Descrizione

Comune montano popolato fin dalla preistoria, oggi località turistica in fase di valorizzazione, che conserva un'impronta rurale. La maggior parte della comunità dei cappadociani, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, risiede nelle località di Petrella Liri e Verrecchie e nel capoluogo comunale; la nascita e la progressiva crescita edilizia di Camporotondo e della Piccola Svizzera sono legate invece alla domanda di case per le vacanze, come dimostra il numero elevato di moderne abitazioni che risultano sgombre per buona parte dell'anno. Nel profilo geometrico del territorio comunale risalta il disegno aguzzo dei monti Camiciola, Padiglione, Monna Rosa e Vallevona, che, verdi del colore cupo delle faggete, proiettano la loro ombra sulle poche oasi di coltivi. L'abitato sorge su un terrazzamento naturale e gode di una veduta panoramica sulla vallata sottostante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è raffigurato un cappello baronale guarnito da una penna di struzzo e sormontato da una stella ad otto raggi.

Comune montano popolato fin dalla preistoria, oggi località turistica in fase di valorizzazione, che conserva un'impronta rurale. La maggior parte della comunità dei cappadociani, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, risiede nelle località di Petrella Liri e Verrecchie e nel capoluogo comunale; la nascita e la progressiva crescita edilizia di Camporotondo e della Piccola Svizzera sono legate invece alla domanda di case per le vacanze, come dimostra il numero elevato di moderne abitazioni che risultano sgombre per buona parte dell'anno. Nel profilo geometrico del territorio comunale risalta il disegno aguzzo dei monti Camiciola, Padiglione, Monna Rosa e Vallevona, che, verdi del colore cupo delle faggete, proiettano la loro ombra sulle poche oasi di coltivi. L'abitato sorge su un terrazzamento naturale e gode di una veduta panoramica sulla vallata sottostante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è raffigurato un cappello baronale guarnito da una penna di struzzo e sormontato da una stella ad otto raggi.

Storia

La grotta Cola ospitò uno stanziamento neolitico di cui si sono rinvenute numerose tracce ma la stabile presenza dell'uomo nel territorio comunale è storicamente documentata solo a partire dal XII secolo. Il borgo, dal nome di origine ancora incerta, venne in possesso degli Orsini nel Trecento e nel XV secolo passò ai Colonna insieme alla contea di Tagliacozzo. Questa potente famiglia continuò a governare metà del territorio cappadociano anche dopo l'eversione dei diritti feudali e precisamente fin quasi alle soglie del XX secolo. L'abitato subì gravi danni in occasione del terremoto del 1915. Il capoluogo comunale conserva la struttura urbanistica originaria, formata da stradine a saliscendi e da abitazioni antiche con archi e finestre in pietra. Nel tessuto del centro storico, inoltre, spiccano la parrocchiale seicentesca di S. Biagio e le mura perimetrali di quella, molto più antica, intitolata a Santa Margherita.

La grotta Cola ospitò uno stanziamento neolitico di cui si sono rinvenute numerose tracce ma la stabile presenza dell'uomo nel territorio comunale è storicamente documentata solo a partire dal XII secolo. Il borgo, dal nome di origine ancora incerta, venne in possesso degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=ORSINI'>Orsini</a> nel Trecento e nel XV secolo passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=COLONNA'>Colonna</a> insieme alla contea di Tagliacozzo. Questa potente famiglia continuò a governare metà del territorio cappadociano anche dopo l'eversione dei diritti feudali e precisamente fin quasi alle soglie del XX secolo. L'abitato subì gravi danni in occasione del terremoto del 1915. Il capoluogo comunale conserva la struttura urbanistica originaria, formata da stradine a saliscendi e da abitazioni antiche con archi e finestre in pietra. Nel tessuto del centro storico, inoltre, spiccano la parrocchiale seicentesca di S. Biagio e le mura perimetrali di quella, molto più antica, intitolata a Santa Margherita.

