Descrizione

Piccola comunità di montagna di origini medievali, per la quale le attività rurali e il turismo costituiscono le principali risorse economiche. I turanensi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, risiedono quasi esclusivamente nel capoluogo comunale; quest’ultimo, interessato da un significativo processo di espansione edilizia, è allungato sulla sommità di un’alta collina, dalla quale domina la valle percorsa dal fiume Turano. Tutt’intorno si alternano appezzamenti coltivati prevalentemente a cereali, regolari filari di viti, distese erbose, frequentate quotidianamente dal bestiame al pascolo, boschi di querce e secolari castagneti. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è “partito”: da un lato, su fondo azzurro, è rappresentata una torre rossa a due palchi, merlata “alla guelfa” e sovrastata da un albero di castagno; dall’altro lato, in campo rosso, sono raffigurati due gigli d’oro, posti in “palo”.

Piccola comunità di montagna di origini medievali, per la quale le attività rurali e il turismo costituiscono le principali risorse economiche. I turanensi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, risiedono quasi esclusivamente nel capoluogo comunale; quest’ultimo, interessato da un significativo processo di espansione edilizia, è allungato sulla sommità di un’alta collina, dalla quale domina la valle percorsa dal fiume Turano. Tutt’intorno si alternano appezzamenti coltivati prevalentemente a cereali, regolari filari di viti, distese erbose, frequentate quotidianamente dal bestiame al pascolo, boschi di querce e secolari castagneti. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è “partito”: da un lato, su fondo azzurro, è rappresentata una torre rossa a due palchi, merlata “alla guelfa” e sovrastata da un albero di castagno; dall’altro lato, in campo rosso, sono raffigurati due gigli d’oro, posti in “palo”.

Storia

Menzionata per la prima volta in un documento dell’890 d.C., nel quale è documentato il suo inserimento fra i domini dell’abbazia di Farfa, divenne in seguito feudo dei baroni di Collalto e successivamente degli Orsini e dei Tuttavilla; nel 1573 fu unita da Carlo Muti a Vallinfreda e trasformata in fedecommesso, cioè in feudo che nella trasmissione per via ereditaria doveva rimanere indiviso. Nel 1632 fu venduta ai principi Borghese e rimase di loro proprietà fino all’abolizione del regime feudale, avvenuta in seguito alla discesa delle armate napoleoniche nella penisola. Il toponimo, che è stato Petèscia fino al 1950, è una formazione recente e deriva dal nome del fiume Turano, che scorre nel territorio comunale. Il patrimonio storico-architettonico annovera la parrocchiale del Salvatore, interamente rimaneggiata nel Settecento, e la cinquecentesca chiesetta di Santa Maria del Carmine, teatro, secondo la leggenda, di due apparizioni della Madonna.

Menzionata per la prima volta in un documento dell’890 d.C., nel quale è documentato il suo inserimento fra i domini dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIFARFA'>abbazia di Farfa</a>, divenne in seguito feudo dei baroni di Collalto e successivamente degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a> e dei Tuttavilla; nel 1573 fu unita da Carlo Muti a Vallinfreda e trasformata in fedecommesso, cioè in feudo che nella trasmissione per via ereditaria doveva rimanere indiviso. Nel 1632 fu venduta ai principi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORGHESE'>Borghese</a> e rimase di loro proprietà fino all’abolizione del regime feudale, avvenuta in seguito alla discesa delle armate napoleoniche nella penisola. Il toponimo, che è stato Petèscia fino al 1950, è una formazione recente e deriva dal nome del fiume Turano, che scorre nel territorio comunale. Il patrimonio storico-architettonico annovera la parrocchiale del Salvatore, interamente rimaneggiata nel Settecento, e la cinquecentesca chiesetta di Santa Maria del Carmine, teatro, secondo la leggenda, di due apparizioni della Madonna.

