Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si fonda essenzialmente sull’agricoltura. In anni più recenti hanno avuto sviluppo le piccole e medie imprese industriali. I boarati, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, si distribuiscono nelle località Cà Bianca, Boaria Duse, Bragante, Crosara, Ferraria, Ferrata, Fienile, Gorghetti, Lazzaretto, Onari, Sabbadina, Sabbioni e Vallazza; la maggior parte è, però, concentrata nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’andamento plano-altimetrico dell’abitato è pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è troncato in due sezioni a sfondo azzurro e argentato; vi è raffigurato un leone rampante, coronato del corno dogale, d’oro.

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si fonda essenzialmente sull’agricoltura. In anni più recenti hanno avuto sviluppo le piccole e medie imprese industriali. I boarati, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, si distribuiscono nelle località Cà Bianca, Boaria Duse, Bragante, Crosara, Ferraria, Ferrata, Fienile, Gorghetti, Lazzaretto, Onari, Sabbadina, Sabbioni e Vallazza; la maggior parte è, però, concentrata nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’andamento plano-altimetrico dell’abitato è pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è troncato in due sezioni a sfondo azzurro e argentato; vi è raffigurato un leone rampante, coronato del corno dogale, d’oro.

Storia

Il suo toponimo secondo alcuni studiosi deriverebbe dal sostantivo “boarìa” che indica la stabulazione dei bovini nel territorio; secondo altri, invece, risalirebbe al termine longobardo “bouga” che significa ‘anello’ e che richiamerebbe la curva disegnata dall’Adige prima delle opere di sistemazione delle acque realizzate dai veneziani nel XVIII secolo. Le sue vicende sono state legate a quelle dei centri vicini più grandi, mentre la sua storia particolare è stata quella di una comunità che vive con il fiume. Era, infatti, un’importante stazione di ristoro per i viaggiatori, di cambio dei cavalli e di traino dei barconi da trasporto delle merci grazie alla peculiare posizione geografica a metà dell’antica strada della Ferraria che metteva in comunicazione Rovigo con Conselve. Nel XII secolo il suo territorio insieme con quello di Stanghella, Solesino e Vescovana costituiva la corte Elisina. Nel 1468 la famiglia Pisani li acquistò all’asta dalla repubblica di Venezia dopo l’estinzione dei precedenti proprietari. L’inserimento nella denominazione attuale del cognome di questa famiglia, che si occupò della gestione amministrativa del comune, si realizzò nel 1818. Il patrimonio storico-architettonico comprende: due barchesse, tipici esempi di tettoia annessa alla casa colonica utilizzata per riporvi fieno e grano; la chiesetta dedicata alla SS. Trinità risalente al Settecento e la chiesa di Santa Maria della Neve, edificata nella seconda metà del Cinquecento e ricostruita nel secolo successivo a seguito delle inondazioni del fiume Adige, in cui si conservano degli affreschi del precedente edificio di culto, alcune sculture di Danieletti e di Tarsia e due crocefissi in legno.

