CASTELLO DI BARI:
La sua parte più antica risale al periodo bizantino-normanno (XI-XII secolo). Federico II, tra il 1233 ed il 1240, lo trasformò, costruendo la parte principale a pianta trapezoidale, rivestita di bugne di tufo scuro, con torri massicce agli angoli, di cui una sola è conservata integralmente: la torre del Semaforo. All'inizio del 1500, quando fu abitato dalle duchesse Isabella d'Aragona e Bona Sforza, il castello fu fortificato sui tre lati verso terra con bastioni a scarpata e torrioni a lancia. Nel 1557, alla morte di Bona Sforza, il castello andò in decadenza. Sotto i Borbone, dal 1832, fu usato come prigione e nel 1859 diventò una caserma. Il lato nord conserva tre eleganti bifore e un portale ad ogiva del periodo angioino (1276) e manca di fortificazioni, perché nell'antichità era difeso dal mare, in quel punto poco profondo e quindi inaccessibile alle grosse imbarcazioni. Nell'interno, nel quale si entra attraverso il ponte sul fossato, si trova un primo cortile, chiuso tra i bastioni cinquecenteschi e la fortezza sveva. Attraverso un atrio con volte a crociera, si accede al cortile interno, più grande, di forma quadrangolare, che ha subito parecchi rifacimenti. È invece rimasta integra la loggia a due archi sostenuti da una colonna e due mezze colonne, ornate da pregevoli capitelli. Interessante è la gipsoteca, che è stata allestita in un'ampia sala nel lato sinistro del cortile: raccoglie diversi calchi riproducenti sculture, elementi architettonici e decorazioni, tutte testimonianze dell'arte romanica pugliese.