Descrizione

Centro rivierasco, di origine medievale; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una discreta presenza dei settori industriale e terziario. I torresi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito in alcune case sparse. Il territorio, classificato di collina, fertile e produttivo per la ricchezza di sorgive, presenta un profilo geometrico irregolare, anche se con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, che sorge incastonato tra i comuni limitrofi, su una dolce collinetta, è interessato da forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, inquartato in croce di Sant’Andrea, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro della prima partizione spicca un albero d’ulivo d’oro, sradicato; nel secondo campo, dorato, si rappresenta un grappolo d’uva nera; il terzo partito, pure d’oro, riproduce una spiga di grano verde; nella quarta sezione, rossa, figura una pecora d’argento.

Centro rivierasco, di origine medievale; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una discreta presenza dei settori industriale e terziario. I torresi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito in alcune case sparse. Il territorio, classificato di collina, fertile e produttivo per la ricchezza di sorgive, presenta un profilo geometrico irregolare, anche se con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, che sorge incastonato tra i comuni limitrofi, su una dolce collinetta, è interessato da forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, inquartato in croce di Sant’Andrea, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro della prima partizione spicca un albero d’ulivo d’oro, sradicato; nel secondo campo, dorato, si rappresenta un grappolo d’uva nera; il terzo partito, pure d’oro, riproduce una spiga di grano verde; nella quarta sezione, rossa, figura una pecora d’argento.

Storia

Per quanto concerne l’origine del toponimo, gli studiosi sono concordi nell’affermare che esso deriva dalla riunione di Torre e Grotta. Le attestazioni documentate certe a proposito della sua origine risalente all’epoca medievale sono legate alle vicende del monastero benedettino di Santa Maria della Scala di Messina e alla Terra di Rocca. Nel XII secolo, e precisamente nel 1168, Guglielmo II e sua madre Margherita di Navarra concessero la giurisdizione del feudo alla badessa del monastero di Santa Maria della Scala. Nel 1221, Federico II di Svevia, riconfermava l’amministrazione del casale allo stesso monastero. Anche nel 1527, l’imperatore Carlo V affidò il governo del feudo al monastero di Santa Maia della Scala, autorizzando l’elevazione di un “castrum” a scopo difensivo. Successivamente il governo passò nelle mani del procuratore laico don Sebastiano Barnava. Nel periodo della dominazione borbonica, invece, il potere fu esercitato dalla Terra di Rocca. La storia successiva è in comune con quella di tutta la zona: dalla caduta dei borboni all’unificazione dell’Italia, dalla proclamazione della repubblica all’autonomia regionale siciliana. Tra le testimonianze storico-architettoniche dei secoli passati si segnalano: un portale appartenente al “castrum”, di epoca medievale; i ruderi della torre del “castrum”; alcune abitazioni del XIV e XIX secolo; la chiesetta rurale di San Paolino Vescovo, edificata nel 1852, al cui interno è custodito un dipinto del Seicento; l’ex chiesa di San Cristofaro, di epoca bizantina.

Per quanto concerne l’origine del toponimo, gli studiosi sono concordi nell’affermare che esso deriva dalla riunione di Torre e Grotta. Le attestazioni documentate certe a proposito della sua origine risalente all’epoca medievale sono legate alle vicende del monastero benedettino di Santa Maria della Scala di Messina e alla Terra di Rocca. Nel XII secolo, e precisamente nel 1168, Guglielmo II e sua madre Margherita di Navarra concessero la giurisdizione del feudo alla badessa del monastero di Santa Maria della Scala. Nel 1221, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=FEDERICOIIDISVEVIA'>Federico II di Svevia</a>, riconfermava l’amministrazione del casale allo stesso monastero. Anche nel 1527, l’imperatore Carlo V affidò il governo del feudo al monastero di Santa Maia della Scala, autorizzando l’elevazione di un “castrum” a scopo difensivo. Successivamente il governo passò nelle mani del procuratore laico don Sebastiano Barnava. Nel periodo della dominazione borbonica, invece, il potere fu esercitato dalla Terra di Rocca. La storia successiva è in comune con quella di tutta la zona: dalla caduta dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BORBONI'>borboni</a> all’unificazione dell’Italia, dalla proclamazione della repubblica all’autonomia regionale siciliana. Tra le testimonianze storico-architettoniche dei secoli passati si segnalano: un portale appartenente al “castrum”, di epoca medievale; i ruderi della torre del “castrum”; alcune abitazioni del XIV e XIX secolo; la chiesetta rurale di San Paolino Vescovo, edificata nel 1852, al cui interno è custodito un dipinto del Seicento; l’ex chiesa di San Cristofaro, di epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BIZANTINA'>bizantina</a>.

Economia

Il suo apparato burocratico si limita, in pratica, ai consueti uffici municipali e postali. Il settore primario, che conserva un ruolo importante nell’ambito dell’economia locale, è presente con la coltivazione di frumento, ortaggi, viti, oliveti, agrumeti e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: estrattivo, lattiero-caseario, della lavorazione del legno, della tipografia, dei materiali da costruzione, metalmeccanico, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Le strutture scolastiche presenti permettono di frequentare le classi dell’obbligo e un istituto magistrale. L’arricchimento culturale è agevolato anche dalla presenza della biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, invece, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Il suo apparato burocratico si limita, in pratica, ai consueti uffici municipali e postali. Il settore primario, che conserva un ruolo importante nell’ambito dell’economia locale, è presente con la coltivazione di frumento, ortaggi, viti, oliveti, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: estrattivo, lattiero-caseario, della lavorazione del legno, della tipografia, dei materiali da costruzione, metalmeccanico, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Le strutture scolastiche presenti permettono di frequentare le classi dell’obbligo e un istituto magistrale. L’arricchimento culturale è agevolato anche dalla presenza della biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, invece, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, malgrado la sua vicinanza al mare, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli soggiorni all’insegna della quiete e di gustare i semplici ma genuini prodotti locali. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: ad essi i torresi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, quasi esclusivamente per il disbrigo di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni all’insegna della tradizione che allietano la comunità locale e sono in grado di attirare anche visitatori dai dintorni meritano di essere segnalati: il carnevale; la sagra della patata, a maggio. Il Patrono, San Paolino, si festeggia il 22 giugno.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, malgrado la sua vicinanza al mare, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli soggiorni all’insegna della quiete e di gustare i semplici ma genuini prodotti locali. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: ad essi i torresi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, quasi esclusivamente per il disbrigo di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni all’insegna della tradizione che allietano la comunità locale e sono in grado di attirare anche visitatori dai dintorni meritano di essere segnalati: il carnevale; la sagra della patata, a maggio. Il Patrono, San Paolino, si festeggia il 22 giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Torregrotta rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.