PRAGA MARCO:
Figlio di Emilio e scrittore anche lui, nacque nel 1862 a Milano e morì a Varese nel 1929. Dopo gli studi di ragioneria, fu costretto dagli eventi avversi a lavorare come impiegato fino all'età di trent'anni circa. La sua fama di scrittore per il teatro si diffuse a quell'epoca e accompagnò l'uscita di tutte le sue numerose commedie, fino alla sua istituzione della Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori) e alla collaborazione col Teatro Manzoni di Milano, che diresse dal 1912 al 1915. Fu uno dei maggiori esponenti del verismo in ambito teatrale e subì l'influsso della drammaturgia francese dell'epoca: come già aveva fatto suo padre, anche se in modi e toni piuttosto diversi, il giovane Praga intese rappresentare in modo schietto e antiromantico la classe e la mentalità della borghesia, le sue falsità e le sue maschere: tra le principali tematiche di questi ritratti vi è quello dell'adulterio, con tutte le emozioni e manifestazioni ad esso legate. 'La moglie ideale' (1890), 'Il bell'Apollo' (1894), 'La crisi' (1905), 'La porta chiusa' (1914) e 'Il divorzio' (1915) sono tra le sue più note commedie, ma egli produsse anche narrativa, con i racconti di 'Anime nude' e il romanzo 'La biondina', del 1893. Come critico drammatico collaborò regolarmente con l'"Illustrazione italiana" e raccolse le sue riflessioni sul teatro nei dieci volumi pubblicati dal 1920 al 1929 col titolo di 'Cronache teatrali', nelle quali mostra a volte poca apertura verso lo sperimentalismo di certi autori contemporanei. V. anche PRAGA EMILIO