Descrizione

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un sito popolato già nella remota antichità; la sua economia è sostenuta in parte dalle attività agricole e in parte da quelle industriali, in sensibile crescita. I montefredanesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, si distribuiscono nel capoluogo comunale, in località Arcella, nei minuscoli aggregati urbani di Fratte, Gaita, Perdito e Perrizzoni e in un cospicuo numero di case sparse sui fondi. L’abitato sorge in posizione elevata sulla cima di un colle, da cui domina la valle del fiume Sabato e le arterie viarie che corrono parallele al corso fluviale, bordato in questo tratto da una folta vegetazione riparia di pioppi, salici e ontani napoletani. Il territorio comunale, che presenta le caratteristiche tipiche della media collina, è rivestito da lunghi filari di viti, alternati a campi coltivati ad alberi da frutto; le zone più elevate, nei cui anfratti sgorgano numerose sorgenti minerali, sono invece ammantate da boschi cedui di roverella e cerro, puri o misti a castagno, nel cui strato arbustivo, spesso fitto, si trovano specie erbacee diverse come il biancospino, la sanguinella, l’evonimo e la coronilla.

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un sito popolato già nella remota antichità; la sua economia è sostenuta in parte dalle attività agricole e in parte da quelle industriali, in sensibile crescita. I montefredanesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, si distribuiscono nel capoluogo comunale, in località Arcella, nei minuscoli aggregati urbani di Fratte, Gaita, Perdito e Perrizzoni e in un cospicuo numero di case sparse sui fondi. L’abitato sorge in posizione elevata sulla cima di un colle, da cui domina la valle del fiume Sabato e le arterie viarie che corrono parallele al corso fluviale, bordato in questo tratto da una folta vegetazione riparia di pioppi, salici e ontani napoletani. Il territorio comunale, che presenta le caratteristiche tipiche della media collina, è rivestito da lunghi filari di viti, alternati a campi coltivati ad alberi da frutto; le zone più elevate, nei cui anfratti sgorgano numerose sorgenti minerali, sono invece ammantate da boschi cedui di roverella e cerro, puri o misti a castagno, nel cui strato arbustivo, spesso fitto, si trovano specie erbacee diverse come il biancospino, la sanguinella, l’evonimo e la coronilla.

Storia

Fu abitata in epoche molto remote dai sanniti prima e dai romani poi, che si stabilirono in corrispondenza della località di Arcella. La fondazione dell’attuale abitato si fa invece risalire al VI secolo d.C., con l’arrivo di un gruppo di scampati alla distruzione dell’antica ABELLINUM. Nel XII secolo il feudo compare nel Catalogus Baronum (1150-1168) come casale della contea di Avellino. Inglobato tra i possedimenti di diverse famiglie nobiliari, quali i De Tufo, i Capece, i Brancaccio e gli Orsini, assunse un’importanza sempre maggiore fin quando la peste del 1656 ne arrestò lo sviluppo. Dal 1650 al 1806 appartenne al ramo di Arcella dei Caracciolo, conti di Avellino. Il terribile terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980 arrecò gravi danni all’originaria struttura dell’abitato. Il toponimo è un composto del sostantivo “monte” e dell’antroponimo di origine germanica “Fredane” o “Fridane”. I ruderi del castello medievale (X secolo), situati nel centro storico, comprendono alcuni resti della cinta muraria in pietra e di una torretta a pianta quadrata. La parrocchiale della Madonna del Carmine, posta nella piazza principale, è costituita da un imponente edificio settecentesco, sorto su una precedente struttura del XV secolo e affiancato da un elevato campanile, visibile dalla valle sottostante; pregevoli opere d’arte a soggetto sacro, come statue di Santi e un elegante altare marmoreo situato nell’abside, ne adornano l’interno. Sulla stessa piazza si affacciano la chiesa della Santissima Vergine Addolorata, la cui facciata è abbellita da un timpano triangolare, da un portale in pietra e da due finestre ogivali, e il settecentesco ex-convento, oggi palazzo comunale.

