Descrizione

Comune di montagna, di probabile origine medievale, la cui economia, una volta basata prevalentemente sull’agricoltura (come testimonia la presenza sul territorio di cinque mulini) è oggi sostenuta anche dal recente sviluppo turistico. Gli arizzanesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Cissano e Cresseglio −quest’ultima contigua a Pallanza-Intra del comune di Verbania− nonché in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 575 metri di quota; si caratterizza per il dolce declivio che scende sino al lago Maggiore. L’abitato, in posizione panoramica su un pendio verde di coltivi e di boschi, è interessato da una forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, in campo rosso, un albero fondato su una pianura erbosa e accostato da due cani levrieri controrampanti. Il tutto “al naturale”.

Comune di montagna, di probabile origine medievale, la cui economia, una volta basata prevalentemente sull’agricoltura (come testimonia la presenza sul territorio di cinque mulini) è oggi sostenuta anche dal recente sviluppo turistico. Gli arizzanesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Cissano e Cresseglio −quest’ultima contigua a Pallanza-Intra del comune di Verbania− nonché in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 575 metri di quota; si caratterizza per il dolce declivio che scende sino al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGOMAGGIORE'>lago Maggiore</a>. L’abitato, in posizione panoramica su un pendio verde di coltivi e di boschi, è interessato da una forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, in campo rosso, un albero fondato su una pianura erbosa e accostato da due cani levrieri controrampanti. Il tutto “al naturale”.

Storia

Il toponimo probabilmente trae la sua derivazione dal prediale in -anus accostato al gentilizio romano ARETIUS. Poche sono le notizie sulle sue prime vicende: si sa che fu abitata già nella metà del XII secolo grazie a un documento che ne attesta l’origine. Si tratta di un atto di donazione di terreni alla chiesa di San Vittore di Intra, testimonianza di quel legame religioso e politico che la univa alla chiesa e a Intra. Con la ripartizione territoriale viscontea del 1393, venne assegnata alla decania di San Martino, sottoposta a sua volta al podestà di Intra. Nel 1447 Filippo Maria Visconti modificò questa organizzazione con la cessione feudale della decania alla famiglia Moriggia di Frino, che mantenne il possedimento sino al 1783 quando, morendo il suo ultimo rappresentante, l’intero feudo passò nelle mani della famiglia Borromeo. Fu quindi sottoposta ai Borromeo fino alla caduta, in età napoleonica, del sistema feudale in Italia. Tra le testimonianze storico-architettoniche merita di essere citata la parrocchiale di San Bernardo, risalente al periodo tardo-barocco, che conserva al suo interno un acquario in marmo databile 1569, proveniente probabilmente da una chiesa antecedente. Il suo interno è decorato da una serie di mosaici con motivi allegorici, alcuni legati alla tradizione locale. Nelle località di Cissano e Cresseglio sorgono poi due oratori: il primo dedicato a San Rocco, il secondo a Sant’Anna.

Il toponimo probabilmente trae la sua derivazione dal prediale in -anus accostato al gentilizio romano ARETIUS. Poche sono le notizie sulle sue prime vicende: si sa che fu abitata già nella metà del XII secolo grazie a un documento che ne attesta l’origine. Si tratta di un atto di donazione di terreni alla chiesa di San Vittore di Intra, testimonianza di quel legame religioso e politico che la univa alla chiesa e a Intra. Con la ripartizione territoriale viscontea del 1393, venne assegnata alla decania di San Martino, sottoposta a sua volta al podestà di Intra. Nel 1447 Filippo Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> modificò questa organizzazione con la cessione feudale della decania alla famiglia Moriggia di Frino, che mantenne il possedimento sino al 1783 quando, morendo il suo ultimo rappresentante, l’intero feudo passò nelle mani della famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BORROMEO'>Borromeo</a>. Fu quindi sottoposta ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BORROMEO'>Borromeo</a> fino alla caduta, in età napoleonica, del sistema feudale in Italia. Tra le testimonianze storico-architettoniche merita di essere citata la parrocchiale di San Bernardo, risalente al periodo tardo-barocco, che conserva al suo interno un acquario in marmo databile 1569, proveniente probabilmente da una chiesa antecedente. Il suo interno è decorato da una serie di mosaici con motivi allegorici, alcuni legati alla tradizione locale. Nelle località di Cissano e Cresseglio sorgono poi due oratori: il primo dedicato a San Rocco, il secondo a Sant’Anna.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco; poiché sul posto manca la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Principale fonte di reddito è la silvicoltura, alla quale si accompagna una modesta produzione di ortaggi. Il settore economico secondario è rappresentato da aziende che operano nei comparti edile, metallurgico, della lavorazione del legno, della gomma e della plastica. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. È fornita di strutture per lo sport e per il tempo libero; si segnala anche la presenza di un’emittente radiotelevisiva. Le scuole del posto assicurano soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco; poiché sul posto manca la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Principale fonte di reddito è la silvicoltura, alla quale si accompagna una modesta produzione di ortaggi. Il settore economico secondario è rappresentato da aziende che operano nei comparti edile, metallurgico, della lavorazione del legno, della gomma e della plastica. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. È fornita di strutture per lo sport e per il tempo libero; si segnala anche la presenza di un’emittente radiotelevisiva. Le scuole del posto assicurano soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Zona residenziale di recente sviluppo, ha incrementato il fenomeno del turismo, alimentato dalla presenza delle bellezze paesaggistiche offerte dalla vicinanza del lago Maggiore e del Parco Nazionale della Val Grande. È poco frequentata per lavoro, in quanto il modesto livello delle sue attività produttive non consente di assorbire neppure tutta la manodopera locale. I rapporti con i comuni vicini non sono rilevanti: gli abitanti vi si rivolgono prevalentemente per completare le scuole dell’obbligo, frequentare gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: la festa del pane, che si tiene la prima domenica di maggio, e la fiera dell’artigianato, il venerdì, sabato e domenica della prima settimana di settembre. Il mercato settimanale si svolge il lunedì. Il Patrono, San Bernardo, si festeggia il 20 agosto.

Zona residenziale di recente sviluppo, ha incrementato il fenomeno del turismo, alimentato dalla presenza delle bellezze paesaggistiche offerte dalla vicinanza del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGOMAGGIORE'>lago Maggiore</a> e del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PARCONAZIONALEDELLAVALGRANDE'>Parco Nazionale della Val Grande</a>. È poco frequentata per lavoro, in quanto il modesto livello delle sue attività produttive non consente di assorbire neppure tutta la manodopera locale. I rapporti con i comuni vicini non sono rilevanti: gli abitanti vi si rivolgono prevalentemente per completare le scuole dell’obbligo, frequentare gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: la festa del pane, che si tiene la prima domenica di maggio, e la fiera dell’artigianato, il venerdì, sabato e domenica della prima settimana di settembre. Il mercato settimanale si svolge il lunedì. Il Patrono, San Bernardo, si festeggia il 20 agosto.

Località

Cissano, Cresseglio

Cissano, Cresseglio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Arizzano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.