PARCO DELLE MADONIE:
Si trova nella parte orientale della provincia di Palermo, nella zona settentrionale della regione; il massiccio montuoso da cui prende il nome è compreso fra i corsi di due fiumi: l'Imera settentrionale e il Pollina; si affaccia sul mare Tirreno, in corrispondenza dei rilievi che verso Cefalù tendono a digradare. La valle del fiume Pollina separa il massiccio montuoso delle Madonie da quello dei Nebrodi. Le vette delle Madonie raggiungono i 1.979 metri di quota (Pizzo Carbonara); fra le più alte e spettacolari della catena sono anche quelle di: Monte San Salvatore (1.912 metri), Monte Ferro (1.906 metri), Monte Ouacella (1.869 metri) e Monte dei Cervi (1.656 metri). Sebbene appartengano allo stesso gruppo montuoso, questi rilievi presentano elementi che li diversificano tra loro: maestosamente punteggiano il territorio, originando talora valli e dirupi, talvolta dorsi dolcemente ondulati, pianori o altipiani; alcuni si presentano tondeggianti, altri aguzzi; in alcuni casi sono ricoperti di vegetazione, altri sono decisamente spogli. Il parco ha una superficie di circa 40.000 ettari. È dotato di un patrimonio naturalistico, storico e artistico inserito in un contesto connotato da aspre montagne; affacciate sul mare di Sicilia, queste mostrano ancora evidenti i segni dell'uomo, come testimonianza di una presenza millenaria (che rimonta alla preistoria), in qualche caso rintracciabile in attività attuali. Numerosi risultano gli edifici religiosi, i monasteri, gli eremi, le chiese rupestri (talvolta suggestivamente isolate in alto sulle montagne) che caratterizzano il territorio. La capacità della cultura del luogo di adattarsi a una simbiosi con la natura è testimoniata dalla presenza, lungo le vie d'acqua, di mulini e vecchie masserie (spesso realizzate sui resti di più antichi casali romani). La presenza dell'uomo su queste montagne, fin dalle epoche più remote, è testimoniata da quanto rinvenuto nella grotta del Vecchiuzzo, nei pressi di Petralia Sottana (PA), e in alcune grotte e cavità, nei pressi di Isnello (PA) e Gratteri (PA), nonché dai reperti di epoca pre-ellenica rinvenuti sulla Rocca, il promontorio che sovrasta Cefalù. Le Madonie conservano le più antiche rocce di Sicilia, costituitesi durante il Triassico: ne sono testimonianza numerosissimi fossili di lamellibranchi, alghe e spugne che si trovano nelle zone calcaree della catena montuosa. Anche dal punto di vista geologico e paesaggistico la zona risulta interessante. In particolare, degna di nota è la flora del territorio del parco, che rappresenta un vero paradiso botanico: vi si trova, infatti, oltre la metà delle 2.600 specie vegetali presenti in Sicilia e circa 150 dei 200 endemismi, benché le Madonie occupino appena il 2% della superficie dell'isola. Il solo "Abies Nebrodensis" (relitto di antiche glaciazioni e anche per questo il più rappresentativo) è presente con 29 esemplari. Le caratteristiche geomorfologico-climatiche dell'area madonita consentono l'identificazione di tre zone distinte: quella costiera del versante settentrionale, protetta dai venti africani, in cui si trovano i boschi più fitti, gli uliveti secolari, i sughereti, i castagneti, i frassini da manna, i querceti a roverella; la zona della vasta catena montuosa, che invece conserva il manto boschivo di leccio e faggio; il versante meridionale (assolato e spoglio o verdeggiante e mite, a seconda delle stagioni), che rappresenta la vera Sicilia dell'immaginario collettivo; nemmeno qui, però, mancano rilievi montani e collinosi, coltivati a frumento e orzo. Il 65% della fauna è rappresentato da uccelli nidificatori e da tutti i mammiferi presenti sull'isola: sia qualitativamente che quantitativamente, la fauna del luogo è data da una grande varietà di specie. Tra i mammiferi si trovano: gatti selvatici, istrici, martore e volpi; fra gli uccelli sono: l'aquila del Bonelli, l'aquila reale e il gracchio corallino. Quasi tutte le specie siciliane di rettili e anfibi sono presenti nel parco, come vi si trova un'abbondanza di invertebrati, fra i più diversi, di cui almeno trenta specie sono endemiche. Grazie alla variabilità degli ambienti naturali del parco numerose specie di farfalle vi trovano dimora: fra esse la più interessante, dal punto di vista bio-geografico, risulta la Parnassius Apollo, sottospecie endemica madonita.