OSCI:
Antica popolazione italica della Campania, con tutta probabilità da identificare con quegli opici che fra l'XI e l'VIII secolo a. C., giungendo dalle alte valli del Sangro e del Volturno, fissarono la loro dimora nell'attuale Terra di Lavoro. Entrati in contatto con gli ausoni, e da questi assorbiti, gli opici subirono in seguito l'invasione dei sanniti, che dalle montagne dell'Irpinia dilagarono nella pianura campana. Sovrapponendosi alla civiltà preesistente, gli invasori persero ben presto i contatti con il ceppo etnico di appartenenza, operando una forte trasformazione culturale e modificando la loro organizzazione sociale. Raggruppati in tre federazioni di città, con a capo rispettivamente Capua, Nocera e i due centri di Nola e Abella, gli osci avevano un magistrato reggente (MEDDIX) e un MEDDIX TUTICUS alla guida di ogni federazione. I rapporti con Roma furono per lo più all'insegna della collaborazione: gli osci, infatti, le rimasero sostanzialmente fedeli, salvo sporadici episodi di ribellione, e già al principio del III secolo a. C. non esistevano più come entità politica autonoma. Nel 1848, in contrada Fonte di Romito ad Agnone (Isernia), fu rinvenuta da I. S. Cremonese la cosiddetta Tavola di Agnone: si tratta di una tavola di bronzo risalente al III secolo a. C. che conserva un lungo elenco di divinità legate a Cerere e che rappresenta la più antica testimonianza scritta della lingua osca. V. anche SANNITI.