MURATORI LODOVICO ANTONIO: Emiliano d'origine ma vissuto a lungo a Milano, questo storico e letterato italiano nacque in provincia di Modena nel 1672 e vi morì nel 1750. Figlio di poveri contadini, decise all'età di tredici anni di intraprendere gli studi ecclesiastici. Nel 1694 si laureò in diritto, l'anno successivo fu ordinato sacerdote a Milano e vi rimase in qualità di dottore presso la Biblioteca ambrosiana. Tornò a Modena come bibliotecario del duca Rinaldo I e fu nominato proposto di Santa Maria della Pomposa. Tipico erudito settecentesco, dedicò i suoi studi e le sue opere ai più vasti e disparati campi del sapere umano: dalla storia alla politica, dalla filosofia alla religione, dalla biografia alla morale, fino ad occuparsi di letteratura e poesia. La sua opera storiografica si esplicò in grandi imprese quali: i 'Rerum italicarum scriptores', con le 'Antiquitates italicae Medii Aevi', di commento a quelli, il grande compendio di storia italiana degli 'Annali d'Italia', e infine le 'Antichità estensi', frutto dell'interesse del Muratori per il legame tra i problemi politici del tempo e il lavoro degli uomini di scienza. Altri scritti furono da lui dedicati alle tematiche della vita sociale ('Riflessioni sopra il buon gusto', 1708; 'Pubblica felicità', 1749), amministrativa ('Governo della peste', 1714; 'Dei difetti della giurisprudenza', 1742) e morale ('Filosofia morale esposta e proposta ai giovani', 1735; 'Regolata devozione dei cristiani', 1747). Infine scrisse di religione nel 'Trattato della carità cristiana', curò le pubblicazioni di alcune opere di Tassoni e Castelvetro e, con il trattato 'Della perfetta poesia' (1706) e le 'Osservazioni su Petrarca' (1711), teorizzò e diffuse il movimento poetico dell'Arcadia. Nelle sue opere emergono l'eclettismo e l'erudizione ma anche un interesse sempre vivo per le problematiche concrete della società contemporanea e un ideale di equilibrio razionale nelle questioni di fede.