Descrizione

Centro collinare, di probabili origini medievali, con un’economia basata soprattutto sull’industria, cui si affiancano le tradizionali attività agricole e un crescente sviluppo turistico. I serravallesi, il cui indice di vecchiaia è molto superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nella località di Vintebbio, in pochi nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che conserva una pianta molto regolare derivatagli dalla sua origine di borgo medievale fortificato, segue la morfologia del territorio estendendosi su una breve piana di origine alluvionale tra la sponda destra del fiume e i rilievi montuosi che lo delimitano verso ovest. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella parte superiore, a sfondo rosso, spicca un globo d’argento recante una croce azzurra; in quella inferiore, dorata, campeggia un castello “al naturale”, munito di due torri merlate alla guelfa.

Centro collinare, di probabili origini medievali, con un’economia basata soprattutto sull’industria, cui si affiancano le tradizionali attività agricole e un crescente sviluppo turistico. I serravallesi, il cui indice di vecchiaia è molto superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nella località di Vintebbio, in pochi nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che conserva una pianta molto regolare derivatagli dalla sua origine di borgo medievale fortificato, segue la morfologia del territorio estendendosi su una breve piana di origine alluvionale tra la sponda destra del fiume e i rilievi montuosi che lo delimitano verso ovest. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella parte superiore, a sfondo rosso, spicca un globo d’argento recante una croce azzurra; in quella inferiore, dorata, campeggia un castello “al naturale”, munito di due torri merlate alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>.

Storia

La sua collocazione nella conca fra Valsesia e Valsessera, dove sorse nel 1255, dà origine al toponimo. Conserva la struttura del borgo franco originale che si ampliò nel tempo; nel XIV secolo fu dominio dei Visconti, fu distrutta nella guerra tra Francesco Sforza, duca di Milano, e Ludovico di Savoia, sotto il cui dominio passò nel 1427, ma un secolo dopo Carlo III di Savoia la costituì in feudo vendendola al signore di Masserano. Il feudo fu poi trasferito nel 1561 a Francesco Salomone e l’anno successivo elevato a contado dal duca di Savoia. Di notevole valore storico-architettonico sono: la chiesa parrocchiale, risalente al Seicento, che conserva affreschi del Borsetti e del Peracino, e la chiesa di San Martino, la vecchia parrocchiale, che sorge fuori dell’abitato, al centro del cimitero. Non lontano si trova il grande santuario di Sant’Euseo, di recente restaurato, e, presso il torrente Chezza si erge la chiesetta di Monchezzola, dedicata alla Madonna della Neve. Costruito in stile neogotico nell’Ottocento sui ruderi di una fortezza dei Savoia del XV secolo, per fronteggiare le invasioni del ducato di Milano e dei Valsesiani, il castello fu edificato dagli Avondo e attualmente custodisce la collezione d’arte e d’antichità Don Florindo Piolo.

La sua collocazione nella conca fra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VALSESIA'>Valsesia</a> e Valsessera, dove sorse nel 1255, dà origine al toponimo. Conserva la struttura del borgo franco originale che si ampliò nel tempo; nel XIV secolo fu dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, fu distrutta nella guerra tra Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SFORZA'>Sforza</a>, duca di Milano, e Ludovico di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, sotto il cui dominio passò nel 1427, ma un secolo dopo Carlo III di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> la costituì in feudo vendendola al signore di Masserano. Il feudo fu poi trasferito nel 1561 a Francesco Salomone e l’anno successivo elevato a contado dal duca di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Di notevole valore storico-architettonico sono: la chiesa parrocchiale, risalente al Seicento, che conserva affreschi del Borsetti e del Peracino, e la chiesa di San Martino, la vecchia parrocchiale, che sorge fuori dell’abitato, al centro del cimitero. Non lontano si trova il grande santuario di Sant’Euseo, di recente restaurato, e, presso il torrente Chezza si erge la chiesetta di Monchezzola, dedicata alla Madonna della Neve. Costruito in stile neogotico nell’Ottocento sui ruderi di una fortezza dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> del XV secolo, per fronteggiare le invasioni del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a> e dei Valsesiani, il castello fu edificato dagli Avondo e attualmente custodisce la collezione d’arte e d’antichità Don Florindo Piolo.