Economia

Il presente, permeato da un vivace spirito imprenditoriale, è subentrato al passato rurale di questo comune senza intaccarne il sentimento della tradizione né accelerarne i ritmi di vita. In vero una larga fetta della popolazione attiva trova ancora impiego nel settore primario, dedicandosi alla coltivazione di prodotti ortofrutticoli, alla silvicoltura e alla zootecnia -le erbe aromatiche di cui gli animali si cibano sui pascoli montani rendono particolarmente gustose le loro carni e i prodotti caseari-. Ai nostri giorni, però, la montagna cappadociana non è più solo una riserva di frutti spontanei ma una meta ricercata dagli amanti degli sport invernali: il processo di terziarizzazione dell'economia locale, muovendo dal turismo, ha coinvolto il commercio ed i servizi, che tuttavia non includono il settore dell'intermediazione finanziaria. Il comune non ospita importanti sedi burocratico-amministrative e non dispone di scuole di alcun ordine e grado; il suo apparato ricettivo, invece, è capace di un'offerta varia e qualificata: composto da alberghi e ristoranti, nonché da un attrezzato centro turistico, funge da complemento alle piste sciistiche di Camporotondo, dotate di sciovie.

Il presente, permeato da un vivace spirito imprenditoriale, è subentrato al passato rurale di questo comune senza intaccarne il sentimento della tradizione né accelerarne i ritmi di vita. In vero una larga fetta della popolazione attiva trova ancora impiego nel settore primario, dedicandosi alla coltivazione di prodotti ortofrutticoli, alla silvicoltura e alla zootecnia -le erbe aromatiche di cui gli animali si cibano sui pascoli montani rendono particolarmente gustose le loro carni e i prodotti caseari-. Ai nostri giorni, però, la montagna cappadociana non è più solo una riserva di frutti spontanei ma una meta ricercata dagli amanti degli sport invernali: il processo di terziarizzazione dell'economia locale, muovendo dal turismo, ha coinvolto il commercio ed i servizi, che tuttavia non includono il settore dell'intermediazione finanziaria. Il comune non ospita importanti sedi burocratico-amministrative e non dispone di scuole di alcun ordine e grado; il suo apparato ricettivo, invece, è capace di un'offerta varia e qualificata: composto da alberghi e ristoranti, nonché da un attrezzato centro turistico, funge da complemento alle piste sciistiche di Camporotondo, dotate di sciovie.

Relazioni

Nei dintorni di Petrella Liri e di Verrecchie sono rinomate la grotta Cola, intarsiata da bianche stalattiti e stalagmiti, e quella detta impropriamente di Beatrice Cenci, che racchiude gigantesche concrezioni rocciose e un laghetto di circa 90 metri quadrati. Gli appassionati degli sport invernali costituiscono la parte più cospicua del flusso turistico, che comprende anche escursionisti diretti alle sorgenti del Liri o alle vette dei monti Camiciola e Padiglione. Dalle zone limitrofe è consuetudine radunarsi sul posto in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate e delle spettacolari processioni della Domenica delle Palme e del Venerdì Santo. La festa in onore del Patrono S. Biagio si celebra il 3 febbraio.

Nei dintorni di Petrella Liri e di Verrecchie sono rinomate la grotta Cola, intarsiata da bianche stalattiti e stalagmiti, e quella detta impropriamente di Beatrice Cenci, che racchiude gigantesche concrezioni rocciose e un laghetto di circa 90 metri quadrati. Gli appassionati degli sport invernali costituiscono la parte più cospicua del flusso turistico, che comprende anche escursionisti diretti alle sorgenti del Liri o alle vette dei monti Camiciola e Padiglione. Dalle zone limitrofe è consuetudine radunarsi sul posto in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate e delle spettacolari processioni della Domenica delle Palme e del Venerdì Santo. La festa in onore del Patrono S. Biagio si celebra il 3 febbraio.

Località

Camporotondo, Colle Cenciarella, Fonte Marmorata, La Fossagliola, Monna Rosa, Monte Camiciola, Monte Cesalarga, Monte Forte, Monte la Difesa, Monte Padiglione, Petrella Liri, Piccola Svizzera, Tinte Rosse-Vallevona, Verecchie

Camporotondo, Colle Cenciarella, Fonte Marmorata, La Fossagliola, Monna Rosa, Monte Camiciola, Monte Cesalarga, Monte Forte, Monte la Difesa, Monte Padiglione, Petrella Liri, Piccola Svizzera, Tinte Rosse-Vallevona, Verecchie

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cappadocia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.