Descrizione

Centro montano, di origine antica, basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una discreta presenza del settore industriale. I tortorigiani o toricensi, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito in numerosissime località, nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio, ammantato da querceti, castagneti e cerreti e intervallato da ampi pascoli, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.661 metri di quota. L’abitato, che sorge alla confluenza dei fiumi Capirò, Calagni e Bunneri, in una vallata a forma di conca, non mostra segni di espansione edilizia.

Centro montano, di origine antica, basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una discreta presenza del settore industriale. I tortorigiani o toricensi, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito in numerosissime località, nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio, ammantato da querceti, castagneti e cerreti e intervallato da ampi pascoli, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.661 metri di quota. L’abitato, che sorge alla confluenza dei fiumi Capirò, Calagni e Bunneri, in una vallata a forma di conca, non mostra segni di espansione edilizia.

Storia

L’origine e l’etimologia del toponimo sono oscure. È “Tortoricis” nel latino medievale, da ricondursi forse a precedenti forme quali “Torre Orice” o “Turris Tudith”, altrettanto difficili da interpretare. Secondo altri studiosi deriverebbe dall’arabo Turri Tudit, divenuto in seguito Turturici. Dai reperti archeologici della zona si può dedurre che sia stata abitata dai greci, dai romani e dai bizantini. Qualcuno sostiene che sia stata fondata addirittura da Enea. Sotto il regno dell’imperatore Federico II di Svevia la giurisdizione del feudo fu esercitata dalla nobile casata dei Pomichino, che governarono, tranne una breve parentesi, fino al XV secolo. Successivamente il potere passò nelle mani dei feudatari Moncada e poi dei Mastrilli. Nel 1597 la popolazione locale partecipò alla Guerra del Vespro. Fu distrutta da due terribili alluvioni, una nel 1682 e l’altra nel 1753. Tra le testimonianze storico-architettoniche dei secoli passati si segnalano: la chiesa di San Francesco, ricostruita nel 1602, che presenta un pregevole portale del XV secolo; la parrocchiale di Santa Maria Assunta, eretta nel 1754, in stile barocco; la chiesa del Santissimo Salvatore, che custodisce un notevole crocifisso ligneo di autore ignoto; la parrocchiale di San Nicola di Bari, di epoca antica, ristrutturata dopo l’alluvione del 1682; la chiesa dell’Annunziata o Badia, costruita nel 1700, che custodisce pregevoli sculture del Gagini.

L’origine e l’etimologia del toponimo sono oscure. È “Tortoricis” nel latino medievale, da ricondursi forse a precedenti forme quali “Torre Orice” o “Turris Tudith”, altrettanto difficili da interpretare. Secondo altri studiosi deriverebbe dall’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABO'>arabo</a> Turri Tudit, divenuto in seguito Turturici. Dai reperti archeologici della zona si può dedurre che sia stata abitata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECI'>greci</a>, dai romani e dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BIZANTINI'>bizantini</a>. Qualcuno sostiene che sia stata fondata addirittura da Enea. Sotto il regno dell’imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=FEDERICOII'>Federico II</a> <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=DISVEVIA'>di Svevia</a> la giurisdizione del feudo fu esercitata dalla nobile casata dei Pomichino, che governarono, tranne una breve parentesi, fino al XV secolo. Successivamente il potere passò nelle mani dei feudatari Moncada e poi dei Mastrilli. Nel 1597 la popolazione locale partecipò alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GUERRADELVESPRO'>Guerra del Vespro</a>. Fu distrutta da due terribili alluvioni, una nel 1682 e l’altra nel 1753. Tra le testimonianze storico-architettoniche dei secoli passati si segnalano: la chiesa di San Francesco, ricostruita nel 1602, che presenta un pregevole portale del XV secolo; la parrocchiale di Santa Maria Assunta, eretta nel 1754, in stile <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCO'>barocco</a>; la chiesa del Santissimo Salvatore, che custodisce un notevole crocifisso ligneo di autore ignoto; la parrocchiale di San Nicola di Bari, di epoca antica, ristrutturata dopo l’alluvione del 1682; la chiesa dell’Annunziata o Badia, costruita nel 1700, che custodisce pregevoli sculture del Gagini.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, oliveti, agrumeti e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, del vetro, degli strumenti ottici e fotografici, dei mobili, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella lavorazione del rame, delle pietre e del ferro battuto; un tempo era fiorente l’attività legata alla realizzazione di campane, note in tutta la Sicilia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Le strutture scolastiche presenti permettono di frequentare le classi dell’obbligo e l’istituto tecnico commerciale. L’arricchimento culturale è agevolato dalla biblioteca civica, da quella del circolo dei maestri “Umberto I” e da quella parrocchiale “San Nicolò di Bari”. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, localmente è assicurato solo il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, oliveti, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, del vetro, degli strumenti ottici e fotografici, dei mobili, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella lavorazione del rame, delle pietre e del ferro battuto; un tempo era fiorente l’attività legata alla realizzazione di campane, note in tutta la Sicilia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Le strutture scolastiche presenti permettono di frequentare le classi dell’obbligo e l’istituto tecnico commerciale. L’arricchimento culturale è agevolato dalla biblioteca civica, da quella del circolo dei maestri “Umberto I” e da quella parrocchiale “San Nicolò di Bari”. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, localmente è assicurato solo il servizio farmaceutico.