Economia

È sede di Pro Loco. L’agricoltura produce cereali, foraggi, uva e frutta (pesche); è praticato anche l’allevamento di bovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da numerose aziende che operano nei comparti alimentare (soprattutto della lavorazione e conservazione della carne e in quello lattiero-caseario), tessile, delle confezioni, delle calzature, della lavorazione del legno, della carta, di materiali da costruzione, elettronico, metallurgico e dell’edilizia. Buona è anche la presenza del terziario, che annovera servizi bancari, assicurativi, immobiliari e centri di consulenza informatica; la rete distributiva è adeguata alle esigenze della comunità. Le strutture sociali sono presenti con asili nido e case di riposo per anziani, mentre le scuole garantiscono l’istruzione obbligatoria. Per l’arricchimento culturale è presente il museo Don Florindo Piolo. L’apparato ricettivo consente sia la ristorazione che il soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. L’agricoltura produce cereali, foraggi, uva e frutta (pesche); è praticato anche l’allevamento di bovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da numerose aziende che operano nei comparti alimentare (soprattutto della lavorazione e conservazione della carne e in quello lattiero-caseario), <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, delle calzature, della lavorazione del legno, della carta, di materiali da costruzione, elettronico, metallurgico e dell’edilizia. Buona è anche la presenza del terziario, che annovera servizi bancari, assicurativi, immobiliari e centri di consulenza informatica; la rete distributiva è adeguata alle esigenze della comunità. Le strutture sociali sono presenti con asili nido e case di riposo per anziani, mentre le scuole garantiscono l’istruzione obbligatoria. Per l’arricchimento culturale è presente il museo Don Florindo Piolo. L’apparato ricettivo consente sia la ristorazione che il soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Inserita in uno scenario naturale ricco di verde, richiama visitatori anche grazie alla bellezza del patrimonio storico-architettonico. Inoltre, la vicinanza al fiume Sesia, che possiede, insieme ai suoi affluenti, un patrimonio ittico-ambientale di inestimabile pregio, giustifica la presenza di numerosi turisti che vi si recano per praticare canoa, kayak, rafting, e, soprattutto, pesca. Le trote che lo popolano hanno carne finissima, molto delicata, di colore bianco o rosato: tipico è il classico piatto che si può gustare nei vari ristoranti, detto, appunto, “trota alla valsesiana”. È abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue numerose imprese e aziende che assorbono un discreto flusso di manodopera; la popolazione si rivolge tuttavia ai comuni del circondario per il completamento degli studi, l’espletamento di pratiche burocratiche e gli altri servizi non presenti sul posto. Ogni terzo sabato del mese, con esclusione del mese di agosto, si svolge il tradizionale e particolare “Mercatino Valsesiano dell’Antiquariato”. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

Inserita in uno scenario naturale ricco di verde, richiama visitatori anche grazie alla bellezza del patrimonio storico-architettonico. Inoltre, la vicinanza al fiume Sesia, che possiede, insieme ai suoi affluenti, un patrimonio ittico-ambientale di inestimabile pregio, giustifica la presenza di numerosi turisti che vi si recano per praticare canoa, kayak, rafting, e, soprattutto, pesca. Le trote che lo popolano hanno carne finissima, molto delicata, di colore bianco o rosato: tipico è il classico piatto che si può gustare nei vari ristoranti, detto, appunto, “trota alla valsesiana”. È abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue numerose imprese e aziende che assorbono un discreto flusso di manodopera; la popolazione si rivolge tuttavia ai comuni del circondario per il completamento degli studi, l’espletamento di pratiche burocratiche e gli altri servizi non presenti sul posto. Ogni terzo sabato del mese, con esclusione del mese di agosto, si svolge il tradizionale e particolare “Mercatino Valsesiano dell’Antiquariato”. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

Località

Bertola, Bornate, Martellone, Naula, Quazzo, Vintebbio

Bertola, Bornate, Martellone, Naula, Quazzo, Vintebbio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Serravalle Sesia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.