BONIFACIO VIII:
Al secolo Benedetto Caetani, nato ad Anagni intorno al 1235 da nobile famiglia romana; fu nominato cardinale nel 1281 da papa Martino IV e undici giorni dopo la rinuncia di Celestino V al pontificato, avvenuta il 13 dicembre 1294, fu eletto papa. Nel contesto della lotta fra Chiesa e Impero, complicata da quella fra comuni e Impero, fu protagonista di un aspro conflitto con Filippo IV il Bello, re di Francia, contro cui scagliò la bolla 'Unam Sanctam' (1302) con l'intento di argomentare inconfutabilmente la superiorità del potere spirituale rispetto a quello temporale. Alla vigilia di una nuova bolla di scomunica contro il re, fu però imprigionato per tre giorni ad Anagni da Guglielmo di Nogaret, su richiesta dello stesso sovrano di Francia spalleggiato da Sciarra Colonna (1303). Il popolo insorse e lo liberò ma egli spirò a Roma un mese dopo oppresso dalla grave umiliazione subita. Benché le parole e gli atteggiamenti di questo energico pontefice abbiano destato generalmente perplessità e riprovazione, la critica storica gli ha riconosciuto l'alto talento, la forte personalità e l'indole di lottatore. Gravano sulla sua memorie le subdole manovre per entrare in connessione con la Toscana, che mirava a trasformare in regno per un membro della famiglia Caetani, e con Firenze proprio negli anni in cui Dante prese a partecipare alla vita pubblica della sua città. Abbondano le citazioni o le semplici allusioni al pontefice, principale responsabile dell'esilio del poeta, nell'opera dantesca e in particolare nella Divina Commedia, che ne offre un ritratto a fosche tinte nel canto dei simoniaci e nella descrizione della bolgia dei consiglieri di frode.