Castello di Bivona
Fortezza con mura delimitate agli angoli da quattro torri cilindriche merlate, con fossato e ponte levatoio, il castello di Bivona è uno dei rari esempi di costruzioni difensive erette vicino alla costa della zona marina di Vibo Valentia, a difesa di un porto già esistente nel III sec. a.C. di origine[...]Vai alla foto
L’origine della famiglia si fa risalire a Sigismondo Capece, figlio di Corrado, che nel 1220 era giunto in Italia proveniente dalla Germania al seguito dell’imperatore Federico II. Perseguitato per questo motivo dal re Carlo d’Angiò, si rifugiò a Roma pensando di cambiare il suo nome e cognome per[...]Vai alla foto
L’origine della famiglia si fa risalire a Sigismondo Capece,figlio di Corrado,che nel 1220 era giunto in Italia proveniente dalla Germania al seguito dell’imperatore Federico II. Perseguitato per questo motivo dal re Carlo d’Angiò, si rifugiò a Roma pensando di cambiare il suo nome e cognome per
sfuggire[...]Vai alla foto
Originari della Francia, come dice lo stesso nome che, probabilmente era più conosciuto nella sua antica forma di Franza, derivante da Francigena, Francies, dei Franzi, di Franza, scesero in Italia con gli Angioini e si stabilirono a Napoli; poi si suddivisero in più rami a Cosenza, Paola, Monteleone, Squillace, Tropea.[...]Vai alla foto
Il complesso monumentale di Santa Chiara si trova nell’antico borgo di Monteleone, detto Borgonovo, sorto attorno all’area del castello. La sua origine risale alla fine del XVI secolo ma ha subito nel tempo varie trasformazioni. Nato come monastero di Santa Chiara d’Assisi, costruito grazie al finanziamento di[...]Vai alla foto
Il complesso monumentale di Santa Chiara si trova nell’antico borgo di Monteleone, detto Borgonovo, sorto attorno all’area del castello. La sua origine risale alla fine del XVI secolo ma ha subito nel tempo varie trasformazioni. Nato come monastero di Santa Chiara d’Assisi, costruito grazie al finanziamento di[...]Vai alla foto
Il complesso monumentale di Santa Chiara si trova nell’antico borgo di Monteleone, detto Borgonovo, sorto attorno all’area del castello. La sua origine risale alla fine del XVI secolo ma ha subito nel tempo varie trasformazioni. Nato come monastero di Santa Chiara d’Assisi, costruito grazie al finanziamento di[...]Vai alla foto
Il complesso monumentale di Santa Chiara si trova nell’antico borgo di Monteleone, detto Borgonovo, sorto attorno all’area del castello. La sua origine risale alla fine del XVI secolo ma ha subito nel tempo varie trasformazioni. Nato come monastero di Santa Chiara d’Assisi, costruito grazie al finanziamento di[...]Vai alla foto
Il Parco Archeologico del Cofino si inserisce nel ben più vasto Parco Archeologico urbano di Hipponion/Valentia costituito da 7 siti archeologici diversi non tutti continui tra loro. Il santuario del Cofino era una delle 5 aree sacre della città di Hipponion e fu scoperto nel 1921 dal grande archeologo trentino Paolo[...]Vai alla foto
Il Parco Archeologico del Cofino si inserisce nel ben più vasto Parco Archeologico urbano di Hipponion/Valentia costituito da 7 siti archeologici diversi non tutti continui tra loro. Il santuario del Cofino era una delle 5 aree sacre della città di Hipponion e fu scoperto nel 1921 dal grande archeologo trentino Paolo[...]Vai alla foto
Il santuario di Scrimbia è considerato dagli esperti un complesso unico in tutta la Magna Grecia. In prevalenza l’area è caratterizzata da un’ incredibile presenza di depositi votivi databili tra il VI e il V secolo avanti Cristo ma anche di epoche più recenti una miriade di reperti archeologici[...]Vai alla foto
Realizzato fra il 1924 e il 1938, anno della sua inaugurazione, il Monumento ai caduti , sorge su piazza XXIV Maggio su corso Umberto I e rappresenta l’allegoria del sodato come eroe antico. Fu eseguito dallo scultore Ermanno Germanò in marmo e travertino e misura cm. 530 x 365. Di forma rettangolare è[...]Vai alla foto
Realizzato da una finestra con vetri di mare, vetri colorati, pezzi di collane, bracciali e materiali vari.