Relazioni

La carenza di strutture ricettive non permette una piena valorizzazione delle potenzialità turistiche del comprensorio comunale, che comunque offre la possibilità d’effettuare rigeneranti escursioni nei dintorni: interessanti sono il monte San Pietro, la rocca di San Marco, il Pizzo di Cucullo, la Riserva Naturale del Lago di Trearie e “La Cappella delle Tre Vergini”, nel cuore del Parco delle Nebrodi. Motivo di richiamo è rappresentato anche dai prodotti della gastronomia locale, tra cui: provole, ricotte e formaggi in genere. Tra le manifestazioni si segnalano: la tradizionale fiaccolata di Ampedolesmo, la festa dell’alloro e di Sant’Antonio Abate, a gennaio; la fiera generale di giugno; la sagra delle nocciole, ad agosto. La festa del Patrono, San Sebastiano, si celebra il 20 gennaio con la processione dei “nudi” (fedeli che sfilano tutti vestiti di bianco).

La carenza di strutture ricettive non permette una piena valorizzazione delle potenzialità turistiche del comprensorio comunale, che comunque offre la possibilità d’effettuare rigeneranti escursioni nei dintorni: interessanti sono il monte San Pietro, la rocca di San Marco, il Pizzo di Cucullo, la Riserva Naturale del Lago di Trearie e “La Cappella delle Tre Vergini”, nel cuore del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=PARCODELLENEBRODI'>Parco delle Nebrodi</a>. Motivo di richiamo è rappresentato anche dai prodotti della gastronomia locale, tra cui: provole, ricotte e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=FORMAGGI'>formaggi</a> in genere. Tra le manifestazioni si segnalano: la tradizionale fiaccolata di Ampedolesmo, la festa dell’alloro e di Sant’Antonio Abate, a gennaio; la fiera generale di giugno; la sagra delle nocciole, ad agosto. La festa del Patrono, San Sebastiano, si celebra il 20 gennaio con la processione dei “nudi” (fedeli che sfilano tutti vestiti di bianco).

Località

Bruca, Case Mamao, Case Zummino, Casitti Superiore, Colla, Grandusa, Grazia, Ilombati, Lembo, Marù, Martini, Masugna, Moira, Pagliara, Pazzitti, Piano Canne, Potame, Pullo, Salvo Superiore, San Basilio, San Sergio, Sant'Andrea, Sant'Antonino Sciortino, Santa Domenica, Sceti, Serro Alloro

Bruca, Case Mamao, Case Zummino, Casitti Superiore, Colla, Grandusa, Grazia, Ilombati, Lembo, Marù, Martini, Masugna, Moira, Pagliara, Pazzitti, Piano Canne, Potame, Pullo, Salvo Superiore, San Basilio, San Sergio, Sant'Andrea, Sant'Antonino Sciortino, Santa Domenica, Sceti, Serro Alloro

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Tortorici rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.