Descrizione

Comune collinare, di origine antica, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole (soprattutto vitivinicola). Gli spignesi, con un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra le località Montaldo e Spigno Stazione, in molti nuclei urbani minori, nonché numerosissime case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 216 a un massimo di 636 metri sul livello del mare. L’abitato, che digrada in lieve pendio dalla sponda destra del torrente Valla a quella della Bormida di Spigno, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale, aureo, concesso con Regio Decreto, figura una spina verde, munita di tre fiori d’argento; sullo sfondo rosso del capo si rappresenta una biga romana, trainata da due leoni –il tutto è d’oro–. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Comune collinare, di origine antica, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole (soprattutto vitivinicola). Gli spignesi, con un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra le località Montaldo e Spigno Stazione, in molti nuclei urbani minori, nonché numerosissime case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 216 a un massimo di 636 metri sul livello del mare. L’abitato, che digrada in lieve pendio dalla sponda destra del torrente Valla a quella della Bormida di Spigno, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale, aureo, concesso con Regio Decreto, figura una spina verde, munita di tre fiori d’argento; sullo sfondo rosso del capo si rappresenta una biga romana, trainata da due leoni –il tutto è d’oro–. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Storia

La sua denominazione è attestata prevalentemente con la forma “Spignus”, a partire dal 991. Il suo significato è riconducibile sia al nome gentilizio romano SPINIUS sia all’aggettivo SPINEUS, derivante a sua volta dai nomi botanici SPINUS e SPINA. A seconda dell’etimo accettato, il toponimo significherà ‘il podere di Spigno’ oppure ‘luogo spinoso’. Già abitata dai liguri statielli, conobbe un periodo di fioritura in età romana, come dimostrato dalle iscrizioni rinvenute insieme ad altro materiale archeologico. Prime notizie riguardo il suo insediamento risalgono all’anno 991, periodo in cui fu feudo degli Aleramici e, successivamente, dei Ponzone. Da questa famiglia il suo governo passò, nel 1290, nelle mani del comune di Genova che ne diede l’investitura ai marchesi, conservandone, però, l’alto dominio. Nel 1427 divenne possedimento dei Visconti, su decisione di Carlo IV e, circa un secolo più tardi, ne divennero signori gli Asinara. Nel corso del XVIII secolo lo stesso Carlo IV la vendette a Vittorio Amedeo II di Savoia per la cifra di 300.000 fiorini. La sua reggenza spettò alla contessa Sebastiano, moglie morganatica di Vittorio Amedeo. Tra le vestigia del suo passato figurano: le rovine dell’antico castello dei Del Carretto, smantellato nel 1537; il duecentesco ponte di San Rocco, a cinque archi, sormontato da due cappelline utilizzate in passato per la riscossione dei pedaggi; i resti dell’abbazia di San Quintino, di forme romanico-borgognone, a strapiombo del fiume Bormida, sede medievale del principale centro monastico dell’alto Monferrato e oggi adibita ad appartamento privato; la parrocchiale di Sant’Ambrogio, eretta nel 1592 in stile barocco ligure, secondo la tipologia controriformista del tempo; l’oratorio tardorinascimentale, conservante all’interno una bella quadreria proveniente da conventi spignesi soppressi; la chiesa della Madonna del Casato.

