Descrizione
Cittadina collinare, di origine antica, la cui economia si basa su tutti i settori produttivi. I villacidresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche in numerose case sparse. Il territorio, comprendente l’area speciale Invaso sul Rio Leni, è sormontato da alcune montagne (Linas, Santu Miali e Anzeddu); presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Ha un patrimonio boschivo tra i più ricchi della Sardegna. Le foreste ubicate nelle zone di Monti Mannu, di Narti e Villascema, sono ricche di flora e fauna. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, è circondato da verdi pinete. Lo stemma comunale, semitroncato partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, a sfondo azzurro, sono raffigurate alcune rocce verdi, da cui sgorga, al centro, una cascata d’argento; il secondo campo, smaltato di rosso, riproduce un capriolo d’argento che attraversa, correndo, il fusto di un albero di pino posto su una verde campagna; nella terza partizione, argentea, si rappresenta un albero di agrumi, sradicato, munito di sette frutti rossi e di sette frutti gialli.
Storia
Il toponimo è ricordato nella seconda metà del XIII secolo come “Orto de Cidro” e nel 1388 come “Villaxidro”. Si tratta di un composto di “villa” e di “cedro”, dal latino CIDRUS, di palese significato. Il ritrovamento di tombe romane testimonia l’origine antica dell’abitato. Tra l’VIII e il IX secolo furono numerosi gli insediamenti, nella zona, di monaci-eremiti bizantini, che edificarono cappelle e chiese nei dintorni. A essi si aggiunsero i Vittorini, i Benedettini Marsigliesi, i frati dell’ordine di Altopascio, i Minori Osservanti e i Mercedari. Fu compresa nella curatoria di Gippi e, tra l’XI e il XIV secolo, sottoposta alla dominazione pisana, che si concluse con il passaggio alla corona di Aragona. Nel 1720 subentrarono i piemontesi. Da quel momento divenne, grazie a Monsignor Pilo, località di soggiorno estivo dei vescovi della diocesi di Ales. Interessanti sotto il profilo storico-architettonico sono: la chiesa di Santa Barbara, risalente al XIII secolo; la chiesa di Sant’Antonio, del XVII secolo; la chiesa della Madonna del Rosario, di recente costruzione; l’oratorio delle Anime Purganti, del XVIII secolo; l’oratorio di Nostra Signora del Rosario, del XVII secolo; la chiesa della Madonna del Carmelo, del XVII secolo; la chiesa di San Giuseppe, costruita nel 1744; la chiesa di San Pietro, dell’XI secolo; la chiesa di San Sisinnio, del XIII secolo. Da citare anche alcuni edifici pubblici, tra cui: il lavatoio, in stile liberty; il palazzo comunale, costruito nel 1874; il Monte Granatico, risalente al XVIII secolo.
Economia
È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olivo, agrumi e frutta (notevole è la produzione di mandorle, pesche e ciliegie); si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da imprese che operano nei comparti alimentare, tra cui il lattiero-caseario, della lavorazione e conservazione della frutta, tessile, dell’abbigliamento, del legno, dell’editoria, della stampa, della chimica, della fabbricazione di plastica, del vetro, dei materiali da costruzione, dei laterizi, metallurgico, elettrico, cantieristico, dei mobili, della gioielleria e oreficeria, della consulenza informatica e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e fondi pensione. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo, nonché di un istituto professionale agrario e di un ginnasio; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca comunale e la biblioteca dell’istituto di scienze religiose “Monsignor Giuseppe Maria Pilo”. Le strutture ricettive, che comprendono un agriturismo, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. È presente la farmacia.
Relazioni
Esercita un notevole richiamo su quanti amano le bellezze naturali, come le cascate, tra cui spicca quella di “Sa Spendula”, cantata da Gabriele D’Annunzio. Tra le manifestazioni religiose figurano: la festa di San Sisinnio, il primo venerdì di agosto; la festa di Sant’Isidoro, patrono degli agricoltori, nel mese di maggio; la festa dei Santissimi Pietro e Paolo, l’ultima domenica di giugno; la festa della Madonna del Rosario, la prima domenica di ottobre. Tra gli eventi culturali e folcloristici si annoverano: il mercatino delle pulci, la terza domenica di ogni mese; Viviverde, ad aprile; la sagra delle ciliegie, la prima domenica di giugno; il Premio Nazionale di Letteratura “Giuseppe Dessì”, a ottobre. La Patrona, Santa Barbara, si festeggia il 4 dicembre. Patria dello scrittore Giuseppe Dessì, vincitore del Premio Strega 1972.
Località
- Popolazione 14.099
- Lat 39° 27' 24,77'' 39.45688056
- Long 8° 44' 20,57'' 8.73904722
- CAP 09039
- Prefisso 070
- Codice ISTAT 106025
- Codice Catasto L924
- Altitudine slm 267 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/1335 - Superficie 183.55 Km2
- Densità 76,81 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 06:56
- Tramonto 17:20