Descrizione

Centro di pianura, di origini antiche, in cui alla preesistente vocazione rurale si affianca l’attività industriale. Gli zerotini, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, soprattutto nelle località di Sant’Alberto e Scandolara; meno popolate sono Bertoneria e I Maggio. Una buona parte della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio, attraversato dal fiume Zero, è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, senza variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, dall’andamento plano-altimetrico pianeggiante, si affaccia sul fiume e si snoda lungo una strada centrale, presentando, dal punto di vista urbanistico, le stesse caratteristiche che lo distinguevano alla metà del ‘600, pur essendo investito da una forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione spicca una croce dorata su fondo rosso; la seconda partizione, smaltata di azzurro, riporta un castello rosso, munito di tre torri merlate alla guelfa, fondato su una verde campagna. Lungo la linea di troncatura, una fascia argentata reca la scritta in lettere capitali nere: S. M. DE ZAIRO.

Centro di pianura, di origini antiche, in cui alla preesistente vocazione rurale si affianca l’attività industriale. Gli zerotini, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, soprattutto nelle località di Sant’Alberto e Scandolara; meno popolate sono Bertoneria e I Maggio. Una buona parte della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio, attraversato dal fiume Zero, è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, senza variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, dall’andamento plano-altimetrico pianeggiante, si affaccia sul fiume e si snoda lungo una strada centrale, presentando, dal punto di vista urbanistico, le stesse caratteristiche che lo distinguevano alla metà del ‘600, pur essendo investito da una forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione spicca una croce dorata su fondo rosso; la seconda partizione, smaltata di azzurro, riporta un castello rosso, munito di tre torri merlate alla guelfa, fondato su una verde campagna. Lungo la linea di troncatura, una fascia argentata reca la scritta in lettere capitali nere: S. M. DE ZAIRO.

Storia

Il suo primo insediamento è coinvolto nello sviluppo dell’impero romano e nella diffusione del cristianesimo. Definita nei codici antichi come Jairus, Zairo, Zirio, all’origine della sua ubicazione è la vicinanza alle acque del fiume, cui la lega un documento del 697; assume nel 1866 l’attuale toponimo al completo, con l’annessione del Veneto all’Italia. Da una bolla papale del 1152 viene definita come pieve e ne è confermato il possesso fra i beni di Bonifacio, vescovo di Treviso. Nella guerra tra Scaligeri e veneziani segue le vicende di Treviso. Il suo territorio viene assegnato alla podesteria di Mestre, dopo l’annessione della Marca Trevigiana a Venezia. Dominata dai francesi nel 1807, entra a far parte del dipartimento del Brenta; con l’avvento degli austriaci si inserisce nella provincia di Padova e diviene comune; nel 1853 passa alla provincia di Treviso. La sua storia successiva non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella del resto della provincia. Nel patrimonio storico-architettonico vi sono diversi monumenti importanti, tra questi si segnalano: Palazzo Sagramora, un ospizio per pellegrini; la chiesa della Beata Vergine Assunta, in cui tra gli altri dipinti è conservata la tela Madonna del Parto, olio su tela di J. Palma il Giovane, e Villa Guidini, di rilievo dal punto di vista architettonico e ambientale.

Il suo primo insediamento è coinvolto nello sviluppo dell’impero romano e nella diffusione del cristianesimo. Definita nei codici antichi come Jairus, Zairo, Zirio, all’origine della sua ubicazione è la vicinanza alle acque del fiume, cui la lega un documento del 697; assume nel 1866 l’attuale toponimo al completo, con l’annessione del Veneto all’Italia. Da una bolla papale del 1152 viene definita come pieve e ne è confermato il possesso fra i beni di Bonifacio, vescovo di Treviso. Nella guerra tra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SCALIGERI'>Scaligeri</a> e veneziani segue le vicende di Treviso. Il suo territorio viene assegnato alla podesteria di Mestre, dopo l’annessione della Marca Trevigiana a Venezia. Dominata dai francesi nel 1807, entra a far parte del dipartimento del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=BRENTA'>Brenta</a>; con l’avvento degli austriaci si inserisce nella provincia di Padova e diviene comune; nel 1853 passa alla provincia di Treviso. La sua storia successiva non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella del resto della provincia. Nel patrimonio storico-architettonico vi sono diversi monumenti importanti, tra questi si segnalano: Palazzo Sagramora, un ospizio per pellegrini; la chiesa della Beata Vergine Assunta, in cui tra gli altri dipinti è conservata la tela Madonna del Parto, olio su tela di J. Palma il Giovane, e Villa Guidini, di rilievo dal punto di vista architettonico e ambientale.