La sua denominazione è attestata prevalentemente con la forma “Spignus”, a partire dal 991. Il suo significato è riconducibile sia al nome gentilizio romano SPINIUS sia all’aggettivo SPINEUS, derivante a sua volta dai nomi botanici SPINUS e SPINA. A seconda dell’etimo accettato, il toponimo significherà ‘il podere di Spigno’ oppure ‘luogo spinoso’. Già abitata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LIGURI'>liguri</a> statielli, conobbe un periodo di fioritura in età romana, come dimostrato dalle iscrizioni rinvenute insieme ad altro materiale archeologico. Prime notizie riguardo il suo insediamento risalgono all’anno 991, periodo in cui fu feudo degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ALERAMICI'>Aleramici</a> e, successivamente, dei Ponzone. Da questa famiglia il suo governo passò, nel 1290, nelle mani del comune di Genova che ne diede l’investitura ai marchesi, conservandone, però, l’alto dominio. Nel 1427 divenne possedimento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, su decisione di Carlo IV e, circa un secolo più tardi, ne divennero signori gli Asinara. Nel corso del XVIII secolo lo stesso Carlo IV la vendette a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VITTORIOAMEDEOIIDISAVOIA'>Vittorio Amedeo II di Savoia</a> per la cifra di 300.000 fiorini. La sua reggenza spettò alla contessa Sebastiano, moglie morganatica di Vittorio Amedeo. Tra le vestigia del suo passato figurano: le rovine dell’antico castello dei Del Carretto, smantellato nel 1537; il duecentesco ponte di San Rocco, a cinque archi, sormontato da due cappelline utilizzate in passato per la riscossione dei pedaggi; i resti dell’abbazia di San Quintino, di forme romanico-borgognone, a strapiombo del fiume Bormida, sede medievale del principale centro monastico dell’alto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> e oggi adibita ad appartamento privato; la parrocchiale di Sant’Ambrogio, eretta nel 1592 in stile barocco ligure, secondo la tipologia controriformista del tempo; l’oratorio tardorinascimentale, conservante all’interno una bella quadreria proveniente da conventi spignesi soppressi; la chiesa della Madonna del Casato.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore agricolo rappresenta la principale voce dell’economia locale; vi si producono uva per la produzione di vini Doc, cereali, foraggi, frumento, ortaggi e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, avicoli, suini, caprini e ovini. L’industria risulta modestamente sviluppata: le piccole imprese presenti operano nei comparti dell’edilizia, della meccanica, della metallurgia, della lavorazione del legno e dei prodotti genericamente alimentari. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva, in grado di soddisfare sufficientemente le esigenze primarie della popolazione, e del servizio bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Agli amanti dello sport si segnalano campi da tennis, calcio e sferisterio. A livello sanitario sul posto è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore agricolo rappresenta la principale voce dell’economia locale; vi si producono uva per la produzione di vini Doc, cereali, foraggi, frumento, ortaggi e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, avicoli, suini, caprini e ovini. L’industria risulta modestamente sviluppata: le piccole imprese presenti operano nei comparti dell’edilizia, della meccanica, della metallurgia, della lavorazione del legno e dei prodotti genericamente alimentari. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva, in grado di soddisfare sufficientemente le esigenze primarie della popolazione, e del servizio bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Agli amanti dello sport si segnalano campi da tennis, calcio e sferisterio. A livello sanitario sul posto è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Le sue bellezze naturali e architettoniche la rendono meta di un discreto afflusso turistico. L’aspetto naturalistico, in particolar modo, esercita una forte attrazione soprattutto per gli amanti dei percorsi, attraversabili in mountain bike, a cavallo e a piedi, uno dei quali è il cosiddetto “Sentiero dei tre fiumi”, avente una lunghezza di circa 120 km. Fa parte del cosiddetto “Percorso dei formaggi”, nel cui tragitto è possibile degustare la deliziosa robiola locale. Tra gli eventi ricorrenti meritano di essere citati: il campionato di sferisterio, il gioco del pallone elastico e varie fiere enogastronomiche, nel corso dell’estate; la festa “Raccolta di funghi e castagne”, a ottobre. Il Patrono, Sant’Ambrogio, si festeggia l’8 settembre.

Le sue bellezze naturali e architettoniche la rendono meta di un discreto afflusso turistico. L’aspetto naturalistico, in particolar modo, esercita una forte attrazione soprattutto per gli amanti dei percorsi, attraversabili in mountain bike, a cavallo e a piedi, uno dei quali è il cosiddetto “Sentiero dei tre fiumi”, avente una lunghezza di circa 120 km. Fa parte del cosiddetto “Percorso dei formaggi”, nel cui tragitto è possibile degustare la deliziosa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ROBIOLA'>robiola</a> locale. Tra gli eventi ricorrenti meritano di essere citati: il campionato di sferisterio, il gioco del pallone elastico e varie fiere enogastronomiche, nel corso dell’estate; la festa “Raccolta di funghi e castagne”, a ottobre. Il Patrono, Sant’Ambrogio, si festeggia l’8 settembre.

Località

Barbania, Bergagiolo, Boverona, Canavella, Cavalli, Correnti, Costabella, Duranti-Burci, Fornanni, Grappioli, Lacucca, Moglia, Montaldo, Rocchetta, Sabbioneto, Scaiole, Spigno Stazione, Squagiato, Squaneto Inferiore, Squaneto Superiore, Turpino, Valle Bormida, Valle San Ry, Vico, Vivello Soprano

Barbania, Bergagiolo, Boverona, Canavella, Cavalli, Correnti, Costabella, Duranti-Burci, Fornanni, Grappioli, Lacucca, Moglia, Montaldo, Rocchetta, Sabbioneto, Scaiole, Spigno Stazione, Squagiato, Squaneto Inferiore, Squaneto Superiore, Turpino, Valle Bormida, Valle San Ry, Vico, Vivello Soprano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Spigno Monferrato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.