EZZELINO (III DA ROMANO):
Capoparte ghibellino, signore di Verona, Vicenza e Padova, nato nel 1194 e morto a Soncino, Cremona, nel 1259, figlio di Ezzelino II il Monaco e di Adelaide dei conti di Magonza, partecipò, all'inizio con alterna fortuna, alle lotte fra i Da Romano e i Salinguerra, Sambonifacio ed Estensi per il predominio sulla marca trevigiana e sulle città vicine. Riuscì a far valere la sua posizione e, nello stesso tempo, a svincolarsi dalle azioni di guerriglia fra potentati locali fino ad assumere una posizione di primo piano in Italia, abbracciando con decisione, nella lotta fra Federico II e i Comuni italiani, il partito imperiale. Signore di Verona dal 1232, approfittando della discesa di Federico riuscì ad estendere il suo dominio a Vicenza (1236) e a Padova (1237). Lo stesso anno combatteva vittoriosamente nella battaglia di Cortenuova al fianco dell'imperatore, di cui nel 1238 sposò la figlia naturale, Selvaggia. Quando gli Estensi e i Sambonifacio furono messi al bando dell'Impero (1239), egli venne incaricato dell'esecuzione della sentenza. Abile e spregiudicato, tanto che la tradizione lo presenterà come un tiranno particolarmente feroce e spietato, Ezzelino riuscì a rafforzare la sua autorità effettiva e a creare la prima signoria italiana degna di questo nome, mantenendosi nello stesso tempo indipendente dall'Impero. Nell'aprile 1254 il papa Innocenzo IV, d'accordo coi veneziani, lo scomunicò accusandolo di efferatezze ed eresie e bandì contro di lui una crociata. Ezzelino perse Trento e Padova ma ottenne significativi successi sull'Oglio e a Brescia. Solo il tradimento degli alleati ghibellini, Oberto Pelavicino e Buoso da Dovara, e una infelice spedizione contro Milano indebolirono le sue forze: ferito e catturato dai guelfi morì a Soncino pochi giorni dopo.