Descrizione

Comune di montagna, di origine antica, famoso per le acque. La sua notorietà infatti è strettamente legata alle sue fonti ferromagnesiche, conosciute da epoca immemorabile e citate già negli statuti valligiani del 1513. L’attività termale, accompagnata dallo sfruttamento industriale di questa ricchezza naturale, costituisce la principale risorsa economica. I crodesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente le aree speciali Boccareccio e Monte Larone, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.948 metri di quota. L’abitato, interessato da crescita edilizia, si estende con pianta dispersa sul conoide di deiezione del torrente Alfenza, che scende in leggero pendio verso il fiume. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è attraversato da una croce d’argento, accompagnata, nei “quartieri”, da un giglio e da una stella a sei raggi, argentati.

Comune di montagna, di origine antica, famoso per le acque. La sua notorietà infatti è strettamente legata alle sue fonti ferromagnesiche, conosciute da epoca immemorabile e citate già negli statuti valligiani del 1513. L’attività termale, accompagnata dallo sfruttamento industriale di questa ricchezza naturale, costituisce la principale risorsa economica. I crodesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente le aree speciali Boccareccio e Monte Larone, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.948 metri di quota. L’abitato, interessato da crescita edilizia, si estende con pianta dispersa sul conoide di deiezione del torrente Alfenza, che scende in leggero pendio verso il fiume. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è attraversato da una croce d’argento, accompagnata, nei “quartieri”, da un giglio e da una stella a sei raggi, argentati.

Storia

Il toponimo, nonostante la mancanza di documentazione medievale, sembrerebbe provenire, secondo qualche studioso, dal dialettale “crodè, crué”, con il significato di ‘cadere’. Avrebbe tuttavia anche un corrispettivo nel bellunese “croda”, con il valore di ‘parete rocciosa’. In alternativa si potrebbe pensare anche a “croto”, che significa ‘argilla dura’, da una base mediterranea che emerge come “crota”, ovvero ‘pietra’. Ha senza dubbio origini molto antiche, tanto da assumere una certa rilevanza già intorno all’anno mille. Basti pensare che in quell’epoca poteva vantare una propria pieve, a sua volta matrice di tutte le chiese delle valli Antigorio e Formazza. Gli elementi di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico sono: la “Casa Museo della Montagna”; la “Casa del Papa”, edificio del 1576, che la tradizione vuole appartenuto a Innocenzo IX; la parrocchiale di Santo Stefano, di impostazione romanica, e l’oratorio di San Giovanni Battista, che conserva nell’abside affreschi del XVI secolo. Degni di nota sono anche: la chiesa di San Giacomo, particolarmente interessante per gli affreschi che ne ornano l’interno; il santuario della Madonna della Vita, risalente alla seconda metà del Seicento, e la parrocchiale di San Giulio, di origine romanico-gotica, al cui interno è presente una serie di affreschi raffiguranti la vita di San Giulio.

Il toponimo, nonostante la mancanza di documentazione medievale, sembrerebbe provenire, secondo qualche studioso, dal dialettale “crodè, crué”, con il significato di ‘cadere’. Avrebbe tuttavia anche un corrispettivo nel bellunese “croda”, con il valore di ‘parete rocciosa’. In alternativa si potrebbe pensare anche a “croto”, che significa ‘argilla dura’, da una base mediterranea che emerge come “crota”, ovvero ‘pietra’. Ha senza dubbio origini molto antiche, tanto da assumere una certa rilevanza già intorno all’anno mille. Basti pensare che in quell’epoca poteva vantare una propria pieve, a sua volta matrice di tutte le chiese delle valli Antigorio e Formazza. Gli elementi di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico sono: la “Casa Museo della Montagna”; la “Casa del Papa”, edificio del 1576, che la tradizione vuole appartenuto a Innocenzo IX; la parrocchiale di Santo Stefano, di impostazione romanica, e l’oratorio di San Giovanni Battista, che conserva nell’abside affreschi del XVI secolo. Degni di nota sono anche: la chiesa di San Giacomo, particolarmente interessante per gli affreschi che ne ornano l’interno; il santuario della Madonna della Vita, risalente alla seconda metà del Seicento, e la parrocchiale di San Giulio, di origine romanico-gotica, al cui interno è presente una serie di affreschi raffiguranti la vita di San Giulio.

Economia

È sede di Pro Loco e di carabinieri. Nell’economia locale il settore primario occupa un posto marginale ma è pur sempre attivo ed è rivolto alla silvicoltura e all’allevamento della pregiata razza bovina bruno-alpina. Il perno dell’economia sono le attività industriali (voce importante è l’imbottigliamento delle acque minerali), presenti nei comparti: alimentare (soprattutto lattiero-caseario), edile, meccanico, metallurgico, della lavorazione del legno, dell’estrazione e lavorazione della pietra, della produzione di macchine per l’agricoltura e della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme di servizi, che comprendono anche quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e dell’istituto professionale agrario. Per l’arricchimento culturale si segnala la presenza della biblioteca “Vittorio Resta”, del “museo scienza della terra”, specializzato in mineralogia, idrologia, geologia e petrologia, e della “Casa Museo della Montagna” (etnografia delle valli Antigorio e Formazza). Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco e di carabinieri. Nell’economia locale il settore primario occupa un posto marginale ma è pur sempre attivo ed è rivolto alla silvicoltura e all’allevamento della pregiata razza bovina bruno-alpina. Il perno dell’economia sono le attività industriali (voce importante è l’imbottigliamento delle acque minerali), presenti nei comparti: alimentare (soprattutto lattiero-caseario), edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, metallurgico, della lavorazione del legno, dell’estrazione e lavorazione della pietra, della produzione di macchine per l’agricoltura e della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme di servizi, che comprendono anche quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e dell’istituto professionale agrario. Per l’arricchimento culturale si segnala la presenza della biblioteca “Vittorio Resta”, del “museo scienza della terra”, specializzato in mineralogia, idrologia, geologia e petrologia, e della “Casa Museo della Montagna” (etnografia delle valli Antigorio e Formazza). Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Di notevole interesse ambientale, costituisce una meta ambita per rilassanti soggiorni, grazie anche alla vicinanza al Parco Naturale Alpe Veglia e Alpe Devero. È abbastanza frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, non sono rilevanti ma si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, tra cui la fiera bovina della razza bruno-alpina, a ottobre. Il Patrono, Santo Stefano, si festeggia il 26 dicembre.

Di notevole interesse ambientale, costituisce una meta ambita per rilassanti soggiorni, grazie anche alla vicinanza al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PARCONATURALEALPEVEGLIAEALPEDEVERO'>Parco Naturale Alpe Veglia e Alpe Devero</a>. È abbastanza frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, non sono rilevanti ma si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, tra cui la fiera bovina della razza bruno-alpina, a ottobre. Il Patrono, Santo Stefano, si festeggia il 26 dicembre.

Località

Boccareccio, Cravegna, Monte Larone, Mozzio, Viceno

Boccareccio, Cravegna, Monte Larone, Mozzio, Viceno

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Crodo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.