Descrizione

Piccola comunità di montagna di origine alto-medievale, modesta località di villeggiatura che continua a ricavare parte dei suoi proventi dalle attività rurali. La comunità dei villesi, il cui indice di vecchiaia è da primato, risiede in località Carrufo e nel capoluogo comunale, condannato al progressivo spopolamento. Il territorio comunale deve la sua fisionomia varia alla successione di rilievi dal profilo smussato che si staccano dalla mole del monte Cappucciata, invadendo il comprensorio comunale e delimitando una piccola oasi coltivata tutt'intorno all'abitato; quest'ultimo è inserito nella cornice di un bosco di querce e di faggi, domina da un poggio l'alta valle del Tirino e, a causa della discreta altitudine, è soggetto ad un clima rigido nei mesi invernali e generalmente asciutto.

Piccola comunità di montagna di origine alto-medievale, modesta località di villeggiatura che continua a ricavare parte dei suoi proventi dalle attività rurali. La comunità dei villesi, il cui indice di vecchiaia è da primato, risiede in località Carrufo e nel capoluogo comunale, condannato al progressivo spopolamento. Il territorio comunale deve la sua fisionomia varia alla successione di rilievi dal profilo smussato che si staccano dalla mole del monte Cappucciata, invadendo il comprensorio comunale e delimitando una piccola oasi coltivata tutt'intorno all'abitato; quest'ultimo è inserito nella cornice di un bosco di querce e di faggi, domina da un poggio l'alta valle del Tirino e, a causa della discreta altitudine, è soggetto ad un clima rigido nei mesi invernali e generalmente asciutto.

Storia

L'attuale abitato sorge probabilmente nel sito di un insediamento italico-romano, di cui sopravvivono i resti della via che conduceva a Penne, ma le sue origini risalgono all'alto Medioevo. Il borgo fu in principio motivo di aspra contesa tra feudatari e dal XVI secolo risulta ormai parte integrante della baronia di Carapelle. Il comune conquistò l'autonomia amministrativa da Ofena nel 1910 e soltanto più tardi gli fu aggregata anche la località di Carrufo. Nel centro storico, che sorge a poca distanza da un antico fortilizio, si fa ammirare un interessante monumento ai caduti incastonato nel verde di un parco. Meritano di essere visitate la chiesa rurale di Santa Maria delle Vicenne, di origine medievale, e quella di S. Nicola e di S. Carlo Borromeo a Carrufo.

L'attuale abitato sorge probabilmente nel sito di un insediamento italico-romano, di cui sopravvivono i resti della via che conduceva a Penne, ma le sue origini risalgono all'alto Medioevo. Il borgo fu in principio motivo di aspra contesa tra feudatari e dal XVI secolo risulta ormai parte integrante della baronia di Carapelle. Il comune conquistò l'autonomia amministrativa da Ofena nel 1910 e soltanto più tardi gli fu aggregata anche la località di Carrufo. Nel centro storico, che sorge a poca distanza da un antico fortilizio, si fa ammirare un interessante monumento ai caduti incastonato nel verde di un parco. Meritano di essere visitate la chiesa rurale di Santa Maria delle Vicenne, di origine medievale, e quella di S. Nicola e di S. Carlo Borromeo a Carrufo.

Economia

In questo piccolo comune, popolato ormai solo da poche anime, si conduce una vita tranquilla e appartata, nel solco tracciato dalla tradizione, lontano dai benefici ma anche dagli eccessi della moderna civiltà dei consumi. Una fetta non trascurabile della popolazione attiva è ancora dedita all'allevamento di bestiame, alle connesse attività di trasformazione e alle coltivazioni agricole, che, attuate nelle poche aree disponibili intorno all'abitato, danno modesti raccolti di cereali, uva, olive e frutta, per lo più destinati all'autoconsumo; il quadro economico non contempla altre attività di rilievo e difetta quindi di imprese industriali, di esercizi commerciali nonché di servizi, compresi quelli creditizi e assicurativi. La valorizzazione turistica del comprensorio, come è facile intuire, è tutt'altro che compiuta a causa della modesta qualità della vita e del basso livello di sviluppo del sistema delle infrastrutture. Il comune non possiede che gli ordinari uffici municipali e postali e lamenta la mancanza di strumenti decisivi per la crescita dell'area: è totalmente sprovvisto, infatti, di strutture scolastiche e difetta di servizi sanitari; non dispone di strutture alberghiere e la sua principale ricchezza è il complesso degli impianti sportivi, che annovera una palestra e campi di calcio, da tennis e di pallacanestro.

In questo piccolo comune, popolato ormai solo da poche anime, si conduce una vita tranquilla e appartata, nel solco tracciato dalla tradizione, lontano dai benefici ma anche dagli eccessi della moderna civiltà dei consumi. Una fetta non trascurabile della popolazione attiva è ancora dedita all'allevamento di bestiame, alle connesse attività di trasformazione e alle coltivazioni agricole, che, attuate nelle poche aree disponibili intorno all'abitato, danno modesti raccolti di cereali, uva, olive e frutta, per lo più destinati all'autoconsumo; il quadro economico non contempla altre attività di rilievo e difetta quindi di imprese industriali, di esercizi commerciali nonché di servizi, compresi quelli creditizi e assicurativi. La valorizzazione turistica del comprensorio, come è facile intuire, è tutt'altro che compiuta a causa della modesta qualità della vita e del basso livello di sviluppo del sistema delle infrastrutture. Il comune non possiede che gli ordinari uffici municipali e postali e lamenta la mancanza di strumenti decisivi per la crescita dell'area: è totalmente sprovvisto, infatti, di strutture scolastiche e difetta di servizi sanitari; non dispone di strutture alberghiere e la sua principale ricchezza è il complesso degli impianti sportivi, che annovera una palestra e campi di calcio, da tennis e di pallacanestro.

Relazioni

La recente istituzione del Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga e l'inserimento di questo comune nella zona protetta ha suscitato nella comunità villese legittime aspettative di ripresa socio-economica. Al momento il flusso di visitatori di questo angolo dell'entroterra abruzzese è piuttosto contenuto ma un discreto numero di villeggianti, memore dei benefici del clima e dell'aria pura, sceglie ogni anno di soggiornarvi nel periodo estivo. I contatti con l'esterno sono regolati soprattutto dal moto centrifugo della popolazione locale, che cerca nei comuni più dotati di strutture di servizio la risposta alle sue molteplici esigenze. Lla Patrona Santa Lucia si festeggia il 12 agosto.

La recente istituzione del Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga e l'inserimento di questo comune nella zona protetta ha suscitato nella comunità villese legittime aspettative di ripresa socio-economica. Al momento il flusso di visitatori di questo angolo dell'entroterra abruzzese è piuttosto contenuto ma un discreto numero di villeggianti, memore dei benefici del clima e dell'aria pura, sceglie ogni anno di soggiornarvi nel periodo estivo. I contatti con l'esterno sono regolati soprattutto dal moto centrifugo della popolazione locale, che cerca nei comuni più dotati di strutture di servizio la risposta alle sue molteplici esigenze. Lla Patrona Santa Lucia si festeggia il 12 agosto.

Località

Carrufo, Monte Cappucciata

Carrufo, Monte Cappucciata

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villa Santa Lucia degli Abruzzi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.