BASILICA DI SANT'APOLLINARE IN CLASSE, A RAVENNA:
Insieme a quella di S. Vitale, è considerata la massima espressione della civiltà artistica bizantina a Ravenna. È stata eretta per volontà del vescovo Ursicino tra il 533 e il 536, grazie ai finanziamenti di Giuliano l'Argentario, e consacrata nel 549 dal vescovo Massimiano. Divenne ben presto il principale centro di irradiazione del cristianesimo, grazie all'ambiente cosmopolita di Classe. Alla chiesa fu affiancato nell'VIII secolo un monastero di benedettini, passato nel XII secolo ai camaldolesi che, dopo il saccheggio del 1512, si trasferirono in città nell'edificio oggi sede della Biblioteca Classense. In origine la basilica era preceduta da un quadriportico e da un pronao con due torri laterali, ripristinato dal restauro del 1909. Sulla sinistra si innalza, isolato e possente, il campanile, la più bella fra le torri cilindriche ravennati; è datato dopo il IX secolo. L'interno, molto suggestivo, è a tre navate spartite da due file di dodici colonne in marmo greco venate trasversalmente, con i bassi e tipici capitelli bizantini. Del primitivo pavimento a mosaico, sopraelevato in epoca molto antica, rimangono tracce all'inizio della navata destra e in fondo a quella di sinistra. Il rivestimento marmoreo della basilica venne in buona parte asportato nel 1449 da Sigismondo Malatesta, per ornare il suo Tempio di Rimini. Nel mezzo della navata mediana sorge l'antico altare, eretto nel IX secolo dall'Abate Orso.