L’artista Brasiliana Viana Da Silva, residente a Vibo Valentia Marina ormai da tantissimi anni, realizza oggetti vari utilizzando la tecnica del riciclo. Vai alla foto
Realizzato da una porta con pezzi di vetro colorato
L’artista Brasiliana Viana Da Silva, residente a Vibo Valentia Marina ormai da tantissimi anni, realizza oggetti vari utilizzando la tecnica del riciclo. Vai alla foto
Tavolino realizzato con il cestello della lavatrice
L’artista Brasiliana Viana Da Silva, residente a Vibo Valentia Marina ormai da tantissimi anni, realizza oggetti vari utilizzando la tecnica del riciclo. Vai alla foto
Porto polifunzionale, turistico,commerciale.
Tre pontili per attracco di barche e panfili. Posti barca: 450 circa.
Pontile “Da Carmelo” (m 200) ; pontile “Stella del Sud” (m 168, fondali da 1 a 6 m) ; pontile “Orchidea Blu” . Ormeggio, gestito dalla Capitaneria di Porto, sulla banchina Generale[...]Vai alla foto
Porto polifunzionale, turistico,commerciale.
Tre pontili per attracco di barche e panfili. Posti barca: 450 circa.
Pontile “Da Carmelo” (m 200) ; pontile “Stella del Sud” (m 168, fondali da 1 a 6 m) ; pontile “Orchidea Blu” . Ormeggio, gestito dalla Capitaneria di Porto, sulla banchina Generale[...]Vai alla foto
Il Gestore del Parco urbano comunale, Cesare Speziale consegna al Sindaco Maria Limardo, alla presenza dell'Assesore all'Ambiente VIncenzo Bruni, l'olio ricavato dalle piante di ulivo che verrà dato in beneficienza Vai alla foto
L’AFFRUNTATA, Domenica di Pasqua, a Vibo Valentia
L’Affruntata si ripete ogni Pasqua da trecento anni ed è tra le più antiche rappresentazioni religiose in Vibo Valentia, tesi condivisa anche da mons. Filippo Ramondino, direttore dell’Archivio Storico della Diocesi di Mileto e rettore dell’Arciconfraternita.[...]Vai alla foto
L’AFFRUNTATA, Domenica di Pasqua, a Vibo Valentia
L’Affruntata si ripete ogni Pasqua da trecento anni ed è tra le più antiche rappresentazioni religiose in Vibo Valentia, tesi condivisa anche da mons. Filippo Ramondino, direttore dell’Archivio Storico della Diocesi di Mileto e rettore dell’Arciconfraternita.[...]Vai alla foto
L’AFFRUNTATA, Domenica di Pasqua, a Vibo Valentia
L’Affruntata si ripete ogni Pasqua da trecento anni ed è tra le più antiche rappresentazioni religiose in Vibo Valentia, tesi condivisa anche da mons. Filippo Ramondino, direttore dell’Archivio Storico della Diocesi di Mileto e rettore dell’Arciconfraternita.[...]Vai alla foto
Dentro il Parco Urbano Comunale è possibile fermarsi in questo spazio ristoro, gestito da privati, dove si può assistere anche a presentazioni di libri e concerti Vai alla foto
Il santuario di Scrimbia è considerato dagli esperti un complesso unico in tutta la Magna Grecia. In prevalenza l’area è caratterizzata da un’ incredibile presenza di depositi votivi databili tra il VI e il V secolo avanti Cristo ma anche di epoche più recenti una miriade di reperti archeologici[...]Vai alla foto
Chi è Michele Morelli.
