REPUBBLICA PARTENOPEA:
Governo repubblicano costituitosi a Napoli il 22 gennaio del 1799, dopo la cacciata della corte borbonica da parte delle truppe rivoluzionarie francesi. Promotore di questa rivolta fu un ristretto gruppo di intellettuali (Francesco Caracciolo, Domenico Cirillo, Vincenzo Cuoco, Carlo Lauberg, Mario Pagano, ecc.) che, impadronitisi di Castel Sant'Elmo, insieme ai francesi ebbero ragione della resistenza borbonica. Proclamata la Repubblica partenopea, fu creato un governo provvisorio di venti membri, poi diventati venticinque, di cui Lauberg fu primo presidente. Gli inizi furono difficili: si dovette infatti combattere contro lo scarso coinvolgimento della popolazione, l'isolamento della capitale rispetto alle province del regno e la difficoltà e i ritardi nell'attuare le riforme. In questo clima di incertezza la reazione borbonica, capitanata dal cardinale Ruffo, ebbe terreno fertile e trovò appoggio nella popolazione rurale, nello stesso popolo napoletano e nell'aristocrazia. L'abbandono delle truppe francesi, richiamate altrove, decretò la fine della Repubblica partenopea e la capitolazione dei suoi sostenitori (giugno 1799). I termini di quest'ultima non furono accettati da Ferdinando IV che, per imposizione dell'ammiraglio Nelson, il quale aveva dato un contributo decisivo alla restaurazione borbonica, fece eseguire centinaia di condanne a morte. v. anche PAGANO, FRANCESCO MARIO