LINGUE SARDE:
In Sardegna esistono parlate alloglotte, direttamente evolutesi dal latino volgare e dunque definibili neolatine. Zone in cui si parla una lingua estranea al sardo sono: Alghero, dove si parla il catalano (una lingua introdotta da Pietro d'Aragona nel XIV secolo, quando, cacciati i sardi, vi stabilì una colonia aragonese); l'isola di San Pietro e la penisola di Sant'Antioco, nelle quali si parla il dialetto genovese (furono fondate dai genovesi nella prima metà del XVIII secolo). Per il resto, le lingue sarde principali sono: il sassarese, il gallurese, il logudorese, il nuorese e il campidanese. Tra la zona del sassarese e quella del gallurese ne esiste una di transizione, la zona dell'Anglona, oltre la quale iniziano i dialetti galluresi, che trovano i confini meridionali nella catena del Limbara e quelli occidentali nel fiume Coghinas. A sud di Sassari e oltre il Limbara si trova la zona del logudorese, che ha fra i maggiori centri Ozieri (SS), i cui confini meridionali passano per la catena del Marghine, fino a giungere alla foce del fiume Posada. Le parlate delle zone del Gennargentu, di Fonni (NU) e di Urzulei (NU) costituiscono una sorta di transizione fra nuorese e campidanese: questo trova i propri confini settentrionali nella linea immaginaria che congiunge Oristano, Laconi (NU), Lanusei (NU) e Tortolì (NU). Il campidanese potrebbe essere diviso ulteriormente nelle varietà dell'Ogliastra, del Sarcidano, del Campidano, della Trexenta, del Sarrabus e del Sulcis. Se si eccettua il sassarese, le parlate della Sardegna conservano distinte le vocali toniche latine; altra caratteristica è nell'articolo determinativo che in sardo, come nel catalano delle Baleari, continua il pronome latino "ipse" con "su, sa, sos, sas". Le caratteristiche del sardo gli conferiscono un'arcaicità peculiare, benché per certi versi le lingue sarde possano essere considerate una sorta di passaggio (o zona grigia) fra i due gruppi delle lingue neolatine, l'orientale e l'occidentale: al primo appartengono italiano e romeno,  al secondo  ladino, francese, provenzale, spagnolo e portoghese.