Descrizione

Comune collinare, di origini medievali, la cui economia si basa prevalentemente sull’agricoltura, affiancata da modeste iniziative industriali. I tovesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e nella località Bardino Nuovo; il resto della popolazione si distribuisce tra diverse case sparse e i nuclei Bardino Vecchio, Bernasso, Boragni, Briffi, Costino, Crescia, Ferrari, Ferro, Lavrio, Lucco, Nari, Oliveto e Portio. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 685 metri di quota. L’abitato, dall’andamento plano-altimetrico vario, è interessato da una forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo argentato, un castello azzurro, merlato alla guelfa e munito di due torri, di cui una è diruta. La montagna su cui è fondato il castello è smaltata di verde.

Comune collinare, di origini medievali, la cui economia si basa prevalentemente sull’agricoltura, affiancata da modeste iniziative industriali. I tovesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e nella località Bardino Nuovo; il resto della popolazione si distribuisce tra diverse case sparse e i nuclei Bardino Vecchio, Bernasso, Boragni, Briffi, Costino, Crescia, Ferrari, Ferro, Lavrio, Lucco, Nari, Oliveto e Portio. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 685 metri di quota. L’abitato, dall’andamento plano-altimetrico vario, è interessato da una forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo argentato, un castello azzurro, merlato alla guelfa e munito di due torri, di cui una è diruta. La montagna su cui è fondato il castello è smaltata di verde.

Storia

La prima parte del toponimo deriva dal termine latino TUFUS, ‘tufo’, riferito alla qualità del terreno; la seconda richiama il nome del Santo Patrono. Possedimento dei vescovi di Albenga, nel X secolo fu inserita nella marca aleramica, passando poi al marchese Bonifacio del Vasto. Nel 1100 entrò a far parte delle proprietà dei Del Carretto, signori di Savona e Finale Ligure, che la dotarono di un castello. Al pari degli altri territori del marchesato finalese, sul finire del XVI secolo venne assoggettata alla dominazione spagnola, protrattasi fino all’inizio del Settecento, quando fu ceduta a Genova. Dopo la parentesi napoleonica vi fu l’annessione al regno di Sardegna, disposta dal congresso di Vienna del 1815. Il patrimonio storico-architettonico comprende vari edifici di culto, tra cui spiccano: la seicentesca parrocchiale di San Giacomo; quella di San Sebastiano, costruita tra il XVII e il XVIII secolo, a Bardino Nuovo, e la chiesa di San Giovanni Battista, affiancata da un campanile, del Duecento, a Bardino Vecchio. Interessanti sono anche i ruderi del castello medievale, sul colle dei Folchi.

La prima parte del toponimo deriva dal termine latino TUFUS, ‘tufo’, riferito alla qualità del terreno; la seconda richiama il nome del Santo Patrono. Possedimento dei vescovi di Albenga, nel X secolo fu inserita nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=MARCAALERAMICA'>marca aleramica</a>, passando poi al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=MARCHESEBONIFACIODELVASTO'>marchese Bonifacio del Vasto</a>. Nel 1100 entrò a far parte delle proprietà dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=DELCARRETTO'>Del Carretto</a>, signori di Savona e Finale Ligure, che la dotarono di un castello. Al pari degli altri territori del marchesato finalese, sul finire del XVI secolo venne assoggettata alla dominazione spagnola, protrattasi fino all’inizio del Settecento, quando fu ceduta a Genova. Dopo la parentesi napoleonica vi fu l’annessione al regno di Sardegna, disposta dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=CONGRESSODIVIENNA'>congresso di Vienna</a> del 1815. Il patrimonio storico-architettonico comprende vari edifici di culto, tra cui spiccano: la seicentesca parrocchiale di San Giacomo; quella di San Sebastiano, costruita tra il XVII e il XVIII secolo, a Bardino Nuovo, e la chiesa di San Giovanni Battista, affiancata da un campanile, del Duecento, a Bardino Vecchio. Interessanti sono anche i ruderi del castello medievale, sul colle dei Folchi.

Economia

Gli unici uffici presenti sono quelli destinati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, basata sulla produzione di ortaggi, olive, uve, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di ovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico e della lavorazione del legno. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non si segnalano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; per l’arricchimento culturale si può usufruire del museo dell’orologio da torre. Le strutture ricettive, accanto alla ristorazione, offrono una buona possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Gli unici uffici presenti sono quelli destinati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, basata sulla produzione di ortaggi, olive, uve, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di ovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico e della lavorazione del legno. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non si segnalano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; per l’arricchimento culturale si può usufruire del museo dell’orologio da torre. Le strutture ricettive, accanto alla ristorazione, offrono una buona possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo del clima mite e di una suggestiva cornice paesaggistica, e di raggiungere agevolmente le vicine località costiere. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate della riviera. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente, oltre che per motivi di studio. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche, che potrebbero allietare il borgo, richiamando visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Giacomo, viene celebrata il 25 luglio.

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo del clima mite e di una suggestiva cornice paesaggistica, e di raggiungere agevolmente le vicine località costiere. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate della riviera. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente, oltre che per motivi di studio. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche, che potrebbero allietare il borgo, richiamando visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Giacomo, viene celebrata il 25 luglio.

Località

Bardino Nuovo, Bardino Vecchio, Boragni, Briffi, Costino, Lavrio, Lucco

Bardino Nuovo, Bardino Vecchio, Boragni, Briffi, Costino, Lavrio, Lucco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Tovo San Giacomo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.