Descrizione

Comune collinare, di probabili origini medievali, con un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da modeste iniziative industriali. La comunità dei castellinaldesi, che presenta un indice di vecchiaia molto elevato, si concentra per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse, la località Madonna dei Cavalli, contigua a quella omonima di Canale, e il nucleo urbano minore di San Pietro. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con differenze di altitudine non molto accentuate: si raggiungono i 334 metri di quota. L’abitato sorge sulla dorsale collinare che fa da spartiacque fra le valli del fiume Tanaro e del torrente Borbore; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Comune collinare, di probabili origini medievali, con un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da modeste iniziative industriali. La comunità dei castellinaldesi, che presenta un indice di vecchiaia molto elevato, si concentra per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse, la località Madonna dei Cavalli, contigua a quella omonima di Canale, e il nucleo urbano minore di San Pietro. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con differenze di altitudine non molto accentuate: si raggiungono i 334 metri di quota. L’abitato sorge sulla dorsale collinare che fa da spartiacque fra le valli del fiume Tanaro e del torrente Borbore; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Storia

Citata come “Castellum Ainaldi” e “Castrum Aynaldi” in documenti dell’inizio dell’XI secolo, in seguito fu chiamata “Castellainaldus”, “Castello Ainaudo”, “Castellanaudo”, “Castellanaldo”, “Castro Ainaldo”, “Castro Anaudo” e “Castroanaldo”. Il toponimo ricorda il “castello” dei signori del luogo, i conti Ainaldi, il cui nome deriva dal personale germanico “Aginald”. Fu possesso, dopo l’anno Mille, della chiesa d’Asti. Nel 1351 fu sotto i Malabaila e i Damiano. Sotto il profilo storico-architettonico interessante è il castello, di origini cinquecentesche ma rimaneggiato nei secoli successivi, un tempo sormantato da una torre centrale. Degna di nota è poi la chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Dalmazzo e Sebastiano, con le linee architettoniche settecentesche, ricostruita tra il 1752 e il 1756. Infine, meritano di essere citati anche: la chiesa di San Gervasio, in cui si possono ammirare pregevoli affreschi risalenti alla seconda metà del Cinquecento, e la cappella di San Pietro, che sorge al lato del castello, nella quale sono stati sepolti parecchi membri dei due casati.

Citata come “Castellum Ainaldi” e “Castrum Aynaldi” in documenti dell’inizio dell’XI secolo, in seguito fu chiamata “Castellainaldus”, “Castello Ainaudo”, “Castellanaudo”, “Castellanaldo”, “Castro Ainaldo”, “Castro Anaudo” e “Castroanaldo”. Il toponimo ricorda il “castello” dei signori del luogo, i conti Ainaldi, il cui nome deriva dal personale germanico “Aginald”. Fu possesso, dopo l’anno Mille, della chiesa d’Asti. Nel 1351 fu sotto i Malabaila e i Damiano. Sotto il profilo storico-architettonico interessante è il castello, di origini cinquecentesche ma rimaneggiato nei secoli successivi, un tempo sormantato da una torre centrale. Degna di nota è poi la chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Dalmazzo e Sebastiano, con le linee architettoniche settecentesche, ricostruita tra il 1752 e il 1756. Infine, meritano di essere citati anche: la chiesa di San Gervasio, in cui si possono ammirare pregevoli affreschi risalenti alla seconda metà del Cinquecento, e la cappella di San Pietro, che sorge al lato del castello, nella quale sono stati sepolti parecchi membri dei due casati.

Economia

Viste le piccole dimensioni della comunità, non si registrano particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc) e altra frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo quella avicola. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti edile, metallurgico e della lavorazione del legno, non hanno ancora avuto un adeguato sviluppo. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Non si annoverano strutture sociali di una certa rilevanza. Le scuole locali assicurano soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe a rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base. Per lo sport e il tempo libero si può utilizzare un campo da tennis.

Viste le piccole dimensioni della comunità, non si registrano particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc) e altra frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo quella avicola. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti edile, metallurgico e della lavorazione del legno, non hanno ancora avuto un adeguato sviluppo. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Non si annoverano strutture sociali di una certa rilevanza. Le scuole locali assicurano soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe a rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base. Per lo sport e il tempo libero si può utilizzare un campo da tennis.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti del luogo, godere delle bellezze dell’ambiente naturale ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Tra le manifestazioni periodiche, che animano la comunità richiamando visitatori dai dintorni, merita di essere citata la sagra del pesco, che si svolge nel mese di agosto e la “Camminata enogastronomia”, a settembre. La festa patronale, dedicata a San Dalmazzo, viene celebrata il 5 dicembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti del luogo, godere delle bellezze dell’ambiente naturale ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Tra le manifestazioni periodiche, che animano la comunità richiamando visitatori dai dintorni, merita di essere citata la sagra del pesco, che si svolge nel mese di agosto e la “Camminata enogastronomia”, a settembre. La festa patronale, dedicata a San Dalmazzo, viene celebrata il 5 dicembre.

Località

Gatti, Madonna dei Cavalli, Serra

Gatti, Madonna dei Cavalli, Serra

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castellinaldo d'Alba rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.