Descrizione
Centro di pianura, di origine romana, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I serramannesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce tra i nuclei urbani minori di Compagnia Evaristiani e San Michele, nonché in moltissime case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico vario, con differenze di altitudine appena accennate. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone pianeggianti. L’elemento più prestigioso della casa “serramannese” è l’arco, il cui elemento principale è rappresentato dalla chiave di volta, in genere scolpita sulla pietra. Le decorazioni più comuni sono la data di costruzione, le iniziali del padrone di casa, gli strumenti inerenti le attività artigiane che avevano sede nell’abitazione, una foglia di acanto, un particolare di animale. Lo stemma comunale, partito semitroncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, smaltata di azzurro, figura il campanile della chiesa di San Leonardo in Serramanna, ottagonale, d’oro, fondato su una pianura verde; il secondo campo, argentato, racchiude due pali neri; nella terza partizione, a sfondo rosso, spiccano due teste di moro, nere, munite di una benda d’argento.
Storia
Il toponimo, attestato nell’anno 1341 come “rectore de Serra Manna”, è composto da “Serra”, inteso come ‘costa, monte, crinale’, e dall’aggettivo sardo “manna”, cioè ‘grande’, dal latino MAGNA. Frequentata dall’uomo sin dalla preistoria, l’abitato nacque in epoca romana. Nell’XI secolo fu compresa nella curatoria di Gippi, nel Giudicato di Cagliari. Nel 1258 passò ai conti della Gherardesca e nel 1323 fu conquistata dagli Aragonesi. Successivamente appartenne a Giovanni Civiller, ai De Besora, ai Garp e infine ai Bon Crespi di Valdura. Interessante sotto il profilo storico-architettonico è la parrocchiale di San Leonardo, del XVI secolo, in stile gotico-aragonese, con un bel campanile ottagonale e ampie monofore. Degna di nota è anche la parrocchia di Sant’Ignazio, sorta il 3 ottobre 1971. La prima sede provvisoria fu ricavata da una stanza, demolita in parte e debitamente ampliata dato che prima era adibita a caseificio. Nell’altare spicca un grande Crocifisso a dimensione naturale. Meritano una citazione, inoltre: la chiesetta campestre di Santa Maria, di origine antichissima, probabilmente anteriore all’anno Mille; la chiesa di San Sebastiano, eretta per un voto dopo una pestilenza, che dal 1631 ospitò i frati domenicani fino al 1854, anno in cui per effetto del regio decreto che imponeva la riduzione di tutti gli ordini religiosi minori e la conseguente confisca dei loro beni; la chiesetta di Sant’Angelo, dedicata all’Angelo Custode; la chiesa di Santa Marina, situata su un’altura; il monumento ai caduti della seconda guerra mondiale. Notevoli sono i siti nuragici. Il nuraghe più noto è senza dubbio quello rinvenuto nella zona di Santa Maria durante gli scavi effettuati sotto la sacrestia della chiesetta campestre.
Economia
È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, olivo, agrumi, uva (utilizzata per la produzione di vino) e frutta; si allevano anche bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da imprese che operano nei comparti alimentare, tra cui il lattiero-caseario, della lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi, della stampa, del vetro, dei laterizi, dei materiali da costruzione, metalmeccanico, della fabbricazione di macchine per l’agricoltura, dei mobili ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali figura un asilo nido. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e di un istituto tecnico industriale; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.
Relazioni
Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Tra gli eventi periodici si segnalano: la festa di Sant’Isidoro, il 15 maggio e la festa di Santa Maria, l’8 settembre. Il Patrono, San Leonardo, si festeggia il 6 novembre.
Località
Orfanotrofio Evaristiani
- Popolazione 9.206
- Lat 39° 25' 22,30'' 39.42286111
- Long 8° 55' 22,37'' 8.92288056
- CAP 09038
- Prefisso 070
- Codice ISTAT 106018
- Codice Catasto I647
- Altitudine slm 38 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/982 - Superficie 83.9 Km2
- Densità 109,73 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 06:56
- Tramonto 17:19