BASILICA DI SANT'APOLLINARE NUOVO, A RAVENNA:
Donata da Teodorico alla città dopo la sua vittoria su Odoacre, il re goto la eresse per il culto ariano nel 493-96, intitolandola al Salvatore, ma intorno al 560 fu consacrata secondo il culto cattolico a Martino di Tours, il santo combattente contro l'eresia, quindi, dal IX secolo, dedicata a Sant'Apollinare. Ricca di memorie teodoriciane e di simboli politici, ha subito una censura iconografica, di cui resta traccia nella mutilazione delle decorazioni musive di grande pregio. Rimaneggiata più volte, ha una semplice facciata in laterizi, adorna di una bifora marmorea cinquecentesca e preceduta da un portico su colonne, rifatto nel XVI secolo usando materiali antichi. Sul fianco destro si innalza un elegante campanile cilindrico, datato IX-X secolo, aperto da monofore, bifore e trifore. Alla destra del campanile si accede nel vasto interno basilicale a tre navate, scandite da ventiquattro colonne in marmo greco, con capitelli bizantini finemente lavorati. Le pareti laterali della navata mediana sono interamente rivestite di mosaici, divisi su ogni lato in tre registri, la gran parte risalenti a età teodoriciana. Ristrutturata e ampliata in periodo barocco, è stata ricostruita sulle fondamenta originarie, seguendo il tracciato dei muri antichi, emerso nel corso dei restauri. È stata nuovamente demolita nel 1989 e sono in corso i lavori per ripristinarne la struttura barocca.