Descrizione

Piccola comunità di pianura, di origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività rurali e su quelle industriali. I casanoelvesi, il cui indice di vecchiaia è raramente riscontrabile, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, con il maggior numero di residenti, il nucleo urbano di Drusiana e alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi: oscillano tra i 149 e i 175 metri sul livello del mare. Analogamente l’abitato, che sorge presso il greto boscoso del torrente, all’incrocio di alcune strade vicinali che ne determinano la topografia, ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone di pianura.

Piccola comunità di pianura, di origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività rurali e su quelle industriali. I casanoelvesi, il cui indice di vecchiaia è raramente riscontrabile, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, con il maggior numero di residenti, il nucleo urbano di Drusiana e alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi: oscillano tra i 149 e i 175 metri sul livello del mare. Analogamente l’abitato, che sorge presso il greto boscoso del torrente, all’incrocio di alcune strade vicinali che ne determinano la topografia, ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone di pianura.

Storia

Il toponimo, di chiara derivazione, si compone di “casa” e “nova”, con l’aggiunta del determinante “Elvo” che si riferisce al fiume che attraversa il territorio. Dai conti di Biandrate passò agli Avogadro nel 1170 e subì nel 1283 gravissimi danni a causa delle guerre tra opposte fazioni. Nel 1335 i ghibellini la sottomisero al signore di Milano, Azzone Visconti, e subì di nuovo grandi devastazioni per le violenze belliche dovute alla lega dei marchesi di Monferrato, che ebbero termine solo nel 1427. Dopo ripetuti danneggiamenti provocati da Facino Cane, nel 1404 gli Avogadro, feudatari dei Visconti, si sottomisero ad Amedeo VIII di Savoia e il territorio entrò a far parte dello stato sabaudo, sotto il cui dominio diretto passò nel 1427. La sua storia successiva non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. Tra le testimonianze del passato figura il castello, originario forse del XII secolo, espugnato nel 1406 da Galeotto del Carretto, fu ricostruito dopo i gravissimi danni riportati nel corso dei vari conflitti. I resti sono attualmente visibili presso l’attuale castello costruito nel XIII secolo, forse da Ardicino di Casanova, e rimaneggiato nel XV, a pianta quadrangolare, con una torre d’ingresso quattrocentesca. Degna di nota è anche la parrocchiale di San Martino, ricostruita verso il 1694 e successivamente ristrutturata in stile neo-gotico, al cui interno si possono ammirare due bei dipinti della scuola di Bernardino Lanino.

Il toponimo, di chiara derivazione, si compone di “casa” e “nova”, con l’aggiunta del determinante “Elvo” che si riferisce al fiume che attraversa il territorio. Dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIBIANDRATE'>conti di Biandrate</a> passò agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a> nel 1170 e subì nel 1283 gravissimi danni a causa delle guerre tra opposte fazioni. Nel 1335 i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GHIBELLINI'>ghibellini</a> la sottomisero al signore di Milano, Azzone <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, e subì di nuovo grandi devastazioni per le violenze belliche dovute alla lega dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDIMONFERRATO'>marchesi di Monferrato</a>, che ebbero termine solo nel 1427. Dopo ripetuti danneggiamenti provocati da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FACINOCANE'>Facino Cane</a>, nel 1404 gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a>, feudatari dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, si sottomisero ad <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AMEDEOVIIIDISAVOIA'>Amedeo VIII di Savoia</a> e il territorio entrò a far parte dello stato sabaudo, sotto il cui dominio diretto passò nel 1427. La sua storia successiva non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. Tra le testimonianze del passato figura il castello, originario forse del XII secolo, espugnato nel 1406 da Galeotto del Carretto, fu ricostruito dopo i gravissimi danni riportati nel corso dei vari conflitti. I resti sono attualmente visibili presso l’attuale castello costruito nel XIII secolo, forse da Ardicino di Casanova, e rimaneggiato nel XV, a pianta quadrangolare, con una torre d’ingresso quattrocentesca. Degna di nota è anche la parrocchiale di San Martino, ricostruita verso il 1694 e successivamente ristrutturata in stile neo-gotico, al cui interno si possono ammirare due bei dipinti della scuola di Bernardino Lanino.

Economia

Date le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali; va segnalata però la stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante; praticata con successo grazie all’abbondanza di acque sul territorio, si basa soprattutto sulla produzione di riso e frutta. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, delle confezioni e della produzione di macchine per l’agricoltura. Modesta è anche l’attività del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. è priva di scuole di ogni ordine e grado. Mancano, inoltre, strutture culturali quali biblioteche, pinacoteche e musei. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe i casanoelvesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Date le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali; va segnalata però la stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante; praticata con successo grazie all’abbondanza di acque sul territorio, si basa soprattutto sulla produzione di riso e frutta. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, delle confezioni e della produzione di macchine per l’agricoltura. Modesta è anche l’attività del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. è priva di scuole di ogni ordine e grado. Mancano, inoltre, strutture culturali quali biblioteche, pinacoteche e musei. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe i casanoelvesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Non costituisce una meta turistica particolarmente ricercata ma non è del tutto priva di attrattive: a breve distanza dall’abitato, infatti, si snodano gli itinerari naturalistici delle Riserve Naturale della Garzaia di Carisio e della Garzaia di Villarboit nonché del Parco Naturale Lame del Sesia. Fa riscontro uno scarso afflusso dall’esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l’impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, anche per motivi sanitari e di studio. Non vi si svolgono significative manifestazioni tradizionali, culturali, religiose o ricreative, che potrebbero richiamare, periodicamente, visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre.

Non costituisce una meta turistica particolarmente ricercata ma non è del tutto priva di attrattive: a breve distanza dall’abitato, infatti, si snodano gli itinerari naturalistici delle Riserve Naturale della Garzaia di Carisio e della Garzaia di Villarboit nonché del Parco Naturale Lame del Sesia. Fa riscontro uno scarso afflusso dall’esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l’impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, anche per motivi sanitari e di studio. Non vi si svolgono significative manifestazioni tradizionali, culturali, religiose o ricreative, che potrebbero richiamare, periodicamente, visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casanova Elvo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.