TIèPOLO:
Antica famiglia patrizia veneziana, che già nell'XI secolo, con Bartolomeo, procuratore di San Marco nel 1049, prese parte alla vita politica della città e che annoverò fra i suoi membri dogi, uomini d'armi, diplomatici, magistrati ed ecclesiastici. Assunse per la prima volta il dogato con Giacomo (o Iacopo), doge dal 1229 al 1249. Primo duca di Candia, vi organizzò la difesa delle posizioni veneziane contro i Genovesi. Podestà a Costantinopoli, Treviso e Verona, si batté contro Federico II. Rafforzò l'autorità della Serenissima su Candia e promosse la stesura di statuti civili e criminali. Abdicò poco prima di morire e gli succedette Marino Morosini. Il figlio Pietro fu podestà a Treviso (1236), che difese da Ezzelino da Romano, e a Milano (1237). Nello stesso anno combatté a Cortenuova contro Federico II, che lo fece prigioniero e lo giustiziò. Un fratello di Pietro, Lorenzo, dopo aver partecipato alla presa di San Giovanni d'Acri (1256), fu podestà a Padova, Fermo e Fano. Nel 1268 succedette nel dogato a Raniero Zen e rafforzò le posizioni veneziane nell'Alto Adriatico. Fra gli altri personaggi della famiglia: Niccolò (morto nel 1551), ambasciatore presso Clemente VII, Paolo III e Carlo V, podestà a Brescia e Padova; Stefano, capitano generale "da mar", che difese Corfù dai Turchi (1537), fu podestà a Padova e procuratore di San Marco (1553); Almorò, che combatté i Turchi (1570) e gli Uscocchi (1576 e 1591); Giandomenico (1650-1730), podestà, provveditore e studioso di antichità; Giovanni (morto nel 1647), ambasciatore in Polonia e presso i duchi di Savoia; Lorenzo, ambasciatore in Francia, in Austria, a Roma (1702-1710), procuratore e bibliotecario di San Marco (1736); Giandomenico (1763-1836), governatore di Chioggia e, nel 1797, commissario delle lagune. Un ramo della famiglia è tuttora rappresentato.