Descrizione

“Comune sparso” con sede in Falzè-Signoressa. Di antichissima origine, accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale, caratterizzato da una discreta presenza di fabbriche di calzature. I trevignanesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuiscono nel capoluogo comunale e in numerosi aggregati urbani, dei quali i più popolosi sono: Musano, Trevignano, Solagna, Zapparè e la zona industriale Feltrina Nord. Il territorio, classificato di pianura, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi. L’abitato fa registrare una forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riporta una pergola d’argento, accompagnata, in capo, da una spiga di grano d’oro; lo sfondo è azzurro.

“Comune sparso” con sede in Falzè-Signoressa. Di antichissima origine, accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale, caratterizzato da una discreta presenza di fabbriche di calzature. I trevignanesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuiscono nel capoluogo comunale e in numerosi aggregati urbani, dei quali i più popolosi sono: Musano, Trevignano, Solagna, Zapparè e la zona industriale Feltrina Nord. Il territorio, classificato di pianura, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi. L’abitato fa registrare una forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riporta una pergola d’argento, accompagnata, in capo, da una spiga di grano d’oro; lo sfondo è azzurro.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono ai paleoveneti, come provato dal rinvenimento di alcune necropoli e altri reperti archeologici; a questi subentrarono stanziamenti di romani, provati dalle tracce della centuriazione del territorio e da numerose altre testimonianze, tra cui basta ricordare la via Postumia, efficiente strada militare fino al XIX secolo, quando vi transitarono le truppe napoleoniche. Superate le invasioni barbariche, assieme alle terre circostanti, fu donata, verso il Mille, dall’imperatore Ottone III al conte di Treviso, Rambaldo di Collalto. Finita sotto l’influenza civile e religiosa di Montebelluna, venne coinvolta, nella seconda metà del XIV secolo, nella guerra tra gli ungheri, che avevano assediato Treviso, e i Veneziani. Un rilievo particolare nella storia, hanno avuto le dispute con Falzè per i diritti sulla chiesa di questa località, conclusesi solo nel 1820, quando il governatore austriaco di Venezia sancì la separazione di questa chiesa da Trevignano. Superati i gravi danni provocati dalla guerra della Lega di Cambrai, restò sotto la signoria veneziana fino al 1797, allorquando, con l’arrivo delle truppe napoleoniche, iniziò l’alternarsi fra le dominazioni francese e austriaca. Nel patrimonio storico-architettonico degne di rilievo sono: la parrocchiale e villa Onigo; la parrocchiale e l’antica cappella di San Sisto a Musano e la chiesetta di Sant’Elena a Signoressa, risalente al IV secolo d.C.

I primi insediamenti nella zona risalgono ai paleoveneti, come provato dal rinvenimento di alcune necropoli e altri reperti archeologici; a questi subentrarono stanziamenti di romani, provati dalle tracce della centuriazione del territorio e da numerose altre testimonianze, tra cui basta ricordare la via Postumia, efficiente strada militare fino al XIX secolo, quando vi transitarono le truppe napoleoniche. Superate le invasioni barbariche, assieme alle terre circostanti, fu donata, verso il Mille, dall’imperatore Ottone III al conte di Treviso, Rambaldo di Collalto. Finita sotto l’influenza civile e religiosa di Montebelluna, venne coinvolta, nella seconda metà del XIV secolo, nella guerra tra gli ungheri, che avevano assediato Treviso, e i Veneziani. Un rilievo particolare nella storia, hanno avuto le dispute con Falzè per i diritti sulla chiesa di questa località, conclusesi solo nel 1820, quando il governatore austriaco di Venezia sancì la separazione di questa chiesa da Trevignano. Superati i gravi danni provocati dalla guerra della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=LEGADICAMBRAI'>Lega di Cambrai</a>, restò sotto la signoria veneziana fino al 1797, allorquando, con l’arrivo delle truppe napoleoniche, iniziò l’alternarsi fra le dominazioni francese e austriaca. Nel patrimonio storico-architettonico degne di rilievo sono: la parrocchiale e villa Onigo; la parrocchiale e l’antica cappella di San Sisto a Musano e la chiesetta di Sant’Elena a Signoressa, risalente al IV secolo d.C.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. Il sindaco esercita, all’occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, data l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e frutteti. È praticato anche l’allevamento, soprattutto di bovini, suini, ovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito soprattutto da fabbriche di calzature, affiancate da quelle alimentari, tra cui gli stabilimenti per la lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi, le aziende lattiero-casearie e i mangimifici; inoltre sono presenti fabbriche meccaniche, metalmeccaniche, plastiche, tessili, dell’abbigliamento, del legno, di mobili, di articoli sportivi e di quelli in carta e cartone; non mancano neppure l’editoria e varie imprese edili. Il terziario si compone della rete distributiva, le cui dimensioni sono tali da soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi, oltre a quelli di consulenza informatica, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolari, presenta tra le strutture sociali una casa di riposo; nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione primaria e non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le numerose strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. Il sindaco esercita, all’occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, data l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e frutteti. È praticato anche l’allevamento, soprattutto di bovini, suini, ovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito soprattutto da fabbriche di calzature, affiancate da quelle alimentari, tra cui gli stabilimenti per la lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi, le aziende lattiero-casearie e i mangimifici; inoltre sono presenti fabbriche meccaniche, metalmeccaniche, plastiche, tessili, dell’abbigliamento, del legno, di mobili, di articoli sportivi e di quelli in carta e cartone; non mancano neppure l’editoria e varie imprese edili. Il terziario si compone della rete distributiva, le cui dimensioni sono tali da soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi, oltre a quelli di consulenza informatica, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolari, presenta tra le strutture sociali una casa di riposo; nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione primaria e non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le numerose strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per la mancanza di attrattive particolari, è molto frequentata per lavoro, grazie ai numerosi insediamenti industriali e soprattutto ai calzaturifici che consentono l’assorbimento di flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione dei tradizionali appuntamenti folcloristici. Tra questi meritano di essere citati: il Carnevale a Trevignano, con sfilata di carri allegorici; il Palio Batar Panoce, festa paesana con palio, e, in località Falzè, “Trevignano a teatro” con la rassegna di cabaret. Il Patrono, San Valentino, si festeggia il 14 febbraio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per la mancanza di attrattive particolari, è molto frequentata per lavoro, grazie ai numerosi insediamenti industriali e soprattutto ai calzaturifici che consentono l’assorbimento di flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione dei tradizionali appuntamenti folcloristici. Tra questi meritano di essere citati: il Carnevale a Trevignano, con sfilata di carri allegorici; il Palio Batar Panoce, festa paesana con palio, e, in località Falzè, “Trevignano a teatro” con la rassegna di cabaret. Il Patrono, San Valentino, si festeggia il 14 febbraio.

Località

Case Bernardi, Case Cadorin, Case Carniato, Case De Bortoli, Case Favotto, Case Girardi, Case Marchesin, Case Morellato, Case Pellizzari, Case Pettenon, Case Pozzobon, Case Sartor, Case Sartori, Case Tosello, Case Veneran, Cornarotta Alta, Falzè, Musano, Signoressa, Zapparè

Case Bernardi, Case Cadorin, Case Carniato, Case De Bortoli, Case Favotto, Case Girardi, Case Marchesin, Case Morellato, Case Pellizzari, Case Pettenon, Case Pozzobon, Case Sartor, Case Sartori, Case Tosello, Case Veneran, Cornarotta Alta, Falzè, Musano, Signoressa, Zapparè

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Trevignano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.