Descrizione

Cittadina di origine medioevale con attività economica agricola e industriale. La comunità dei sinalunghesi ha un indice di vecchiaia elevato e, oltre al centro, abita le località di Bettolle, Farnetella, Guazzino, Pieve di Sinalunga, Rigomagno e Scrofiano. Nello stemma è raffigurato San Martino, cui è intitolata la collegiata, nell'atto di donare il suo mantello, su uno sfondo azzurro, colore molto usato in tempi remoti, che testimonia le origini antiche della comunità. Fino al 1860, lo stemma rappresentava un uomo a cavallo di un'asina, forse in riferimento ad un'impropria ricostruzione etimologica del toponimo.

Cittadina di origine medioevale con attività economica agricola e industriale. La comunità dei sinalunghesi ha un indice di vecchiaia elevato e, oltre al centro, abita le località di Bettolle, Farnetella, Guazzino, Pieve di Sinalunga, Rigomagno e Scrofiano. Nello stemma è raffigurato San Martino, cui è intitolata la collegiata, nell'atto di donare il suo mantello, su uno sfondo azzurro, colore molto usato in tempi remoti, che testimonia le origini antiche della comunità. Fino al 1860, lo stemma rappresentava un uomo a cavallo di un'asina, forse in riferimento ad un'impropria ricostruzione etimologica del toponimo.

Storia

La prima menzione della località, il cui nome è stato Asinalonga sino al 1864, risale all'anno 1000, quando era signoria dei Cacciaconti e degli Scialenghi. Nei documenti del XII sec., è la notizia secondo cui il castello, fedele suddito di Siena, si svilupperà sino a divenire Vicariato, mentre, nel 1399, verrà ceduto a Gian Galeazzo Visconti che costruirà la rocca cittadina; questa sarà distrutta da un fulmine nel 1563 ed al suo posto Ferdinando I farà costruire la collegiata di San Martino. In seguito, nel 1553, il castello sarà una delle prime prede dei Medici, nella guerra tra Firenze e Siena; diverrà sede di Podesteria e, quindi, di comunità sotto Leopoldo I, alle cui riforme del Settecento si devono le attuali dimensioni territoriali (nel 1777, quando fu eretta in comunità, i suoi confini furono allargati fino a comprendere Scorfano, Farnetella, Rigomagno e Fratta). Più vicina nel tempo è, invece, un'importante data storica, quella del 23 settembre 1867, quando proprio in questa località l'Esercito Italiano arrestò il deputato Giuseppe Garibaldi. Oggi quasi tutti gli altri castelli del territorio sono stati trasformati in fattorie, eccezion fatta per Rigomagno. Molto interessanti, comunque, sono: il castello dell'Amorosa e quello trasformato nella fattoria "Il Poggiolo"; degne di nota anche le numerose testimonianze di architettura religiosa delle varie epoche storiche. La struttura originaria del nucleo abitato è tuttora ben identificabile, dominata nella parte più alta della collegiata di San Martinoi; di notevole interesse anche il Palazzo Pretorio, che presenta nella facciata alcuni stemmi di pietra, sicuramente emblemi di Podestà che governarono la comunità; il palazzo è inoltre dotato di una torre che richiama la più famosa torre del Mangia nella Piazza Il Campo di Siena. Risale al Settecento il Teatro dell'Accademia degli Smantellati, dedicato a Ciro Pinsuti, musicista nativo del luogo, che colse un discreto successo in Inghilterra verso la metà dell'Ottocento.

La prima menzione della località, il cui nome è stato Asinalonga sino al 1864, risale all'anno 1000, quando era signoria dei Cacciaconti e degli Scialenghi. Nei documenti del XII sec., è la notizia secondo cui il castello, fedele suddito di Siena, si svilupperà sino a divenire Vicariato, mentre, nel 1399, verrà ceduto a Gian Galeazzo Visconti che costruirà la rocca cittadina; questa sarà distrutta da un fulmine nel 1563 ed al suo posto Ferdinando I farà costruire la collegiata di San Martino. In seguito, nel 1553, il castello sarà una delle prime prede dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=MEDICI'>Medici</a>, nella guerra tra Firenze e Siena; diverrà sede di Podesteria e, quindi, di comunità sotto Leopoldo I, alle cui riforme del Settecento si devono le attuali dimensioni territoriali (nel 1777, quando fu eretta in comunità, i suoi confini furono allargati fino a comprendere Scorfano, Farnetella, Rigomagno e Fratta). Più vicina nel tempo è, invece, un'importante data storica, quella del 23 settembre 1867, quando proprio in questa località l'Esercito Italiano arrestò il deputato Giuseppe Garibaldi. Oggi quasi tutti gli altri castelli del territorio sono stati trasformati in fattorie, eccezion fatta per Rigomagno. Molto interessanti, comunque, sono: il castello dell'Amorosa e quello trasformato nella fattoria "Il Poggiolo"; degne di nota anche le numerose testimonianze di architettura religiosa delle varie epoche storiche. La struttura originaria del nucleo abitato è tuttora ben identificabile, dominata nella parte più alta della collegiata di San Martinoi; di notevole interesse anche il Palazzo Pretorio, che presenta nella facciata alcuni stemmi di pietra, sicuramente emblemi di Podestà che governarono la comunità; il palazzo è inoltre dotato di una torre che richiama la più famosa torre del Mangia nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=PIAZZAILCAMPO'>Piazza Il Campo</a> di Siena. Risale al Settecento il Teatro dell'Accademia degli Smantellati, dedicato a Ciro Pinsuti, musicista nativo del luogo, che colse un discreto successo in Inghilterra verso la metà dell'Ottocento.

