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BATTAGLIA DI CURTATONE E MONTANARA

Approfondimento

Approfondimento: BATTAGLIA DI CURTATONE E MONTANARA

Si svolse il 29 maggio 1848, durante la prima Guerra d'Indipendenza, e vide contrapposti agli occupanti austriaci i piemontesi, aiutati da un buon numero di volontari. Il maresciallo Radetzky, comandante supremo delle forze austriache, ricevuti rinforzi dalla madrepatria mentre si trovava a Verona, decise di aggirare, passando per Mantova, le forze piemontesi impegnate nell'assedio di Peschiera (l'attuale Peschiera del Garda, in provincia di Verona). Era presente, quale baluardo contro eventuali offensive austriache, un'armata formata in gran parte da volontari toscani, tra cui un battaglione di universitari pisani, e da un centinaio di napoletani, comandati dal generale De Laugier e dislocati tatticamente nei pressi di Curtatone (MN) e di Montanara (attuale suo capoluogo comunale). Il comando piemontese fu informato della mossa austriaca in atto ma il generale Bava, comandante del primo corpo d'armata, sottovalutò l'importanza di quanto avveniva e impartì ordini poco chiari e soprattutto tardivi al De Laugier, che si convinse di dover fare soltanto azione di resistenza ad oltranza contro le truppe austriache. Il 29 maggio, nelle prime ore del mattino, il grosso dell'esercito austriaco uscì da Mantova e, diviso in tre colonne, si diresse verso doccomm generated by an Aldus applicationCurtatone, Montanara e San Silvestro (altra località dell'attuale comune di Curtatone) con il compito di attaccare soprattutto a Curtatone e staccare così i volontari toscani dai piemontesi. Anche il De Laugier aveva diviso le sue truppe in tre gruppi, di cui due in prima linea in difesa delle succitate località e il terzo di riserva. Il combattimento fu molto aspro e i volontari toscani, pur se numericamente inferiori, resistettero bene a Curtatone ma vennero aggirati a Montanara. Nel primo pomeriggio il generale De Laugier venne informato del fatto che i piemontesi si erano radunati e riorganizzati presso Goito (nell'attuale provincia di Mantova) ma decise di continuare la resistenza alle truppe austriache e, soltanto quando si rese conto che Montanara era ormai persa, ordinò la ritirata generale. I superstiti, avendo egli perso tra caduti, feriti e prigionieri circa 1.700 persone, si ritrovarono a Goito con i piemontesi e presero parte alla grande vittoria che questi riportarono sugli austriaci nella battaglia che lì avrebbe avuto luogo il giorno successivo. V. anche BATTAGLIE DI GOITO

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