Il suo toponimo secondo alcuni studiosi deriverebbe dal sostantivo “boarìa” che indica la stabulazione dei bovini nel territorio; secondo altri, invece, risalirebbe al termine longobardo “bouga” che significa ‘anello’ e che richiamerebbe la curva disegnata dall’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ADIGE'>Adige</a> prima delle opere di sistemazione delle acque realizzate dai veneziani nel XVIII secolo. Le sue vicende sono state legate a quelle dei centri vicini più grandi, mentre la sua storia particolare è stata quella di una comunità che vive con il fiume. Era, infatti, un’importante stazione di ristoro per i viaggiatori, di cambio dei cavalli e di traino dei barconi da trasporto delle merci grazie alla peculiare posizione geografica a metà dell’antica strada della Ferraria che metteva in comunicazione Rovigo con Conselve. Nel XII secolo il suo territorio insieme con quello di Stanghella, Solesino e Vescovana costituiva la corte Elisina. Nel 1468 la famiglia Pisani li acquistò all’asta dalla repubblica di Venezia dopo l’estinzione dei precedenti proprietari. L’inserimento nella denominazione attuale del cognome di questa famiglia, che si occupò della gestione amministrativa del comune, si realizzò nel 1818. Il patrimonio storico-architettonico comprende: due barchesse, tipici esempi di tettoia annessa alla casa colonica utilizzata per riporvi fieno e grano; la chiesetta dedicata alla SS. Trinità risalente al Settecento e la chiesa di Santa Maria della Neve, edificata nella seconda metà del Cinquecento e ricostruita nel secolo successivo a seguito delle inondazioni del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ADIGE'>Adige</a>, in cui si conservano degli affreschi del precedente edificio di culto, alcune sculture di Danieletti e di Tarsia e due crocefissi in legno.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali. L’economia è legata per tradizione all’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti. Parte della popolazione si dedica anche alla zoootecnia: si allevano soprattutto avicoli, bovini e suini. Accanto all’industria alimentare, si è imposta la piccola e media impresa nei comparti tessile, meccanico, edile, della lavorazione del legno e fabbricazione di mobili, giochi e giocattoli. È presente il servizio bancario. La rete commerciale, sufficiente alle esigenze fondamentali della comunità, completa il quadro poco sviluppato delle attività terziarie. Non si registra la presenza di particolari strutture culturali di rilievo, quali biblioteche, musei o simili. Mancano anche strutture sociali quali asili nido e case di riposo. Nelle scuole locali è possibile frequentare il ciclo dell’obbligo. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Ospita i consueti uffici municipali e postali. L’economia è legata per tradizione all’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti. Parte della popolazione si dedica anche alla zoootecnia: si allevano soprattutto avicoli, bovini e suini. Accanto all’industria alimentare, si è imposta la piccola e media impresa nei comparti tessile, meccanico, edile, della lavorazione del legno e fabbricazione di mobili, giochi e giocattoli. È presente il servizio bancario. La rete commerciale, sufficiente alle esigenze fondamentali della comunità, completa il quadro poco sviluppato delle attività terziarie. Non si registra la presenza di particolari strutture culturali di rilievo, quali biblioteche, musei o simili. Mancano anche strutture sociali quali asili nido e case di riposo. Nelle scuole locali è possibile frequentare il ciclo dell’obbligo. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Costituisce una meta per i turisti di passaggio. È, inoltre, abbastanza frequentata per lavoro grazie alla presenza di numerose imprese nella zona. Ha rapporti con il circondario per i servizi sanitari di base, l’espletamento di pratiche burocratiche, il completamento degli studi e gli scambi commerciali. Non si segnalano particolari manifestazioni tradizionali ricorrenti, che potrebbero richiamare flussi di visitatori dai centri limitrofi. La festa della Patrona, Santa Maria della Neve, si celebra il 5 agosto e, accanto ai tradizionali riti religiosi, si tiene una serie di iniziative come spettacoli di fuochi d’artificio, mostre, pesca di beneficenza, balli e stand con le tipiche pietanze locali.

Costituisce una meta per i turisti di passaggio. È, inoltre, abbastanza frequentata per lavoro grazie alla presenza di numerose imprese nella zona. Ha rapporti con il circondario per i servizi sanitari di base, l’espletamento di pratiche burocratiche, il completamento degli studi e gli scambi commerciali. Non si segnalano particolari manifestazioni tradizionali ricorrenti, che potrebbero richiamare flussi di visitatori dai centri limitrofi. La festa della Patrona, Santa Maria della Neve, si celebra il 5 agosto e, accanto ai tradizionali riti religiosi, si tiene una serie di iniziative come spettacoli di fuochi d’artificio, mostre, pesca di beneficenza, balli e stand con le tipiche pietanze locali.

Località

Bragante, Ca' Bianca, Crosara, Fienile, Gorghetti, Lazzaretto, Onari, Sabbadina, Vallazza

Bragante, Ca' Bianca, Crosara, Fienile, Gorghetti, Lazzaretto, Onari, Sabbadina, Vallazza

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Boara Pisani rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.