DUOMO DI MILANO:
Sorto in piazza Duomo, come rifacimento dell'antica cattedrale di Santa Maria Maggiore, è la seconda chiesa d'Italia e del mondo per superficie coperta e rappresenta l'esempio più puro dello stile 'gotico fiorito' in Italia. Iniziato nel 1386 e terminato solo nel XIX secolo, presenta, tuttavia, una complessiva uniformità strutturale e stilistica, fatta eccezione per la facciata. Promotori del progetto furono l'arcivescovo di Milano Antonio da Saluzzo e Gian Galeazzo Visconti, che affidarono la conduzione dei lavori ad un architetto di cui non é nota l'identità ma che si può immaginare di origine transalpina e con una buona conoscenza dello stile gotico più puro. Nel 1392, dopo un susseguirsi di diversi architetti e ingegneri alla direzione dei lavori, fu nominato responsabile unico del cantiere Giovannino de' Grassi, che vi lavorò fino alla morte avvenuta nel 1398. I lavori proseguivano intanto grazie alle donazioni delle più nobili famiglie italiane, cui si aggiungevano le concessioni dei Visconti prima e degli Sforza poi e le offerte e le collette dei ceti meno abbienti della stessa città di Milano. La costruzione fu completata solo nel 1805, quando Napoleone fece ultimare la facciata (che nel corso degli anni avrebbe subito ulteriori rimaneggiamenti). Internamente è diviso in cinque navate da cinquantadue pilastri, che sorreggono le volte venate; tutt'attorno i finestroni riversano dalle vetrate luce azzurra e color rubino. È sormontato da numerose guglie, la più alta delle quali è quella su cui si erge una statua della Madonna -più nota come 'Madonnina'- fusa in rame dorato nel XVIII secolo sulla base di un disegno del Perego. I finestroni esterni, ornati da scene complesse raffiguranti storie di Santi, sono 197 e le statue 3.500. Al suo interno conserva numerosi sarcofagi, tra cui quello di Ariberto da Intimiano, e diverse opere d'arte, tra cui la 'Vergine dell'Aiuto', del XV secolo, una 'Pietà' di un artista tedesco del XIV secolo e il Crocifisso ligneo che, durante la peste di Milano del 1576, fu portato in processione da San Carlo Borromeo per le strade della città.