nord l'alto bacino del torrente ed è caratterizzato da belle case a loggiate e da alcune ville recenti. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta un castello di pietra, munito di due torri, merlato alla guelfa e fondato su una roccia a piramide tronca. Sullo sfondo azzurro del capo campeggia un'aquila ad ali spiegate poggiata sulla cima di due monti verdi antistanti una catena montuosa innevata. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Piccola comunità di montagna, di origine incerta, che basa la sua economia sulle tradizionali attività rurali e su una modesta presenza industriale cui ha affiancato lo sviluppo del settore turistico. I civiaschesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale; solo pochissimi risiedono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.257 metri di quota. L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, sorge in posizione panoramica su uno sperone che domina da nord l'alto bacino del torrente ed è caratterizzato da belle case a loggiate e da alcune ville recenti. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta un castello di pietra, munito di due torri, merlato alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a> e fondato su una roccia a piramide tronca. Sullo sfondo azzurro del capo campeggia un'aquila ad ali spiegate poggiata sulla cima di due monti verdi antistanti una catena montuosa innevata. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Storia

Il toponimo potrebbe derivare da “Civitatula”, antico nome del monastero di Tiglieto da Savona, sede primitiva della località di Staffarda, da cui dipendeva, come continuazione di “civitascus”, derivato di CIVITAS, nel Medioevo inteso come ‘comunità'. Non si hanno notizie sulle sue prime vicende e incerte sono anche le sue origini: si sa solo che la sua storia acquista una certa attendibilità a partire dal periodo medievale, proprio perché le più antiche fonti scritte risalgono al 1200, epoca in cui alcuni civaschesi figurano sottoscrivere il giuramento dei valsesiani secondo le convenzioni stabilite tra i vercellesi e i conti di Biandrate. In questo periodo essa era una sorta di località della vicina Rocca (Roccapietra) dalla quale si separò solo nel XIV secolo e definitivamente nel 1523 quando il podestà Alberto Visconti definì i nuovi confini. Tra le testimonianze storico-architettoniche figura la chiesa di San Gottardo, consacrata nel 1599 dal Bescapè, al cui interno è presente una statua del Santo titolare della parrocchia, datata 1680. Degni di nota sono anche: l'oratorio di San Rocco, con una bella facciata e il portico sostenuto da quattro colonne di granito; l'oratorio di San Carlo, con la facciata ornata da figure di angeli di chiaro stile primo Novecento; il santuario di Santa Maria, risalente alla metà del 1600, e, infine, l'oratorio di San Grato e quello di San Pietro. Da ricordare i caratteristici costumi tradizionali, fra i più belli della Valsesia, che gli abitanti, dopo lunghi anni di oblio, sono tornati a indossare durante i festeggiamenti e le manifestazioni popolari.

Il toponimo potrebbe derivare da “Civitatula”, antico nome del monastero di Tiglieto da Savona, sede primitiva della località di Staffarda, da cui dipendeva, come continuazione di “civitascus”, derivato di CIVITAS, nel Medioevo inteso come ‘comunità'. Non si hanno notizie sulle sue prime vicende e incerte sono anche le sue origini: si sa solo che la sua storia acquista una certa attendibilità a partire dal periodo medievale, proprio perché le più antiche fonti scritte risalgono al 1200, epoca in cui alcuni civaschesi figurano sottoscrivere il giuramento dei valsesiani secondo le convenzioni stabilite tra i vercellesi e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIBIANDRATE'>conti di Biandrate</a>. In questo periodo essa era una sorta di località della vicina Rocca (Roccapietra) dalla quale si separò solo nel XIV secolo e definitivamente nel 1523 quando il podestà Alberto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> definì i nuovi confini. Tra le testimonianze storico-architettoniche figura la chiesa di San Gottardo, consacrata nel 1599 dal Bescapè, al cui interno è presente una statua del Santo titolare della parrocchia, datata 1680. Degni di nota sono anche: l'oratorio di San Rocco, con una bella facciata e il portico sostenuto da quattro colonne di granito; l'oratorio di San Carlo, con la facciata ornata da figure di angeli di chiaro stile primo Novecento; il santuario di Santa Maria, risalente alla metà del 1600, e, infine, l'oratorio di San Grato e quello di San Pietro. Da ricordare i caratteristici costumi tradizionali, fra i più belli della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VALSESIA'>Valsesia</a>, che gli abitanti, dopo lunghi anni di oblio, sono tornati a indossare durante i festeggiamenti e le manifestazioni popolari.

Economia

È sede di Pro Loco. Le caratteristiche orografiche dell'area hanno condizionato lo sviluppo dell'economia locale: esclusa la possibilità di praticare l'agricoltura su vasta scala, il settore primario si basa unicamente sull'allevamento di bovini, caprini e avicoli. Le attività industriali sono limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti metallurgico ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è commisurata al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non si registrano particolari strutture sociali. Mancano scuole di ogni ordine e grado; per l'arricchimento culturale va segnalato il museo civico Ercole Durio Da Roc, che raccoglie fauna, curiosità esotiche, oggetti d'arte applicata, testimonianze della locale emigrazione all'estero. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L'assenza di una farmacia costringe i civiaschesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

È sede di Pro Loco. Le caratteristiche orografiche dell'area hanno condizionato lo sviluppo dell'economia locale: esclusa la possibilità di praticare l'agricoltura su vasta scala, il settore primario si basa unicamente sull'allevamento di bovini, caprini e avicoli. Le attività industriali sono limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti metallurgico ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è commisurata al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non si registrano particolari strutture sociali. Mancano scuole di ogni ordine e grado; per l'arricchimento culturale va segnalato il museo civico Ercole Durio Da Roc, che raccoglie fauna, curiosità esotiche, oggetti d'arte applicata, testimonianze della locale emigrazione all'estero. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L'assenza di una farmacia costringe i civiaschesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Immersa in un notevole scenario naturalistico, richiama soprattutto gli amanti delle passeggiate ecologiche immersi nel verde del paesaggio che la circonda. A breve distanza dall'abitato, inoltre, si trovano la Riserva Naturale del Sacro Monte di Varallo e il lago d'Orta. Non si segnalano particolari manifestazioni tradizionali. La festa del Patrono, San Gottardo, si celebra il 4 maggio.

Immersa in un notevole scenario naturalistico, richiama soprattutto gli amanti delle passeggiate ecologiche immersi nel verde del paesaggio che la circonda. A breve distanza dall'abitato, inoltre, si trovano la Riserva Naturale del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SACROMONTEDIVARALLO'>Sacro Monte di Varallo</a> e il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGODORTA'>lago d'Orta</a>. Non si segnalano particolari manifestazioni tradizionali. La festa del Patrono, San Gottardo, si celebra il 4 maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Civiasco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.