Patriota vibonese, insieme a Giuseppe Silvati fu protagonista dei moti napoletani del 1820. Morelli e Silvati, militari dell'esercito borbonico, dal presidio di Nola capeggiarono una rivolta dei cadetti democratici e liberali per richiedere una carta costituzionale. Dopo un paio di mesi, re Ferdinando[...]Vai alla foto
La festa ha origini nel 1948 in onore della Madonna di Pompei, patrona di Vibo Marina. Il parroco dell’epoca, don Domenico Costa, pensò di dedicare al culto mariano la nuova parrocchia dotandola di una bellissima statua della Madonna di Pompei, che era stata donata alla Chiesa dalla Famiglia Catenacci a seguito di[...]Vai alla foto
La festa ha origini nel 1948 in onore della Madonna di Pompei, patrona di Vibo Marina. Il parroco dell’epoca, don Domenico Costa, pensò di dedicare al culto mariano la nuova parrocchia dotandola di una bellissima statua della Madonna di Pompei, che era stata donata alla Chiesa dalla Famiglia Catenacci a seguito di[...]Vai alla foto
La festa ha origini nel 1948 in onore della Madonna di Pompei, patrona di Vibo Marina. Il parroco dell’epoca, don Domenico Costa, pensò di dedicare al culto mariano la nuova parrocchia dotandola di una bellissima statua della Madonna di Pompei, che era stata donata alla Chiesa dalla Famiglia Catenacci a seguito di[...]Vai alla foto
Palazzo Romei-Sacco
La famiglia, antichissima, era di origine spagnola. Il nome si fa risalire ad Aquilante, figlio del duca Bernardo di Sassonia (1003), che in Spagna veniva chiamato Aquilon Romeo o Romero per il suo colorito scuro (Aquilon Romeo= falcone pellegrino, dal capo nero). Il nome, molto probabilmente, passò ad[...]Vai alla foto
L’antica strada “A Parrera”. Patrimonio della città di Vibo Valentia.
L’antica Parrera (o Parriera) in dialetto vibonese significa cava di pietra, terreno roccioso, o pietraia. Probabilmente il nome deriva dalla presenza in passato di una cava Cordopatri nelle vicinanze del Castello Normanno- Svevo[...]Vai alla foto
Chiesa e Campanile di San Michele, gioielli rinascimentali
San Michele è la chiesa più antica di Vibo Valentia (allora Monteleone) e per molto tempo la sola parrocchia della città. C’è testimonianza di un’altra chiesa dello stesso periodo, quella di San Pietro dentro le mura (vicino all'arco[...]Vai alla foto
La Chiesa è costituita da unica navata rettangolare coperta da una volta a botte lunettata, da un ambiente centrale con la cupola a tamburo e da un capellone a sinistra, rispetto all’Altare Maggiore, costruito nel 1695, che insieme all’altro più profondo di destra – ritenuto l’antico Oratorio[...]Vai alla foto
La Chiesa è costituita da unica navata rettangolare coperta da una volta a botte lunettata, da un ambiente centrale con la cupola a tamburo e da un capellone a sinistra, rispetto all’Altare Maggiore, costruito nel 1695, che insieme all’altro più profondo di destra – ritenuto l’antico Oratorio[...]Vai alla foto
Edificata nel 1666 assieme all’attiguo convento dei Padri Francescani Riformati. L’interno di Santa Maria degli Angeli è caratterizzato da bianchi stucchi con motivi floreali. Ogni anno, nei venerdì del mese di marzo, Santa Maria degli Angeli è meta di migliaia di fedeli provenienti da tutto il circondario[...]Vai alla foto
Secondo la storiografia locale questo bellissimo lavoro di ebanisteria fu realizzato da Fra’ Diego da Monteleone, e vi è pure una iscrizione posta nella parte centrale dell’opera che ce lo conferma dove si legge la seguente frase: “Fr. Didacus a Monteleone fecit 1663”. L’attività di questo[...]Vai alla foto
Visitato ogni anno, nei venerdì del mese di marzo, da migliaia di fedeli provenienti da tutto il circondario vibonese che vengono a pregare sulla cosiddetta “schiodata” cioè un gruppo di statue policrome al cui centro spicca la figura del Cristo schiodato dalla croce, seduto, ricoperto di lividi e grondante[...]Vai alla foto
“Le porte del tempo” raccontano, attraverso forme rozze e primitive, scolpite nel bronzo la trimillenaria storia di Vibo Valentia a partire da quando era una fiorente colonia magno-greca fino ad arrivare ai giorni nostri (intorno agli anni 50). Eccovi brevemente una descrizione delle figure scolpite. A partire in alto[...]Vai alla foto
