Descrizione

Centro di origine medioevale, con attività agricole, industriali, e recentemente, turistico-termali. La comunità dei sarteani ha un indice di vecchiaia particolarmente elevato e si distribuisce, in piccola parte, anche in minuscole località, come Castiglioncello del Trinoro e Spineta, dove sorge un' antica abbazia. Il paesaggio offre un suggestivo scenario delle crete senesi, dalle dolci colline verdi interrotte da filari di cipressi. Le acque minerali della sorgente di Bagno Santo erano conosciute e sfruttate già durante l'epoca romana e medievale, per la cura delle malattie della pelle, delle mucose e dell'apparato digerente. Lo stemma attuale del comune ricorda, dal secolo scorso, quando era ancora solo di colore rosso senza simboli, quello della famiglia dei Manenti, signori di queste terre, in cui figurava un leone d'oro (il loro emblema) ed una rosa araldica. Alla rosa è stata sostituita una stella d'oro, posta fra le zampe del leone, ed il fondo rosso ricorda ancora l'antico vessillo e lo spirito ghibellino della comunità.

Centro di origine medioevale, con attività agricole, industriali, e recentemente, turistico-termali. La comunità dei sarteani ha un indice di vecchiaia particolarmente elevato e si distribuisce, in piccola parte, anche in minuscole località, come Castiglioncello del Trinoro e Spineta, dove sorge un' antica abbazia. Il paesaggio offre un suggestivo scenario delle crete senesi, dalle dolci colline verdi interrotte da filari di cipressi. Le acque minerali della sorgente di Bagno Santo erano conosciute e sfruttate già durante l'epoca romana e medievale, per la cura delle malattie della pelle, delle mucose e dell'apparato digerente. Lo stemma attuale del comune ricorda, dal secolo scorso, quando era ancora solo di colore rosso senza simboli, quello della famiglia dei Manenti, signori di queste terre, in cui figurava un leone d'oro (il loro emblema) ed una rosa araldica. Alla rosa è stata sostituita una stella d'oro, posta fra le zampe del leone, ed il fondo rosso ricorda ancora l'antico vessillo e lo spirito <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=GHIBELLINO'>ghibellino</a> della comunità.

Storia

Le necropoli di Sferracavallo e Solaia datano il sito ai tempi della civiltà etrusca, in un'epoca addirittura anteriore alla fondazione della vicina Chiusi. Ma le ceramiche, le sepolture ed il vasellame da impasto, ritrovati nella Grotta dell'Orso, in località Belverde, ci portano ancora più indietro nel tempo, a partire dall'età neolitica.  Notizie posteriori, più certe e copiose, risalgono all'XI sec., dopo che nel 776 alcuni documenti attribuiscono alla località, detta "Vicus Sarturianus", la funzione di nodo viario sulla strada Vulci-Chiusi. È datata, infatti, nel 1178 la concessione, da parte di Federico Barbarossa, di un privilegio al conte Manente di Pepone, il più celebre esponente della nobile famiglia dei Manenti, che divenne, così, signore di questo territorio. Seguirono, poi, tra l'inizio del 1200 e la fine del 1300, le dominazioni di Orvieto, Perugia e Siena. Ed è a questo intervallo di tempo che risale il primo statuto comunale, datato 1265. Dello stesso periodo è la costruzione di alcuni monumenti, di grande pregio architettonico ed artistico: sono ancora ben visibili la rocca e le mura, nel tessuto urbano della cittadina, sviluppatosi sulle pendici della rupe, intorno alla rocca stessa, che fu donata da Leopoldo I alla famiglia dei Fanelli. Splendidi anche: la cattedrale dei Santi Lorenzo e Apollinare, la collegiata di San Francesco, il teatro degli Arrischianti nonché i palazzi del Quattrocento e del Cinquecento.

Le necropoli di Sferracavallo e Solaia datano il sito ai tempi della civiltà <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=ETRUSCA'>etrusca</a>, in un'epoca addirittura anteriore alla fondazione della vicina Chiusi. Ma le ceramiche, le sepolture ed il vasellame da impasto, ritrovati nella Grotta dell'Orso, in località Belverde, ci portano ancora più indietro nel tempo, a partire dall'età neolitica.  Notizie posteriori, più certe e copiose, risalgono all'XI sec., dopo che nel 776 alcuni documenti attribuiscono alla località, detta "Vicus Sarturianus", la funzione di nodo viario sulla strada Vulci-Chiusi. È datata, infatti, nel 1178 la concessione, da parte di Federico Barbarossa, di un privilegio al conte Manente di Pepone, il più celebre esponente della nobile famiglia dei Manenti, che divenne, così, signore di questo territorio. Seguirono, poi, tra l'inizio del 1200 e la fine del 1300, le dominazioni di Orvieto, Perugia e Siena. Ed è a questo intervallo di tempo che risale il primo statuto comunale, datato 1265. Dello stesso periodo è la costruzione di alcuni monumenti, di grande pregio architettonico ed artistico: sono ancora ben visibili la rocca e le mura, nel tessuto urbano della cittadina, sviluppatosi sulle pendici della rupe, intorno alla rocca stessa, che fu donata da Leopoldo I alla famiglia dei Fanelli. Splendidi anche: la cattedrale dei Santi Lorenzo e Apollinare, la collegiata di San Francesco, il teatro degli Arrischianti nonché i palazzi del Quattrocento e del Cinquecento.

