BASILICA DI SANT'AMBROGIO: Considerata simbolo di Milano quasi quanto il Duomo, è una delle più complete e affascinanti chiese del romanico lombardo, accanto a San Michele a Pavia, San Savino a Piacenza (in Emilia-Romagna) e San Sigismondo a Rivolta d'Adda (CR). Fu fondata da Sant'Ambrogio e vi furono sepolti i martiri Gervasio e Protasio. Si racconta che il 17 giugno 386 Ambrogio abbia visto in sogno il luogo dove erano sepolti i due martiri e dove furono effettivamente rinvenuti i loro corpi, per essere poi trasferiti nella basilica inaugurata dopo due giorni. Accanto a quello dei due martiri vi è anche il sepolcro di Sant'Ambrogio, segnalato dall'alto ciborio retto da quattro colonne in porfido e dallo splendido altare d'oro, testimonianza unica dell'oreficeria del IX secolo, realizzato intorno all'835-40 dallo scultore Volvinio. Nella navata centrale, sulla sinistra, è visibile il pulpito, tipico esempio del romanico lombardo, che poggia sul sarcofago paleocristiano detto di Stilicone (XII sec.). Al V secolo risale, invece, il mosaico del sacello di San Vittore: un cielo dorato che chiude il vano di un piccolo oratorio. Affreschi del Borgognone sono nel battistero dedicato ai Santi Aimo e Vermondo. Nella cappella settecentesca l'affresco di Antonio de Giorgi, dipinto sulla volta, celebra la gloria di San Vittore. Accanto alla basilica trovano posto la canonica costruita dal Bramante nel 1492 e il monastero fondato dall'arcivescovo Pietro nel 789, poi affidato ai benedettini. V. anche PALIOTTO DI VOLVINIO