Descrizione

Cittadina di pianura, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e il commercio. I castenasini o castenasensi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località Villanova, Fiesso e Marano. Il territorio, comprendente anche i nuclei Cà Moratti, Case Bianche, Chiesa di Villanova, Damiani. Fossamarcia, Grazie, Madonna, Palazzo, Pedagna, Torre e Veduro nonché numerose case sparse, presenta un profilo geometrico regolare, con lievi variazioni altimetriche. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Cittadina di pianura, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e il commercio. I castenasini o castenasensi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località Villanova, Fiesso e Marano. Il territorio, comprendente anche i nuclei Cà Moratti, Case Bianche, Chiesa di Villanova, Damiani. Fossamarcia, Grazie, Madonna, Palazzo, Pedagna, Torre e Veduro nonché numerose case sparse, presenta un profilo geometrico regolare, con lievi variazioni altimetriche. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Citata per la prima volta in un documento del secolo XI, ha origini ben più antiche, stando ai reperti dell’età del bronzo rinvenuti nella zona. Verso la metà dell’Ottocento il conte Giovanni Gozzadini scoprì, intorno alla villa padronale di Villanova, alcune tombe di un sepolcreto che egli attribuì agli etruschi ma che studi più approfonditi hanno permesso di far risalire alla cosiddetta civiltà villanoviana (dal nome di Villanova), fiorita tra il IX e il VI secolo a.C. Il toponimo, riportato da alcuni studiosi al personale latino CASTINUS, col suffisso -acus, viene da altri fatto derivare dal latino CASTRUM NASICAE, in quanto nei pressi dell’abitato si sarebbe accampato il console romano Scipione Nasica, all’epoca della guerra contro di galli. Al centro di una vasta opera di bonifica, iniziata dai longobardi e proseguita da abbazie e monasteri, seguì le vicende del contiguo capoluogo provinciale che, nel Duecento, provvide a erigere varie fortezze a difesa del confine con la Romagna. Il riordinamento territoriale operato da Bologna, nella prima metà del XIII secolo, con la suddivisione del contado in quattro settori distinti e aggregati ai quartieri in cui la città era ripartita, la vide, con Fiesso, sotto il quartiere di Porta Ravennate, mentre Villanova, Veduro e Marano vennero a dipendere da quello di Porta San Cassiano. Oggetto di contese tra la chiesa e il comune bolognese, dal Cinquecento registrò una certa crescita economica, comprovata dal sorgere di sontuose dimore. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: l’ottocentesca parrocchiale di San Giovanni Battista; il santuario della Madonna del Pilar; la chiesa di San Pietro, restaurata alla fine del XVIII secolo, a Fiesso; la parrocchiale e le ville Damiani e Silvani Pederzani, a Marano; la chiesa di San Nicola di Bari, a Veduro; la chiesa di Sant’Ambrogio e la villa Gozzadini, a Villanova.

Citata per la prima volta in un documento del secolo XI, ha origini ben più antiche, stando ai reperti dell’età del bronzo rinvenuti nella zona. Verso la metà dell’Ottocento il conte Giovanni Gozzadini scoprì, intorno alla villa padronale di Villanova, alcune tombe di un sepolcreto che egli attribuì agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ETRUSCHI'>etruschi</a> ma che studi più approfonditi hanno permesso di far risalire alla cosiddetta civiltà villanoviana (dal nome di Villanova), fiorita tra il IX e il VI secolo a.C. Il toponimo, riportato da alcuni studiosi al personale latino CASTINUS, col suffisso -acus, viene da altri fatto derivare dal latino CASTRUM NASICAE, in quanto nei pressi dell’abitato si sarebbe accampato il console romano Scipione Nasica, all’epoca della guerra contro di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=GALLI'>galli</a>. Al centro di una vasta opera di bonifica, iniziata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> e proseguita da abbazie e monasteri, seguì le vicende del contiguo capoluogo provinciale che, nel Duecento, provvide a erigere varie fortezze a difesa del confine con la Romagna. Il riordinamento territoriale operato da Bologna, nella prima metà del XIII secolo, con la suddivisione del contado in quattro settori distinti e aggregati ai quartieri in cui la città era ripartita, la vide, con Fiesso, sotto il quartiere di Porta Ravennate, mentre Villanova, Veduro e Marano vennero a dipendere da quello di Porta San Cassiano. Oggetto di contese tra la chiesa e il comune bolognese, dal Cinquecento registrò una certa crescita economica, comprovata dal sorgere di sontuose dimore. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: l’ottocentesca parrocchiale di San Giovanni Battista; il santuario della Madonna del Pilar; la chiesa di San Pietro, restaurata alla fine del XVIII secolo, a Fiesso; la parrocchiale e le ville Damiani e Silvani Pederzani, a Marano; la chiesa di San Nicola di Bari, a Veduro; la chiesa di Sant’Ambrogio e la villa Gozzadini, a Villanova.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio; non manca però la stazione dei carabinieri. L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si basa sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e frutta; diffuso è l’allevamento di bovini e avicoli, seguito da quello di suini, ovini, caprini ed equini. Il settore che assicura maggiori opportunità di occupazione è quello industriale: più sviluppata è l’industria metalmeccanica, affiancata da numerose aziende che operano nei comparti edile, chimico, tessile e della fabbricazione di materie plastiche. L’attività di consulenza informatica, insieme al servizio bancario e a una buona rete commerciale, arricchisce il quadro del terziario. Non vi sono particolari strutture sociali. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio; non manca però la stazione dei carabinieri. L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si basa sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e frutta; diffuso è l’allevamento di bovini e avicoli, seguito da quello di suini, ovini, caprini ed equini. Il settore che assicura maggiori opportunità di occupazione è quello industriale: più sviluppata è l’industria metalmeccanica, affiancata da numerose aziende che operano nei comparti edile, chimico, tessile e della fabbricazione di materie plastiche. L’attività di consulenza informatica, insieme al servizio bancario e a una buona rete commerciale, arricchisce il quadro del terziario. Non vi sono particolari strutture sociali. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo bolognese, è molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono un notevole assorbimento di manodopera. I rapporti con il capoluogo provinciale e gli altri comuni del circondario sono particolarmente intensi; a essi gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra gli eventi ricorrenti merita di essere citata la festa dell’uva, che si svolge a settembre. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno. È gemellata con Rhethimno (Grecia).

Inserita negli itinerari dell’agriturismo bolognese, è molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono un notevole assorbimento di manodopera. I rapporti con il capoluogo provinciale e gli altri comuni del circondario sono particolarmente intensi; a essi gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra gli eventi ricorrenti merita di essere citata la festa dell’uva, che si svolge a settembre. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno. È gemellata con Rhethimno (Grecia).

Località

Ca' Morati, Chiesa di Villanova, Damiani, Fiesso, Fossamarcia, Grazie, Madonna, Marano, Pedagna, Torre, Veduro, Villanova

Ca' Morati, Chiesa di Villanova, Damiani, Fiesso, Fossamarcia, Grazie, Madonna, Marano, Pedagna, Torre, Veduro, Villanova

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castenaso rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.