Fu abitata in epoche molto remote dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANNITI'>sanniti</a> prima e dai romani poi, che si stabilirono in corrispondenza della località di Arcella. La fondazione dell’attuale abitato si fa invece risalire al VI secolo d.C., con l’arrivo di un gruppo di scampati alla distruzione dell’antica ABELLINUM. Nel XII secolo il feudo compare nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a> (1150-1168) come casale della contea di Avellino. Inglobato tra i possedimenti di diverse famiglie nobiliari, quali i De Tufo, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CAPECE'>Capece</a>, i Brancaccio e gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ORSINI'>Orsini</a>, assunse un’importanza sempre maggiore fin quando la peste del 1656 ne arrestò lo sviluppo. Dal 1650 al 1806 appartenne al ramo di Arcella dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, conti di Avellino. Il terribile terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980 arrecò gravi danni all’originaria struttura dell’abitato. Il toponimo è un composto del sostantivo “monte” e dell’antroponimo di origine germanica “Fredane” o “Fridane”. I ruderi del castello medievale (X secolo), situati nel centro storico, comprendono alcuni resti della cinta muraria in pietra e di una torretta a pianta quadrata. La parrocchiale della Madonna del Carmine, posta nella piazza principale, è costituita da un imponente edificio settecentesco, sorto su una precedente struttura del XV secolo e affiancato da un elevato campanile, visibile dalla valle sottostante; pregevoli opere d’arte a soggetto sacro, come statue di Santi e un elegante altare marmoreo situato nell’abside, ne adornano l’interno. Sulla stessa piazza si affacciano la chiesa della Santissima Vergine Addolorata, la cui facciata è abbellita da un timpano triangolare, da un portale in pietra e da due finestre ogivali, e il settecentesco ex-convento, oggi palazzo comunale.

Economia

Solo una piccola parte della popolazione attiva locale è ancora dedita alle attività rurali, rappresentate dalla produzione di uva da vino, frutta e nocciole e dall’allevamento del bestiame; in località Arcella si è sviluppato, infatti, un nucleo industriale di notevoli dimensioni, legato soprattutto ai comparti del legno, dei materiali da costruzione, della meccanica e dell’elettronica. Fermo a uno stadio embrionale di sviluppo è invece il terziario, che presenta un numero limitato di esercizi commerciali e una modesta dotazione di servizi più qualificati come quello bancario. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e di un piccolo museo del vino, in cui si conservano strumenti molto antichi per la lavorazione dell’uva e la conservazione del mosto; di dimensioni molto modeste, l’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno mentre quello sanitario annovera un ufficio sanitario comunale e la farmacia.

Solo una piccola parte della popolazione attiva locale è ancora dedita alle attività rurali, rappresentate dalla produzione di uva da vino, frutta e nocciole e dall’allevamento del bestiame; in località Arcella si è sviluppato, infatti, un nucleo industriale di notevoli dimensioni, legato soprattutto ai comparti del legno, dei materiali da costruzione, della meccanica e dell’elettronica. Fermo a uno stadio embrionale di sviluppo è invece il terziario, che presenta un numero limitato di esercizi commerciali e una modesta dotazione di servizi più qualificati come quello bancario. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e di un piccolo museo del vino, in cui si conservano strumenti molto antichi per la lavorazione dell’uva e la conservazione del mosto; di dimensioni molto modeste, l’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno mentre quello sanitario annovera un ufficio sanitario comunale e la farmacia.

Relazioni

Il magnifico panorama che si gode dall’alto del centro storico medievale rappresenta uno dei principali motivi di interesse per i visitatori occasionali; la sagra dei fusilli, alla fine di giugno, e quella dei “cecatielli e fasuli” (pasta fatta in casa e fagioli), all’inizio di settembre, offrono inoltre delle occasioni privilegiate per saggiare l’ottima gastronomia locale in una splendida cornice medievale; tali manifestazioni folcloristiche costituiscono, inoltre, un’occasione di notevole richiamo per i visitatori dei centri limitrofi. Il Patrono, San Nicola, si festeggia il 6 dicembre.

Il magnifico panorama che si gode dall’alto del centro storico medievale rappresenta uno dei principali motivi di interesse per i visitatori occasionali; la sagra dei fusilli, alla fine di giugno, e quella dei “cecatielli e fasuli” (pasta fatta in casa e fagioli), all’inizio di settembre, offrono inoltre delle occasioni privilegiate per saggiare l’ottima gastronomia locale in una splendida cornice medievale; tali manifestazioni folcloristiche costituiscono, inoltre, un’occasione di notevole richiamo per i visitatori dei centri limitrofi. Il Patrono, San Nicola, si festeggia il 6 dicembre.

Località

Arcella, Fratte, Gaita, Perdito, Perrizzoni

Arcella, Fratte, Gaita, Perdito, Perrizzoni

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montefredane rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.