Descrizione

Centro costiero, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e sul turismo. I trappetesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerosi nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio, classificato di collina, fertile e produttivo per la ricchezza di sorgive, caratterizzato da splendide spiagge e notevoli bellezze naturali, presenta un profilo geometrico vario, con differenze di altitudine appena accennate. L’abitato con un andamento plano-altimetrico lineare, è interessato da forte espansione edilizia nonostante la flessione demografica, determinata da un saldo negativo del movimento migratorio –che controbilancia quello positivo del movimento naturale–, e la presenza di un gran numero di stanze non occupate. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nel primo campo, trinciato d’azzurro e di rosso, spiccano due bisanti dorati; la seconda sezione, smaltata di rosso, reca due api d’oro, poste in palo; nel terzo riquadro figura un’ancora nera su sfondo dorato; il quarto riquadro, azzurro, racchiude cinque spighe di grano d’oro.

Centro costiero, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e sul turismo. I trappetesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerosi nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio, classificato di collina, fertile e produttivo per la ricchezza di sorgive, caratterizzato da splendide spiagge e notevoli bellezze naturali, presenta un profilo geometrico vario, con differenze di altitudine appena accennate. L’abitato con un andamento plano-altimetrico lineare, è interessato da forte espansione edilizia nonostante la flessione demografica, determinata da un saldo negativo del movimento migratorio –che controbilancia quello positivo del movimento naturale–, e la presenza di un gran numero di stanze non occupate. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nel primo campo, trinciato d’azzurro e di rosso, spiccano due bisanti dorati; la seconda sezione, smaltata di rosso, reca due api d’oro, poste in palo; nel terzo riquadro figura un’ancora nera su sfondo dorato; il quarto riquadro, azzurro, racchiude cinque spighe di grano d’oro.

Storia

Le origini del toponimo sono siciliane e riportano a “trappìtu”, ‘frantoio’, termine derivato dal latino TRAPETUM, da ricondursi a sua volta al greco “trapetés”. La sua origine tardomedievale è testimoniata dalla fondazione del primo nucleo urbano, avvenuta nel 1480; fondatore del borgo fu il nobile Francesco da Bologna –che si occupò, quindi, anche della giurisdizione del feudo–, già noto per la produzione e la lavorazione della canna da zucchero. In seguito, l’amministrazione del casale passò nelle mani del feudatario Pietro Miceli, che concesse le sue terre in enfiteusi ai contadini per ottenere un rapido ripopolamento del casale. Fino al 1953 risulta annessa al comune di Balestrate, dal quale quell’anno si staccò ottenendo l’autonomia amministrativa. Il suo patrimonio artistico non è molto ricco di testimonianze storico-architettoniche che documentino l’evoluzione della cultura dei secoli passati; comunque meritano una segnalazione non solo la chiesa madre, la cui costruzione fu intrapresa nel XVII secolo per opera del nobile Pietro Miceli, ma anche alcuni murales di pittori siciliani, come Caputo, Bonanno, Rao, Lo Cascio e Marsala, realizzati nel 1985.

Le origini del toponimo sono siciliane e riportano a “trappìtu”, ‘frantoio’, termine derivato dal latino TRAPETUM, da ricondursi a sua volta al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>greco</a> “trapetés”. La sua origine tardomedievale è testimoniata dalla fondazione del primo nucleo urbano, avvenuta nel 1480; fondatore del borgo fu il nobile Francesco da Bologna –che si occupò, quindi, anche della giurisdizione del feudo–, già noto per la produzione e la lavorazione della canna da zucchero. In seguito, l’amministrazione del casale passò nelle mani del feudatario Pietro Miceli, che concesse le sue terre in enfiteusi ai contadini per ottenere un rapido ripopolamento del casale. Fino al 1953 risulta annessa al comune di Balestrate, dal quale quell’anno si staccò ottenendo l’autonomia amministrativa. Il suo patrimonio artistico non è molto ricco di testimonianze storico-architettoniche che documentino l’evoluzione della cultura dei secoli passati; comunque meritano una segnalazione non solo la chiesa madre, la cui costruzione fu intrapresa nel XVII secolo per opera del nobile Pietro Miceli, ma anche alcuni murales di pittori siciliani, come Caputo, Bonanno, Rao, Lo Cascio e Marsala, realizzati nel 1985.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la produzione di cereali, frumento, ortaggi, uva, olive, agrumi e altra frutta (soprattutto pesche) e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano prevalentemente nei comparti: della pesca, alimentare, lattiero-caseario, della gioielleria e dell’edilizia. Il terziario si compone di una idonea rete commerciale, che assicura non solo il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma anche la domanda indotta derivante dal movimento turistico; non mancano i servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria, mentre per accedere agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado è necessario raggiungere i centri vicini; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Abbastanza ricca è la dotazione di strutture ricettive, che offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; a integrarla contribuiscono le cosiddette seconde case. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione campi di calcio e da tennis. A livello sanitario, sul posto è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la produzione di cereali, frumento, ortaggi, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta (soprattutto pesche) e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano prevalentemente nei comparti: della pesca, alimentare, lattiero-caseario, della gioielleria e dell’edilizia. Il terziario si compone di una idonea rete commerciale, che assicura non solo il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma anche la domanda indotta derivante dal movimento turistico; non mancano i servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria, mentre per accedere agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado è necessario raggiungere i centri vicini; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Abbastanza ricca è la dotazione di strutture ricettive, che offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; a integrarla contribuiscono le cosiddette seconde case. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione campi di calcio e da tennis. A livello sanitario, sul posto è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Grazie alla sua posizione e alla bellezza delle sue spiagge, è una delle più importanti stazioni balneari della riviera di levante del Golfo di Castellammare, con un consistente movimento turistico concentrato quasi esclusivamente nell’estate –la stagionalità contribuisce a determinare una certa forza centrifuga, che si evidenzia nel saldo negativo del movimento migratorio, pur in presenza di un forte interscambio con i comuni vicini–. Tra le manifestazioni all’insegna della tradizione e gli altri eventi ricorrenti, in grado non solo di coinvolgere la comunità locale ma anche di richiamare visitatori dai dintorni, si segnala la sagra del pesce, ad agosto. La festa della Patrona, Maria Santissima Annunciata, si celebra il 25 marzo.

Grazie alla sua posizione e alla bellezza delle sue spiagge, è una delle più importanti stazioni balneari della riviera di levante del Golfo di Castellammare, con un consistente movimento turistico concentrato quasi esclusivamente nell’estate –la stagionalità contribuisce a determinare una certa forza centrifuga, che si evidenzia nel saldo negativo del movimento migratorio, pur in presenza di un forte interscambio con i comuni vicini–. Tra le manifestazioni all’insegna della tradizione e gli altri eventi ricorrenti, in grado non solo di coinvolgere la comunità locale ma anche di richiamare visitatori dai dintorni, si segnala la sagra del pesce, ad agosto. La festa della Patrona, Maria Santissima Annunciata, si celebra il 25 marzo.

Località

Ciammarita, Piano Inferno, San Cataldo

Ciammarita, Piano Inferno, San Cataldo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Trappeto rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.