FOSCOLO UGO:
Uno dei massimi poeti e scrittori italiani, nacque nell'isola greca di Zante il 6 febbraio del 1778 ma visse per lunghi periodi nel capoluogo lombardo. Il suo nome era Niccolò, che egli cambiò in Ugo. All'età di dieci anni perse il padre e a quattordici anni raggiunse la madre a Venezia. Qui cominciò a frequentare i circoli letterari e incontrò Cesarotti (di cui frequentò alcune lezioni a Padova) e Pindemonte. Nel 1797 vide il successo della rappresentazione della sua prima tragedia, 'Tieste'. Successivamente si trasferì a Bologna come militare e vi scrisse l'ode 'A Bonaparte liberatore'. A Milano si stabilì dopo il trattato di Campoformio e qui divenne redattore del 'Monitore Italiano'. Nel 1798 la rivista chiuse i battenti e Foscolo, senza lavoro e oppresso dall'amore impossibile per Teresa Pickler, moglie di Vincenzo Monti, tornò a Bologna, dove diede alle stampe le 'Ultime lettere di Jacopo Ortis', interrotte per gli sconvolgimenti storici in atto. Si rifugiò a Genova nel '99, vi ristampò l'ode a Napoleone, con una postilla in cui paventava i rischi del dispotismo, e scrisse la famosa ode 'A Luigia Pallavicini caduta da cavallo'. Dal 1801 al 1804 si fermò nuovamente a Milano e scrisse molto per sollevare la sua situazione economica precaria. In quegli anni finì di pubblicare le 'Lettere', scrisse l'ode 'All'amica risanata' e curò l'edizione dei suoi dodici sonetti, tra cui i quattro più splendidi esempi della sua lirica: 'Alla sera', 'A Zacinto', 'Alla Musa' e 'In morte del fratello Giovanni'. Nella pubblicazione delle sue 'Considerazioni su un'opera di Catullo' da lui tradotta si trovano espresse le sue idee di un'arte poetica neoclassica. Nel 1804 si trasferì in Francia di nuovo sotto le armi e conobbe a Valenciennes Fannù, una ragazza inglese dalla quale ebbe una figlia, Floriana. Nel 1806 fece una breve visita alla madre a Venezia e tornò nuovamente a Milano, dove compose in poco tempo quello che è spesso considerato il suo capolavoro: il carme 'Dei sepolcri', pubblicato l'anno successivo. Per alcuni mesi seguenti visse a Brescia, dove amò la nobile Marzia Martinengo Cesaresco. Dal giugno 1809 fu di nuovo a Milano e visse un periodo di amarezze per le critiche dei suoi nemici e la rottura col Monti, mentre il soggiorno a Firenze, nel 1812, fu sereno anche per l'affetto di una donna, Quirina Mocenni, e ispirò il famoso personaggio di Didimo Chierico e la gran parte dei versi delle 'Grazie'. Tornò nel capoluogo lombardo nell'anno successivo, prestando ancora servizio nell'esercito, ma ricevette critiche amare nel periodo della Restaurazione. Si rifugiò così in Svizzera e poi, dal 1816, a Londra, ove l'accoglienza riservatagli dall'alta società fu ottima. Tuttavia in Inghilterra passò gli ultimi anni della sua vita costretto a lavorare solo come critico letterario per far fronte al crollo economico dovuto al suo tenore di vita troppo alto. Dovette anche attingere all'eredità della figlia Floriana, la quale gli fece da assistente nella rovina fisica e morale che lo condusse alla morte il 10 settembre del 1827. Le sue pubblicazioni di quegli anni furono studi su Dante, Petrarca, Boccaccio, Tasso, oltre alle traduzioni da Omero e Sterne. Le sue spoglie furono trasferite nel 1871 da Londra a Santa Croce in Firenze. Ugo Foscolo resta il maggior esponente, con la sua vita e i suoi versi, del neoclassicismo e del primo romanticismo italiano.