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STATO DEI PRESIDI

Approfondimento

Approfondimento: STATO DEI PRESIDI

Alla fine della guerra combattuta per scongiurare il dominio spagnolo, Siena, alleata della Francia, si arrese nel 1555. Un trattato del 1557 stabilì che la Spagna, nella persona di Filippo II, cedesse Siena al duca di Firenze, Cosimo I de' Medici, che aveva finanziato la guerra perché aspirava al governo della città. Rimasero alla Spagna, in dipendenza del Regno di Napoli, le piazzeforti di Orbetello, Monte Argentario, Porto Ercole, Porto Santo Stefano e Talamone, che costituirono il cosiddetto Stato dei Presidi, cui appartenne al castello di Porto Longone sito nell'isola d'Elba. Nel 1646, durante la guerra dei Trent'anni, la Francia tentò invano di conquistare questi Presidi che, in seguito, durante la guerra di successione spagnola, furono occupati dagli austriaci dal 1701 al 1712 e passarono all'Austria, insieme al Regno di Napoli, con le paci di Utrecht (1713) e di Rastadt (1714). Nel 1725 essi furono, invece, occupati dal duca di Montemar per Dona Carlos, che entrò in loro possesso nel 1738, con il trattato di Vienna. Nel 1801 la pace di Firenze sancì il passaggio dei Presidi per mano di Ferdinando IV, re di Napoli, alla Francia che con il trattato di Madrid, a favore della Spagna, li destinò a far parte del Regno d'Etruria per Ludovico di Borbone. Il trattato di Vienna del 1815 li destinerà definitivamente alla Toscana.

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