Economia

L’impulso dato dal movimento turistico ha influito sull’indole dei turanesi, facendo affiorare l’interesse verso le novità, sempre coniugato comunque a un solido attaccamento alle tradizioni e a ritmi di vita molto tranquilli. Il turismo, già sostenuto da un apparato ricettivo di buon livello, è destinato ad avere una sempre maggiore incidenza nell’economia locale; anche le attività rurali, praticate ormai solo da una piccola parte della popolazione attiva, rivestono un ruolo di primo piano nel quadro dell’economia turanese, con la produzione di frumento, patate e uva da vino, la raccolta di castagne e l’allevamento di ovini, suini ed equini. L’industria invece è praticamente assente e la rete distributiva, molto poco articolata, è quasi interamente rivolta alla distribuzione di beni di prima necessità; il comparto dei servizi, inoltre, non include né il credito né le assicurazioni. Il panorama delle strutture e dei servizi di pubblica utilità appare piuttosto carente: il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone soltanto di scuole materne ed elementari; è privo di strutture culturali di rilievo e per l’assistenza sanitaria è costretto a rivolgersi ai comuni limitrofi, dal momento che sul posto si trova solo la farmacia.

L’impulso dato dal movimento turistico ha influito sull’indole dei turanesi, facendo affiorare l’interesse verso le novità, sempre coniugato comunque a un solido attaccamento alle tradizioni e a ritmi di vita molto tranquilli. Il turismo, già sostenuto da un apparato ricettivo di buon livello, è destinato ad avere una sempre maggiore incidenza nell’economia locale; anche le attività rurali, praticate ormai solo da una piccola parte della popolazione attiva, rivestono un ruolo di primo piano nel quadro dell’economia turanese, con la produzione di frumento, patate e uva da vino, la raccolta di castagne e l’allevamento di ovini, suini ed equini. L’industria invece è praticamente assente e la rete distributiva, molto poco articolata, è quasi interamente rivolta alla distribuzione di beni di prima necessità; il comparto dei servizi, inoltre, non include né il credito né le assicurazioni. Il panorama delle strutture e dei servizi di pubblica utilità appare piuttosto carente: il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone soltanto di scuole materne ed elementari; è privo di strutture culturali di rilievo e per l’assistenza sanitaria è costretto a rivolgersi ai comuni limitrofi, dal momento che sul posto si trova solo la farmacia.

Relazioni

L’abbondanza di attrattive naturalistiche la rende meta di un discreto numero di visitatori e di affezionati villeggianti. Nelle sue immediate vicinanze si trova il lago artificiale del Turano, ottenuto negli anni Trenta mediante lo sbarramento dell’omonimo fiume: è possibile praticarvi la pesca, il canottaggio, lo sci nautico, la vela e altri sport acquatici; in alternativa si possono visitare i pittoreschi borghi medievali che si specchiano nelle sue limpide acque, in alcuni casi perfettamente conservati, altre volte in rovina ma non meno suggestivi, come quello di Antuni. Gli amanti della montagna possono invece compiere escursioni sui vicini monti Lucretili, sulle cui vette nidifica ancora l’aquila reale. La manifestazione popolare di maggior richiamo è rappresentata dalla sagra della castagna, che si svolge nel mese di ottobre. Nonostante tutto, fa registrare una tendenza allo spopolamento. La festa del Patrono San Donato si celebra la prima domenica di settembre.

L’abbondanza di attrattive naturalistiche la rende meta di un discreto numero di visitatori e di affezionati villeggianti. Nelle sue immediate vicinanze si trova il lago artificiale del Turano, ottenuto negli anni Trenta mediante lo sbarramento dell’omonimo fiume: è possibile praticarvi la pesca, il canottaggio, lo sci nautico, la vela e altri sport acquatici; in alternativa si possono visitare i pittoreschi borghi medievali che si specchiano nelle sue limpide acque, in alcuni casi perfettamente conservati, altre volte in rovina ma non meno suggestivi, come quello di Antuni. Gli amanti della montagna possono invece compiere escursioni sui vicini monti Lucretili, sulle cui vette nidifica ancora l’aquila reale. La manifestazione popolare di maggior richiamo è rappresentata dalla sagra della castagna, che si svolge nel mese di ottobre. Nonostante tutto, fa registrare una tendenza allo spopolamento. La festa del Patrono San Donato si celebra la prima domenica di settembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Turania rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.