Economia

Anticamente l'economia sinalunghese era basata esclusivamente su agricoltura e pastorizia: si coltivavano viti, olivi e gelsi sui colli, mentre le valli paludose non consentivano lo sfruttamento del terreno e boschi di castagno ricoprivano i modesti rilievi. Quanto alle attività manifatturiere, nell'Ottocento erano attive fornaci, tintorie, vetrerie e si allevavano bachi da seta. Oggi, i laterizi e le cristallerie fanno ancora parte, insieme ai mobilifici, del sistema industriale, che sta perdendo addetti a favore del commercio e delle attività di servizio: in località "I gelsi" è sorto, infatti, anche un centro commerciale. Per quel che riguarda il turismo, invece, le capacità ricettive sono adeguate ai discreti flussi di visitatori che vi giungono, come anche le strutture sportive. La vita culturale, invece, non è molto attiva ed è possibile frequentare sul posto soltanto la scuola dell'obbligo.

Anticamente l'economia sinalunghese era basata esclusivamente su agricoltura e pastorizia: si coltivavano viti, olivi e gelsi sui colli, mentre le valli paludose non consentivano lo sfruttamento del terreno e boschi di castagno ricoprivano i modesti rilievi. Quanto alle attività manifatturiere, nell'Ottocento erano attive fornaci, tintorie, vetrerie e si allevavano bachi da seta. Oggi, i laterizi e le cristallerie fanno ancora parte, insieme ai mobilifici, del sistema industriale, che sta perdendo addetti a favore del commercio e delle attività di servizio: in località "I gelsi" è sorto, infatti, anche un centro commerciale. Per quel che riguarda il turismo, invece, le capacità ricettive sono adeguate ai discreti flussi di visitatori che vi giungono, come anche le strutture sportive. La vita culturale, invece, non è molto attiva ed è possibile frequentare sul posto soltanto la scuola dell'obbligo.

Relazioni

L'architettura non è l'unico motivo di interesse per visitare la cittadina; le manifestazioni folkloristiche che vi si svolgono attirano ogni anno un gran numero di turisti: in aprile, nella frazione di Rigomagno, si tiene la Sagra del "Ciambellino" ed a Guazzino la Festa delle Rocche; in giugno, a Scrofiano, la Festa di San Giovanni. Ancora più rappresentative sono, però, in luglio ed agosto, la Sagra del crostino e ed il mercatino "Biancalana", che si svolgono in occasione dell'"Estate sinalunghese", ed infine, la seconda domenica di ottobre, la Passeggiata alla Fiera "Sinalunga nel verde". La festa del Santo Patrono S. Martino si celebra l'11 novembre.

L'architettura non è l'unico motivo di interesse per visitare la cittadina; le manifestazioni folkloristiche che vi si svolgono attirano ogni anno un gran numero di turisti: in aprile, nella frazione di Rigomagno, si tiene la Sagra del "Ciambellino" ed a Guazzino la Festa delle Rocche; in giugno, a Scrofiano, la Festa di San Giovanni. Ancora più rappresentative sono, però, in luglio ed agosto, la Sagra del crostino e ed il mercatino "Biancalana", che si svolgono in occasione dell'"Estate sinalunghese", ed infine, la seconda domenica di ottobre, la Passeggiata alla Fiera "Sinalunga nel verde". La festa del Santo Patrono S. Martino si celebra l'11 novembre.

Località

Amorosa, Bandita, Bettolle, Farnetella, Fratta, Guazzino, Montemartino, Palazzolo, Rigaiolo, Rigomagno, Santarello, Scrofiano

Amorosa, Bandita, Bettolle, Farnetella, Fratta, Guazzino, Montemartino, Palazzolo, Rigaiolo, Rigomagno, Santarello, Scrofiano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sinalunga rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.