Descrizione

Centro di pianura, dalle antiche origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I veronellesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località: Miega I, Oppi, San Gregorio, Boschirolle, Canova, Desmontà, Giavone e San Marcello. Il territorio, ricco di corsi d’acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, presenta un profilo geometrico del tutto uniforme, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che imprimono all’abitato, che fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si rappresenta una cinta merlata alla ghibellina, munita di una porta rossa, attraversata da un leone rampante, dorato. L’immagine evoca l’antica fortezza del comune, il Castrum Leonis.

Centro di pianura, dalle antiche origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I veronellesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località: Miega I, Oppi, San Gregorio, Boschirolle, Canova, Desmontà, Giavone e San Marcello. Il territorio, ricco di corsi d’acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, presenta un profilo geometrico del tutto uniforme, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che imprimono all’abitato, che fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si rappresenta una cinta merlata alla ghibellina, munita di una porta rossa, attraversata da un leone rampante, dorato. L’immagine evoca l’antica fortezza del comune, il Castrum Leonis.

Storia

Chiamata Cucca fino al 1902, quando assunse l’attuale denominazione, fu abitata già in epoca preistorica: la presenza umana nella zona è accertata fin dall’età del rame, databile tra la metà e la fine del III millennio a.C. Ai primitivi insediamenti ne subentrarono altri, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici, fino ad arrivare alla colonizzazione dei romani. Sul finire del VI secolo d.C. fu devastata dalla grande alluvione dell’Adige, nota proprio come rotta della Cucca, in seguito alla quale il fiume, che allora passava per Cologna Veneta, cambiò percorso, spostandosi nell’alveo attuale. Nel corso del Medioevo fu soggetta alla signoria degli Scaligeri, venendo concessa, nella seconda metà del Trecento, da Antonio della Scala ai Serego. Per la sua vicinanza al confine con la provincia di Vicenza fu al centro di contese tra veronesi e vicentini fino all’annessione, agli inizi del XV secolo, alla repubblica di Venezia, che la sottopose al governo di un podestà. Risale a quel periodo l’unificazione dei due comuni di Cucca e Cavalpone, citata già in documenti del X secolo come Caput Alponis. La storia successiva alla caduta della Serenissima (1797) non si discosta da quella del resto del veronese tornato all’Austria dopo l’invasione napoleonica ed entrato a far parte del Regno d’Italia nel 1866. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la parrocchiale di San Giovanni Battista, edificata probabilmente verso la fine del Quattrocento; palazzo Massari-Valvassori, che prima fu dei Serego; la chiesa di Sant’Apollinare nella località di Bonaldo e, a San Gregorio, la chiesa degli inizi dell’Ottocento e la villa Lavagnoli.

Chiamata Cucca fino al 1902, quando assunse l’attuale denominazione, fu abitata già in epoca preistorica: la presenza umana nella zona è accertata fin dall’età del rame, databile tra la metà e la fine del III millennio a.C. Ai primitivi insediamenti ne subentrarono altri, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici, fino ad arrivare alla colonizzazione dei romani. Sul finire del VI secolo d.C. fu devastata dalla grande alluvione dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ADIGE'>Adige</a>, nota proprio come rotta della Cucca, in seguito alla quale il fiume, che allora passava per Cologna Veneta, cambiò percorso, spostandosi nell’alveo attuale. Nel corso del Medioevo fu soggetta alla signoria degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SCALIGERI'>Scaligeri</a>, venendo concessa, nella seconda metà del Trecento, da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ANTONIODELLASCALA'>Antonio della Scala</a> ai Serego. Per la sua vicinanza al confine con la provincia di Vicenza fu al centro di contese tra veronesi e vicentini fino all’annessione, agli inizi del XV secolo, alla repubblica di Venezia, che la sottopose al governo di un podestà. Risale a quel periodo l’unificazione dei due comuni di Cucca e Cavalpone, citata già in documenti del X secolo come Caput Alponis. La storia successiva alla caduta della Serenissima (1797) non si discosta da quella del resto del veronese tornato all’Austria dopo l’invasione napoleonica ed entrato a far parte del Regno d’Italia nel 1866. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la parrocchiale di San Giovanni Battista, edificata probabilmente verso la fine del Quattrocento; palazzo Massari-Valvassori, che prima fu dei Serego; la chiesa di Sant’Apollinare nella località di Bonaldo e, a San Gregorio, la chiesa degli inizi dell’Ottocento e la villa Lavagnoli.

Economia

Fatta eccezione per i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, foraggi, ortaggi, frutteti e vigneti; è praticato pure l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è costituita da più aziende che operano nei comparti edile, tessile, meccanico e metalmeccanico, affiancate da mobilifici e fabbriche di calzature. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi che, che accanto a quelli amministrativi e scolastici, comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; è possibile invece frequentare le scuole dell’obbligo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in misura meno rilevante, anche di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, foraggi, ortaggi, frutteti e vigneti; è praticato pure l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è costituita da più aziende che operano nei comparti edile, tessile, meccanico e metalmeccanico, affiancate da mobilifici e fabbriche di calzature. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi che, che accanto a quelli amministrativi e scolastici, comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; è possibile invece frequentare le scuole dell’obbligo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in misura meno rilevante, anche di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza di più insediamenti industriali che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi, pur mancando quelle manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche che altrove sono solite richiamare numerosi visitatori. La Patrona, Madonna del Carmelo, viene festeggiata la terza domenica di luglio. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza di più insediamenti industriali che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi, pur mancando quelle manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche che altrove sono solite richiamare numerosi visitatori. La Patrona, Madonna del Carmelo, viene festeggiata la terza domenica di luglio. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Boschirolle, Canova, Giavone, Miega, Oppi, San Gregorio, San Marcello, Veronella Bassa

Boschirolle, Canova, Giavone, Miega, Oppi, San Gregorio, San Marcello, Veronella Bassa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Veronella rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.