PAPA GIULIO II:
Al secolo Giuliano Della Rovere, nato ad Albisola Superiore, Savona, nel 1443 e morto a Roma nel 1513, papa dal 1503. Fu protetto dallo zio Francesco Della Rovere, prima cardinale, poi papa Sisto IV, che lo fece cardinale nel 1471, gli conferì incarichi importanti fino a dargli un'eccezionale autorità nella Francia di Luigi XI (1476), che tentava di avviare la Chiesa gallicana a una maggiore autonomia da Roma. Tra il 1480 e il 1482 fece da mediatore nella complicata divisione dei beni di Carlo il Temerario tra Francia e Impero. Inutilmente aspirò alla tiara nel conclave del 1484, ma papa Innocenzo VIII, allora eletto, subì la sua influenza. Osteggiò violentemente papa Alessandro VI fino a dover fuggire e trovare riparo presso Carlo VIII e Luigi XII, dei quali fu amico e favorì le imprese. Dopo il breve pontificato di Pio III, accordatosi spregiudicatamente con il Valentino arrivò al papato e la sua opera fu intensissima, anacronistica e moderna insieme: si sforzò di restaurare l'autorità papale nello Stato Pontificio; riuscì quindi a riconquistare la Romagna, tranne Rimini e Faenza, e nel dicembre del 1508 aderì alla lega di Cambrai, pattuita tra Francia e Impero per indebolire Venezia, cui lanciò la scomunica nell'aprile del 1509; ma poi, un anno dopo, accordatosi con la Repubblica, dalla quale ebbe utilissime concessioni territoriali, economico-commerciali e giurisdizionali, le tolse la scomunica e l'interdetto e prese, nonostante la tarda età e gli acciacchi, l'iniziativa di attaccare il ducato di Ferrara, il migliore alleato dei Francesi in Italia (occupazione di Modena ed espugnazione della Mirandola). Aveva così abbandonato i precedenti alleati, che lo ricambiarono attaccandolo. Ma Giulio II ribatté organizzando una Lega santa (5 ottobre 1511) tra Venezia, Spagna e Inghilterra contro la Francia, il cui re Luigi XII finì con l'abbandonare l'Italia ed essere abbandonato dal suo alleato, l'imperatore Massimiliano. Inoltre il papa convocò il 5º Concilio lateranense (1512-1517), che affrontò le questioni giurisdizionali tra la Francia e la Santa Sede e trattò della riforma della Chiesa, ma con scarsi frutti. Sul piano più propriamente religioso Giulio II combatté i pericoli che minavano l'autorità papale e si propose di rinvigorire le basi finanziarie, economiche, giurisdizionali e sociali dello Stato Pontificio. Ma fu soprattutto sul piano culturale (con il prestigio che ne venne alla curia romana) che l'opera di Giulio II fu notevole: uomo colto, fin da cardinale ebbe una cospicua biblioteca personale; divenuto papa si preoccupò di restaurare edifici religiosi, di costruire palazzi e fortezze, come quella di Civitavecchia, favorì la fondazione di stamperie, protesse il Sadoleto e il Bembo e commissionò lavori a Michelangelo, Raffaello, Bramante, Pinturicchio, Sansovino.