DIODORO SICULO:
Nacque ad Agirio (oggi Agira, in provincia di Enna) intorno all'anno 80 a.C.: dal nome della regione di nascita gli è derivata la denominazione di "Siculo". Di lui sappiamo quel poco che egli stesso ci dice nel proemio della sua opera, redatta tra il 60 e il 30 a.C., per comporre la quale intraprese vari viaggi, soggiornando tra l'altro ad Alessandria. Da cenni che egli fa su Augusto, si presume che sia morto intorno al 20 a.C. Diodoro è l'autore della Biblioteca Storica, una storia universale in 40 libri, dalle origini mitiche della civiltà fino alla spedizione di Cesare in Gallia. Di essa rimangono i libri I-V e XI-XX mentre degli altri abbiamo solo estratti e riassunti (spesso molto ampi), dovuti alla grande circolazione e notorietà della Biblioteca nella tarda antichità. Nel proemio Diodoro presenta le sue ricerche storiche e indica come scopo della sua opera, e della storia in generale, l'utilità e l'insegnamento che da essa possono trarre gli uomini. La storia universale è esempio di fratellanza: "Essa riconduce a un'unica compagine gli uomini, divisi tra loro per spazio e tempo ma partecipi di un'unica parentela" (I 1, 3). La storiografia è dunque in stretto rapporto con la filosofia, essendo entrambe ricerca di verità e comprensione dei meccanismi dell'agire umano. In linea con queste argomentazioni, che rivelano un influsso stoico, Diodoro espone l'origine della civiltà umana e parla della prima grande civiltà, quella dell'Egitto (libro I). Segue poi la storia dei grandi imperi d'Asia (II-III), a cui si connettono i miti eroici dei Greci (specie quelli di Eracle e degli Argonauti: IV). Una breve sosta in senso geo-etnografico è quella del "libro sulle isole" (V), in cui si esaminano le isole occidentali, seguendo un percorso che dalla Gallia giunge all'Egeo, a Rodi e Creta, non trascurando le isole "mitiche" come quelle del Sole e di Pancaia (teatri di romanzi utopistici celebri nell'Ellenismo ma che Diodoro, ingenuamente, scambia per reali). Con un'ulteriore esposizione e razionalizzazione dei miti si chiude la prima parte della storia universale (VI). Nei libri VII-X si narrava il periodo dalla guerra di Troia al 480; questi libri sono andati perduti ma i successivi, fino al XX, ci sono arrivati. Nei libri XI-XV si trattano in parallelo la storia greca e quella siciliana, con brevi accenni a Roma; il libro XVI è dedicato a Filippo II e il XVII ad Alessandro. La storia ellenistica occupava i libri XVIII-XXII, per poi essere soverchiata da quella romana, con le guerre puniche (XXIII-XXVII). I libri XXVIII-XXXVIII si occupavano dell'età dell'imperialismo romano (168 a.C. - 88 a.C.), per poi proseguire con la storia romana fino alla guerra gallica di Cesare, nel 60 a.C., con cui l'opera si concludeva.