Descrizione

“Comune sparso” con sede in località Carrodano Inferiore; di antiche origini, ha un’economia di tipo essenzialmente agricolo. I carrodanini o carrodanesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerose case sparse e le località di Carrodano Superiore, Mattarana –che fa registrare la maggiore concentrazione demografica–, Ferriere, Piana e Termine. Il territorio, classificato collinare, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino, con morbidi pendii, ricchi di vigneti e oliveti. L’abitato, che mostra evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, a sfondo rosso, si compone di una sbarra azzurra, accostata, in capo e in punta, da due spighe di grano d’oro; dalla punta dello scudo si origina un monte verde, “all’italiana”.

“Comune sparso” con sede in località Carrodano Inferiore; di antiche origini, ha un’economia di tipo essenzialmente agricolo. I carrodanini o carrodanesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerose case sparse e le località di Carrodano Superiore, Mattarana –che fa registrare la maggiore concentrazione demografica–, Ferriere, Piana e Termine. Il territorio, classificato collinare, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino, con morbidi pendii, ricchi di vigneti e oliveti. L’abitato, che mostra evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, a sfondo rosso, si compone di una sbarra azzurra, accostata, in capo e in punta, da due spighe di grano d’oro; dalla punta dello scudo si origina un monte verde, “all’italiana”.

Storia

Di presunte origini preromane, secondo alcuni studiosi deriva il toponimo dalla presenza nella zona, all’epoca delle invasioni barbariche, di un accampamento di carri, provenienti dalla pianura padana. Nel corso del Medioevo, al pari dei territori circostanti, fu annessa alla repubblica marinara di Genova, che la sottopose al dominio della nobile famiglia dei Da Passano, cui vennero concessi vari privilegi. La sua storia, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, non si discosta da quella del resto della Liguria che, dopo alterne vicende politiche e militari, legate alla presenza in Italia nel corso dei secoli di più eserciti stranieri, tra cui quello spagnolo e quello francese, e alle frequenti scorrerie dei pirati lungo le coste, fu invasa da Napoleone sul finire del XVIII secolo, passando nel 1814 al regno di Sardegna e seguendo i successivi eventi nazionali e internazionali. Del suo patrimonio storico-architettonico meritano di essere citati la chiesa di San Bartolomeo, risalente al XIV secolo, e il santuario della Madonna di Roverano.

Di presunte origini preromane, secondo alcuni studiosi deriva il toponimo dalla presenza nella zona, all’epoca delle invasioni barbariche, di un accampamento di carri, provenienti dalla pianura padana. Nel corso del Medioevo, al pari dei territori circostanti, fu annessa alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICAMARINARADIGENOVA'>repubblica marinara di Genova</a>, che la sottopose al dominio della nobile famiglia dei Da Passano, cui vennero concessi vari privilegi. La sua storia, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, non si discosta da quella del resto della Liguria che, dopo alterne vicende politiche e militari, legate alla presenza in Italia nel corso dei secoli di più eserciti stranieri, tra cui quello spagnolo e quello francese, e alle frequenti scorrerie dei pirati lungo le coste, fu invasa da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a> sul finire del XVIII secolo, passando nel 1814 al regno di Sardegna e seguendo i successivi eventi nazionali e internazionali. Del suo patrimonio storico-architettonico meritano di essere citati la chiesa di San Bartolomeo, risalente al XIV secolo, e il santuario della Madonna di Roverano.

Economia

Come molti altri comuni del circondario, anche questo non presenta una rete di uffici e servizi articolata: infatti se si escludono gli uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota e, poiché manca sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. La principale fonte di reddito per gli abitanti continua a essere costituita dall’agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore: si producono cereali (in particolare foraggi), ortaggi, frutta, uva e olive; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate ai comparti edile e dei materiali da costruzione, sono pressoché irrilevanti. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dei servizi amministrativi e scolastici. Non si registra la presenza di servizi più qualificati, come quello bancario, né di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di rilievo. Le scuole assicurano la frequenza delle sole scuole materne e del primo gradi di quelle dell’obbligo; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Come molti altri comuni del circondario, anche questo non presenta una rete di uffici e servizi articolata: infatti se si escludono gli uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota e, poiché manca sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. La principale fonte di reddito per gli abitanti continua a essere costituita dall’agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore: si producono cereali (in particolare foraggi), ortaggi, frutta, uva e olive; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate ai comparti edile e dei materiali da costruzione, sono pressoché irrilevanti. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dei servizi amministrativi e scolastici. Non si registra la presenza di servizi più qualificati, come quello bancario, né di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di rilievo. Le scuole assicurano la frequenza delle sole scuole materne e del primo gradi di quelle dell’obbligo; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Oltre a non figurare tra i poli turistici della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare le vicine Cinque Terre che, con il loro litorale caratterizzato da ripidi pendii e numerosi terrazzamenti su cui vengono coltivati ulivi, agrumi e viti, poiché le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per completare l’istruzione obbligatoria e per frequentare gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto, non sono rilevanti ma si intensificano in occasione della festa patronale. La Patrona, Santa Felicita, si festeggia la prima domenica di agosto.

Oltre a non figurare tra i poli turistici della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare le vicine Cinque Terre che, con il loro litorale caratterizzato da ripidi pendii e numerosi terrazzamenti su cui vengono coltivati ulivi, agrumi e viti, poiché le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per completare l’istruzione obbligatoria e per frequentare gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto, non sono rilevanti ma si intensificano in occasione della festa patronale. La Patrona, Santa Felicita, si festeggia la prima domenica di agosto.

Località

Carrodano Inferiore, Carrodano Superiore, Ferriere, Mattarana, Piana, Termine

Carrodano Inferiore, Carrodano Superiore, Ferriere, Mattarana, Piana, Termine

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Carrodano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.