Economia

C’è la sede della Pro Loco. La comunità vive ancora oggi dei prodotti dell’agricoltura (cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e frutta), cui si affianca l’allevamento avicolo, bovino e suino. L’industria è rappresentata dai comparti alimentare (con mangimifici e aziende specializzate nella produzione lattiero-casearia), tessile, dell’abbigliamento, cartario, editoriale, cantieristico, edile, plastico e metalmeccanico; si producono altresì articoli in legno e vetro, materiali da costruzione, macchine per l’agricoltura e la silvicoltura. Il terziario si compone, oltre che della rete distributiva, delle attività dei servizi, tra cui figura quello bancario e di consulenza informatica. L’offerta di servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: per le strutture scolastiche, oltre ad avere scuole in cui è possibile frequentare tutte le classi dell’obbligo, ha anche istituti di istruzione secondaria di secondo grado, fra cui assume particolare rilievo la presenza dell’istituto professionale agrario, vista la vocazione rurale da sempre caratteristica della comunità. Fra le strutture sociali si annovarano asili nido e, per gli anziani, la casa di riposo; tra quelle culturali si registra la presenza di biblioteche. Le strutture sportive sono rappresentate dalla palestra comunale. Le strutture ricettive consentono la ristorazione ma non il soggiorno. Quelle sanitarie sono garantite dalla locale farmacia; per altre prestazioni occorre rivolgersi ai centri limitrofi.

C’è la sede della Pro Loco. La comunità vive ancora oggi dei prodotti dell’agricoltura (cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e frutta), cui si affianca l’allevamento avicolo, bovino e suino. L’industria è rappresentata dai comparti alimentare (con mangimifici e aziende specializzate nella produzione lattiero-casearia), tessile, dell’abbigliamento, cartario, editoriale, cantieristico, edile, plastico e metalmeccanico; si producono altresì articoli in legno e vetro, materiali da costruzione, macchine per l’agricoltura e la silvicoltura. Il terziario si compone, oltre che della rete distributiva, delle attività dei servizi, tra cui figura quello bancario e di consulenza informatica. L’offerta di servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: per le strutture scolastiche, oltre ad avere scuole in cui è possibile frequentare tutte le classi dell’obbligo, ha anche istituti di istruzione secondaria di secondo grado, fra cui assume particolare rilievo la presenza dell’istituto professionale agrario, vista la vocazione rurale da sempre caratteristica della comunità. Fra le strutture sociali si annovarano asili nido e, per gli anziani, la casa di riposo; tra quelle culturali si registra la presenza di biblioteche. Le strutture sportive sono rappresentate dalla palestra comunale. Le strutture ricettive consentono la ristorazione ma non il soggiorno. Quelle sanitarie sono garantite dalla locale farmacia; per altre prestazioni occorre rivolgersi ai centri limitrofi.

Relazioni

Non sono molto numerose le manifestazioni ricorrenti legate al folclore che potrebbero richiamare, periodicamente, visitatori dai dintorni. Fra queste si ricordano la mostra del radicchio rosso tardivo, in gennaio, la sagra del peperone e una tradizionale mostra-mercato. La festa patronale, dedicata all’Assunzione di Maria Santissima, si celebra il 15 agosto.

Non sono molto numerose le manifestazioni ricorrenti legate al folclore che potrebbero richiamare, periodicamente, visitatori dai dintorni. Fra queste si ricordano la mostra del radicchio rosso tardivo, in gennaio, la sagra del peperone e una tradizionale mostra-mercato. La festa patronale, dedicata all’Assunzione di Maria Santissima, si celebra il 15 agosto.

Località

Bertoneria, Fontane, I Maggio, Sant'Alberto, Scandolara

Bertoneria, Fontane, I Maggio, Sant'Alberto, Scandolara

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Zero Branco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.