Chi era San Leoluca: monaco basiliano, taumaturgo e uno dei fondatori del monachesimo Italo-Greco nell'Italia meridionale, è venerato sia dalla chiesa cattolica romana che dalla chiesa ortodossa. Nato a Corleone (PA); morì centenario dopo circa 80 anni di vita monastica a Monteleone Calabro, oggi Vibo Valentia. E’[...]Vai alla foto
L’altare, è composto da un alto podio con ai lati gli stemmi in porfido con l’arma dei Pignatelli.Il basamento delle nicchie superiori venne arricchito nel 1810 da 4 angeli in bronzo dorato provenienti dall’altare della Certosa di Serra San Bruno smembrato dopo il terremoto del 1873. Ai due lati, su mensole[...]Vai alla foto
Chi era San Leoluca: monaco basiliano, taumaturgo e uno dei fondatori del monachesimo Italo-Greco nell'Italia meridionale, è venerato sia dalla chiesa cattolica romana che dalla chiesa ortodossa. Nato a Corleone (PA); morì centenario dopo circa 80 anni di vita monastica a Monteleone Calabro, oggi Vibo Valentia. E’[...]Vai alla foto
Scorcio della salita dei Cappuccini. Suggestiva scalinata che porta dal centro città al borgo antico vicino alla Convento dei Capuccini. La salita costeggia il parco comunale di villa Gagliardi, la stradina detta la Parrera (nell'antica zona della Giudecca)e il Parco di Palazzo Murmura (privato). La foto è di Giovanni Russo Vai alla foto
Da qualche anno è intitolata al vibonese Nazzareno Cremona, capitano del 19° reggimento di fanteria dell'esercito italiano caduto durante la prima guerra mondiale e a cui Giuseppe Ungaretti dedicò anche una celebre poesia dal titolo "Il Capitano". In origine però l'attuale Villa Comunale era l'Orto[...]Vai alla foto
Da qualche anno è intitolata al vibonese Nazzareno Cremona, capitano del 19° reggimento di fanteria dell'esercito italiano caduto durante la prima guerra mondiale e a cui Giuseppe Ungaretti dedicò anche una celebre poesia dal titolo "Il Capitano". In origine però l'attuale Villa Comunale era l'Orto[...]Vai alla foto
Da qualche anno è intitolata al vibonese Nazzareno Cremona, capitano del 19° reggimento di fanteria dell'esercito italiano caduto durante la prima guerra mondiale e a cui Giuseppe Ungaretti dedicò anche una celebre poesia dal titolo "Il Capitano". In origine però l'attuale Villa Comunale era l'Orto[...]Vai alla foto
Il monumento è dedicato a Luigi Razza, vibonese di nascita, giornalista e sindacalista che rivestì varie cariche fino ad essere nominato Ministro dei Lavori pubblici nel gennaio del 1935. A lui si deve una serie di grandi opere che cambiarono il volto di Vibo Valentia in quegli anni. Rivoluzionò urbanisticamente[...]Vai alla foto
Le mura di Hipponion circondavano la città per un perimetro di circa 8 km ed erano intervallate da alte torri di avvistamento, tre torri semicilindriche poste su basamenti quadrati e una quarta torre d’angolo più alta che consentiva il controllo dei bastioni. Nell’ XI secolo con l’arrivo dei Normanni[...]Vai alla foto
Le mura di Hipponion circondavano la città per un perimetro di circa 8 km ed erano intervallate da alte torri di avvistamento, tre torri semicilindriche poste su basamenti quadrati e una quarta torre d’angolo più alta che consentiva il controllo dei bastioni. Nell’ XI secolo con l’arrivo dei Normanni[...]Vai alla foto
Le mura di Hipponion circondavano la città per un perimetro di circa 8 km ed erano intervallate da alte torri di avvistamento, tre torri semicilindriche poste su basamenti quadrati e una quarta torre d’angolo più alta che consentiva il controllo dei bastioni. Nell’ XI secolo con l’arrivo dei Normanni[...]Vai alla foto
Il Complesso conventuale, oggi comunemente chiamato "Valentianum" era il Convento Domenicano di Monteleone, uno degli insediamenti più importanti della regione ed ospitò i domenicani fino alla soppressione dell' Ordine da parte dei francesi nel 1809. Del grandioso convento, oggi rimangono visibili solo il[...]Vai alla foto
25 marzo 2021 Il Comune di Vibo Valentia ricorda il grande poeta fiorentino<br>“Dante è l’unità del Paese, Dante è la lingua italiana, Dante è l’idea stessa di Italia”. Il 25 marzo 2021 l’Assessorato alla Cultura, non potendo mancare a questo appuntamento e non potendo[...]Vai all'evento
Una delle 5 porte medievali d’accesso al borgo fortificato di Monteleone.
