CICCOTTI, ETTORE:
Storico, uomo politico, nacque a Potenza il 24 marzo 1863 da famiglia borghese e nei primi anni studiò nella sua città, alla quale rimase sempre profondamente legato. Successivamente completò la sua cultura a Napoli, dove conseguì la laurea in giurisprudenza (1888). Non esercitò l'avvocatura ma rivolse la sua attenzione al mondo greco-romano, studiandolo oltre che dal punto di vista storico soprattutto da quello giuridico e ampliando la sua visione fino a considerare la vita sociale e le istituzioni della storia antica."La costituzione cosiddetta di Licurgo" (1876), "La famiglia del diritto antico" (1899) e altre opere gli fecero ottenere la cattedra di storia antica nella Regia Accademia scientifico-letteraria di Milano. Iniziò così quello che fu ritenuto il periodo più vivo e fecondo dell'attività scientifica del Ciccotti e che durò dal 1890 al 1898. Alla base dei suoi studi storici era la concezione che non si doveva tener presente soltanto un campo limitato ma era necessario considerare il rapporto esistente tra le varie espressioni della vita sociale. Dal diritto, il Ciccotti passò allo studio della storia politica ed economica e, superando la sua prima formazione ispirata al positivismo di Spencer, passò alla concezione materialistica della storia, seguendo la teoria di Carlo Marx. "Il tramonto della schiavitù nel mondo antico" e "La guerra e la pace nel mondo antico" sono chiari esempi di quest'ultimo indirizzo di studio. Pur divenendo, insieme ad Antonio Labriola, uno dei più attivi assertori in Italia della concezione materialistica della storia, il Ciccotti dimostrò di non accettare una spiegazione meccanica degli avvenimenti, non facendoli risalire soltanto a cause economiche ma mettendoli in rapporto con i vari aspetti dell'ambiente nel quale essi si erano verificati. Nel 1898 gli avvenimenti politici costrinsero il Ciccotti a riparare in Svizzera e, al suo ritorno, a subire la perdita della cattedra a Milano, per essere destinato all'Università di Messina, nella quale rimase per molti anni. Deputato in varie legislature dal 1904 al 1919 si occupò della questione meridionale, come testimonia la sua opera "Sulla questione meridionale" (Milano 1904) e si dedicò alla diffusione delle idee socialiste traducendo le opere di Marx, Engels e Lassalle. Nel 1915 si staccò dal partito socialista per le sue idee interventiste. Fu senatore dal settembre 1924 fino alla morte, avvenuta a Roma il 20 maggio 1939.