Economia

Accanto alle coltivazioni agricole di olivo, gelsi, vite, canapa e cereali, è provata già in età medievale l'esistenza delle attività industriali di tintorie, concerie di pelli ovine, botteghe ceramiche e per la produzione di pergamena. Alle occupazioni tradizionali e caratteristiche del territorio, dai colorifici, alle fornaci per la produzione di mattonelle, alle cave in pietra, che hanno perso negli ultimi anni circa la metà dei lavoranti, si vanno sostituendo, nel contesto di un processo di terziarizzazione dell'economia locale, attività legate al turismo termale. Oltre alla presenza della locale sorgente di Bagno Santo, a ciò hanno contribuito anche la vicinanza ad un grande polo di attrazione come Chianciano Terme, e la ricchezza del patrimonio tradizionale ed artistico del centro, a cui si legano alcune delle manifestazioni culturali. Sebbene, infatti, le strutture scolastiche esistenti consentano di frequentare esclusivamente le scuole dell'obbligo, la vita culturale non ristagna: ne sono prova anche le attività promosse dalla locale scuola di musica.

Accanto alle coltivazioni agricole di olivo, gelsi, vite, canapa e cereali, è provata già in età medievale l'esistenza delle attività industriali di tintorie, concerie di pelli ovine, botteghe ceramiche e per la produzione di pergamena. Alle occupazioni tradizionali e caratteristiche del territorio, dai colorifici, alle fornaci per la produzione di mattonelle, alle cave in pietra, che hanno perso negli ultimi anni circa la metà dei lavoranti, si vanno sostituendo, nel contesto di un processo di terziarizzazione dell'economia locale, attività legate al turismo termale. Oltre alla presenza della locale sorgente di Bagno Santo, a ciò hanno contribuito anche la vicinanza ad un grande polo di attrazione come Chianciano Terme, e la ricchezza del patrimonio tradizionale ed artistico del centro, a cui si legano alcune delle manifestazioni culturali. Sebbene, infatti, le strutture scolastiche esistenti consentano di frequentare esclusivamente le scuole dell'obbligo, la vita culturale non ristagna: ne sono prova anche le attività promosse dalla locale scuola di musica.

Relazioni

Nei confronti dei flussi convergenti alle terme è di interesse notevole anche la tradizionale Giostra del Saracino (da non confondere con la Giostra del Saracino di Arezzo), che si svolge ogni anno il 15 agosto, con corteo in costumi storici e gara equestre fra le cinque contrade cittadine. Inoltre, da aprile ad ottobre, ogni terza domenica del mese si svolge nel centro storico del comune una mostra-mercato di antiquariato, mentre, rispettivamente il 10 agosto e l'11 novembre, hanno luogo le Antiche fiere di San Lorenzo e San Martino. Anche la festa patronale in onore della Madonna del Buonconsiglio costituisce motivo di attrattiva: nel capoluogo comunale i festeggiamenti si svolgono il 26 aprile, mentre, nella contrada di San Bartolomeo e nella frazione di Castiglioncello del Trinoro si organizzano la domenica più vicina al 24 agosto ed il 30 novembre.

Nei confronti dei flussi convergenti alle terme è di interesse notevole anche la tradizionale Giostra del Saracino (da non confondere con la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=GIOSTRADELSARACINODIAREZZO'>Giostra del Saracino di Arezzo</a>), che si svolge ogni anno il 15 agosto, con corteo in costumi storici e gara equestre fra le cinque contrade cittadine. Inoltre, da aprile ad ottobre, ogni terza domenica del mese si svolge nel centro storico del comune una mostra-mercato di antiquariato, mentre, rispettivamente il 10 agosto e l'11 novembre, hanno luogo le Antiche fiere di San Lorenzo e San Martino. Anche la festa patronale in onore della Madonna del Buonconsiglio costituisce motivo di attrattiva: nel capoluogo comunale i festeggiamenti si svolgono il 26 aprile, mentre, nella contrada di San Bartolomeo e nella frazione di Castiglioncello del Trinoro si organizzano la domenica più vicina al 24 agosto ed il 30 novembre.

Località

Casa Bebi, Castiglioncello del Trinoro, Fonte Vetriana

Casa Bebi, Castiglioncello del Trinoro, Fonte Vetriana

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sarteano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.