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SANNITI

Approfondimento

Approfondimento: SANNITI

Antica popolazione italica dedita alla pastorizia e all'agricoltura, oltre che alla guerra, e caratterizzata da migrazioni stagionali. Durante il II millennio a. C., provenendo dall'appennino centrale, giunse nel territorio compreso tra le valli dei fiumi Sangro, Volturno, Tiferno e Trigno; chiamò questa nuova sede SAFINIM, da cui deriva il latino SAMNIUM (Sannio). Di lingua osco-umbra, apparteneva al gruppo etnico-linguistico degli umbro-sabelli, di cui facevano parte anche i campani, i lucani, i bruzi e i sabini. Secondo quanto tramanda Strabone, i sanniti sarebbero infatti discesi dai sabini (nome dalla cui radice deriva quello dei sanniti) i quali, in occasione di una guerra contro gli umbri e della promessa agli dei di una "primavera sacra", inviarono gli adolescenti nati in quell'anno a cercare nuove sedi. I sanniti vivevano in centri rurali privi di mura ed erano raggruppati in tribù, le più importanti delle quali erano quelle degli irpini, dei frentani, dei pentri, dei caudini e dei caracini o carecini; queste tribù erano riunite in una confederazione che eleggeva un capo solo in caso di guerra o di pericolo. I loro centri principali furono BOVIANUM VETUS (Pietrabbondante), AUFIDENA (Alfedena), TEREVENTUM (Trivento), AESERNIA (Isernia), VENAFRUM (Venafro) e ABELLINUM (Avellino). Dai resti della necropoli di Alfedena sono state portate alla luce tombe a inumazione, testimonianza di una cultura del tipo dell'età del ferro. Verso la fine del VI secolo a. C. e nel corso del V un gruppo sannitico, approfittando della decadenza della potenza etrusca dopo la seconda battaglia di Cuma (474 a. C.), si spostò nella pianura campana, togliendo agli etruschi Capua e Cuma e minacciando alcune colonie greche. In seguito a queste conquiste i sanniti subirono influenze da parte sia degli etruschi, con cui si fusero, che dei greci; nella seconda metà del V secolo si fusero inoltre con la popolazione locale degli opici, dando vita al popolo degli osci, il cui centro culturale più importante divenne Capua, che costituì una forte lega. Di origine sannitica è il nome di Pompei (POMPAIOS), che appartenne alla federazione osca di Nocera. Tra la fine del V e il IV secolo a. C., la tribù sannitica degli irpini migrò nell'Italia meridionale, occupando colonie greche (tra cui PAESTUM) e dando origine ai popoli dei lucani e dei bruzi. Entrati in contatto con i romani, in un primo tempo i sanniti si allearono con questi per fronteggiare il pericolo dei galli (354 a. C.) ma nella seconda metà del IV secolo a. C. iniziarono a ostacolare il loro movimento espansionistico. Per oltre mezzo secolo, tra la fine del IV e la prima metà del III secolo a. C., la federazione delle tribù sannitiche fu impegnata ad affrontare i romani in tre guerre, chiamate appunto guerre sannitiche. La prima fu combattuta tra il 343 e il 341 a. C. e scoppiò in seguito al fatto che i sanniti avevano minacciato i sidicini e i capuani; terminò con un trattato di pace con il quale alcune colonie latine furono installate nel territorio sannita. La seconda (327-304 a. C.) scoppiò quando i romani, per frenare l'espansione dei sanniti, intervennero in Italia meridionale. Nel 321 a. C. alle FURCULAE CAUDINAE (Caudio) due legioni romane furono accerchiate e ricevettero un'umiliante sconfitta; dopo una pace durata cinque anni, nel 316 a. C. si tornò a combattere ma questa volta, contro una coalizione di sanniti e altre popolazioni italiche, ebbero la meglio i romani, che conquistarono Nola e Boviano. In seguito a una seconda pace, i romani lasciarono quasi intatto e autonomo il territorio della lega sannitica, circondandolo, tuttavia, di colonie romane, tra le quali quella di Sora (305 a. C.); i sanniti dovettero invece rinunciare a ogni intromissione nella Campania, nell'Apulia e presso gli altri popoli vicini, come i marsi e i peligni. Nel 299 a. C. i due avversari tornarono a scontrarsi per la terza volta quando i sanniti, alleati con altri popoli, tra cui gli umbri, i marsi, gli etruschi e gli ernici, approfittando della minaccia dei galli ai danni del territorio di Roma, si ribellarono al suo dominio. A Sentino (295 a. C.) e ad Aquilonia (293 a. C.) i sanniti furono definitivamente sconfitti e tra il 272 e il 268 a. C. fu completata la loro sottomissione: entrarono nell'alleanza romana senza più speranze di potere e ottennero la cittadinanza senza suffragio. Tornarono sul campo di battaglia in occasione della guerra sociale contro Roma nel 90 a. C. quando si allearono con i ribelli marsi, frentani e irpini per ottenere la cittadinanza romana; Isernia fu il principale centro di resistenza (88 a. C.). Durante le lotte tra Mario e Silla parteggiarono per il primo e combatterono nella battaglia di Preneste (83 a. C.) dove furono piegati e sterminati da Silla. Da quel momento i sanniti non esistettero più come entità politica ed etnica.

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