Come era già avvenuto nel periodo Magno Greco anche in epoca medievale la città fu cinta di mura. Più precisamente il Governatore Ermingano di Sabrano (Conte d'Apice), inviato a Monteleone da Carlo II per difenderla e preservarla,[...]Vai alla foto
Il Museo è stato istituito nel 1969 e intitolato al conte Vito Capialbi storico,letterato,archeologo (1790-1853). Dal 1995 il Museo ha sede nel Castello Normanno-Svevo della città. I materiali esposti provengono dagli scavi effettuati nella città e nel suo territorio a partire dal 1921 con l’archeologo[...]Vai alla foto
Fa parte del più vasto Parco Archeologico Hipponion - Valentia. E’ il settore urbano più esteso di epoca romana e si trova nel quartiere di S. Aloe, dove sono state rinvenute una serie di domus (di una il peristilio), quasi tutte pavimentate con mosaici policromi. È inoltre presente un complesso termale,[...]Vai alla foto
Fa parte del più vasto Parco Archeologico Hipponion - Valentia. E’ il settore urbano più esteso di epoca romana e si trova nel quartiere di S. Aloe, dove sono state rinvenute una serie di domus (di una il peristilio), quasi tutte pavimentate con mosaici policromi. È inoltre presente un complesso termale,[...]Vai alla foto
La cappella De Sirica-Crispo (chiesa del SS Rosario) è l’unica superstite delle 4 cappelle nobiliari con i relativi sepolcri ancora esistenti in loco nel 1710,che appartenevano alla chiesa francescana del XIII secolo ultimata nel 1337. Tre dei 4 sepolcri vennero distrutti nel terremoto del 1783. Nella cappella si conserva[...]Vai alla foto
Storia dell'antica fonderia Scalamandrè a Vibo Valentia
“La storia dell’antica fonderia Scalamandrè che per tutto l’Ottocento ha rappresentato la massima espressione artigianale monteleonese nella realizzazione di campane destinate all’intera Calabria e non solo. L’origine della Fonderia[...]Vai alla foto
Che cos'è la Cappuccina? E’ una campana settecentesca precipitata al suolo da uno dei due campanili durante il disastroso terremoto del 1783. La campana oramai lesionata è racchiusa all'interno dell'arca gotica e viene fatta suonare proprio durante il rito pasquale che da lei prende il nome(LA SVELATA DELLA CAPPUCCINA).[...]Vai alla foto
In origine Chiesa dei Conventuali di S. Francesco d'Assisi con l'adiacente convento ( successivamente intitolata a Maria SS. del Rosario ) che fu eretta nel 1284 e terminata nel 1337 sul sito dove sorgeva l'antico teatro greco-romano. A confermare in maniera inequivocabile che il teatro sorgesse proprio in quel tratto tra il quartiere[...]Vai alla foto
La Chiesa di S. Ignazio (oggi S. Giuseppe o del Gesù) fu realizzata secondo un progetto approvato il 25 agosto 1681; i lavori iniziarono nell’inverno del 1682/83 e proseguirono fino al 1690 circa;in tale data i padri presenti nel collegio erano 15; successivamente i lavori procedettero lentamente, fino all’apertura[...]Vai alla foto
Il convento, fondato nel 1534 da padre Ludovico Regio in località la Madonnella, fu poi ricostruito nel 1631 nella parte alta della città, in una zona più salubre per i frati, per volere dei Pignatelli, signori della città; vi risiedevano 40 frati. Dopo il terremoto del 1783 fu abbandonato e fu adibito[...]Vai alla foto
Narrano i cronisti che la mattina dell’8 maggio (altri dicono 8 giugno) del 1508 sette teste umane penzolavano dai merli del castello Normanno di Vibo Valentia e i corpi erano attaccati alle mura. I nomi dei 7 “martiri” (così furono definiti dalla tradizione) sono: Giovanni Recco, Ortensio Recco, G.Battista[...]Vai alla foto